Progetto Toscanapa, informare, assistere e formare canapicoltori, gruppi, associazioni e consorzi
- necessità di sinergia fra le realtà che operano nel settore della canapa;
- riscoperta delle risorse vegetali attraverso le loro enormi e molteplici potenzialità a cominciare da quelle nutraceutiche e industriali;
- la standardizzazione delle procedure per dare forza e slancio alla filiera della canapa;
- la necessità di un protocollo disciplinare per la coltivazione dando certezze operative agli agricoltori;
- nel campo della trasformazione, dare informazioni corrette sulla potenzialità dei vari impianti di lavorazione ottimizzando i processi e applicando conoscenze che sono già acquisite;
- soluzioni incredibili per le bioplastiche e la bioedilizia, quindi ricerca finalizzata alla definizione di standard e procedure per realizzare prodotti rivoluzionari;
- la nuova legge, con fissazione normativa del comparto e prassi applicativa: a oggi tutte e due da concertare e standardizzare per escludere il pericolo dell’eccessivo ricorso a svariate “interpretazioni”, dannosissime per il corretto funzionamento di questa nuova opportunità.
A raccontare questa realtà operativa e di studio è Enrico Buselli, fondatore del Progetto Toscanapa.
Enrico Buselli – Il Progetto Toscanapa nasce nel 2012 come un sito web di libera informazione, fondato sul valore della comunicazione, con una linea editoriale indirizzata a far luce sulle molteplici possibilità di sviluppo industriale, dal carattere vegetale, organico e sostenibile, che le risorse naturali possono fornire. L’obiettivo è sempre stato quello di far nascere nuove ricerche e sviluppi scientifici seguendo un chiaro collegamento con l’antica scienza della Chemiurgia nata in USA negli anni 30. Attraverso i propri articoli il Progetto Toscanapa intende suggerire scelte etiche, percorsi di studio e comportamenti responsabili, favorire la consapevolezza e la formazione di reti d’impresa. Pensiamo in ottica globale e agiamo in chiave locale.
EB – Il progetto Toscanapa è un contenitore aperto, negli anni abbiamo assistito e contribuito alla nascita di molteplici società, gruppi, associazioni e consorzi su tutto il territorio nazionale. Il nostro sito, nel tempo, ha assunto sempre più un ruolo di aggregazione e di incontro tra persone e professionisti interessati, alcuni dei quali hanno scelto di pubblicare sul nostro sito delle vere e proprie rubriche tematiche. In seno al lavoro territoriale sviluppato, nel 2014 è nata l’associazione Toscanapa con la quale non abbiamo particolari rapporti, e nel 2015 il Consorzio M126 con il quale invece ci confrontiamo attivamente. Pur collaborando in maniera orizzontale con tutti, il Progetto Toscanapa ha sempre mantenuto l’indipendenza editoriale del primo giorno.
EB – La Hemp School è un progetto molto interessante, nato dalla collaborazione tra il Progetto Toscanapa e il Consorzio M126, con l’obiettivo di unire le informazioni e i contatti sviluppati in oltre quattro anni di intenso lavoro svolto dal sito internet in un unico percorso di formazione specifico dal carattere nazionale. Allo sviluppo dei programmi ha partecipato attivamente anche l’Associazione La Staffetta. Un grande successo: in pochi mesi abbiamo realizzato due edizioni e unito circa 100 persone tra docenti e studenti. La Hemp School nasce come “scuola itinerante”; il suo percorso è appena agli inizi, ma l’obiettivo è riuscire a coprire tutto il territorio nazionale con corsi di formazione costanti sempre più completi e strutturati, con un palcoscenico di docenti sempre più professionale. Per questo autunno 2017 abbiamo in programma altre edizioni di primo livello e stiamo lavorando allo sviluppo di secondi e terzi livelli.
CO – Come avete articolato il vostro lavoro, con quali argomenti catturate l’attenzione?
EB – Il Progetto Toscanapa opera da tempo nel coordinamento della canapa industriale in Italia. Nei nostri corsi e attraverso il nostro sito cerchiamo di mettere in rete gli imprenditori interessati a investire con professionisti e consulenti specifici, sia italiani che esteri. La nostra filosofia di base si basa sul generare valore della canapa Made in Italy, il che include una riflessione importante, ovvero in che modo la canapa italiana oggi può affermarsi sul mercato mondiale. Sono molti anni che si parla della mancanza di una vera e propria filiera della canapa e molti gruppi hanno anche avuto risorse economiche sufficienti per crearla. Poi però tutto è svanito in poco tempo. Sconsigliamo un approccio superficiale, veloce e arrivista, ci sentiamo di invitare a una riflessione più approfondita e strutturata. Oltre ai semi, è necessario mettere in campo concetti di economia e di strategia aziendale. Non a caso nell’ultima lezione della Hemp School gli studenti devono fare un business plan in rapporto alla loro idea di impresa.
EB – Il Progetto Toscanapa, per scelt,a non si occupa in maniera diretta di fornitura di semi: preferiamo destinare le nostre energie in formazione, elaborazione e coordinamento di una “strategia d’impresa Italia” e quindi nel creare le reti necessarie per poter scegliere con cognizione di causa su quali trasformazioni investire per rendere economicamente sostenibili le coltivazioni che si andranno a fare. Negli anni abbiamo conosciuto molti agricoltori ben intenzionati, che hanno coltivato anche molti ettari, ma che poi non hanno trovato uno sbocco commerciale ai propri raccolti, così come abbiamo più volte sentito parlare di contratti di ritiro del prodotto che poi non sono stati rispettati. Con la canapa ci si possono fare moltissimi prodotti. l’Italia a nostro avviso deve prima considerare la propria morfologia, valutare i propri aspetti fiscali, sociali ed industriali, analizzare bene i molteplici costi di produzione e di trasformazione e interrogarsi davanti a conti economici anche complessi su come poter attrarre la clientela internazionale ai propri prodotti finiti. Nei nostri corsi abbiamo intere lezioni basate sui concetti di qualità e tracciabilità, siamo fermamente convinti che l’Italia oggi possa avere un importante ruolo internazionale solo se si indirizza sulla qualità indiscussa dei propri prodotti. Vincere la scommessa della canapa significa anche riportare alla luce quel genio italico che ci appartiene geneticamente.
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