SouthHempTecno: quattro anni scarsi per sviluppare il primo impianto funzionante per la lavorazione di biomassa da canapa
Reduce dalla giornata sulla canapa organizzata a Gela da Rete Canapa Sicilia e Verdi Sicilia (vedi precedente notizia), Rachele Invernizzi commenta: “Ho visto molto pubblico, e riscontrato un grande interesse. La cosa più importante è che stiamo riuscendo a fare rete: la canapa unisce“.
Rachele ci spiega che siamo all’inizio di un percorso, anche se le potenzialità future si intravedono già notevolmente interessanti: “La Sicilia può puntare allo sviluppo, grazie alla canapa, di soluzioni per la bioedilizia, la fitodepurazione, per la produzione agroalimentare e di farmaci. Per ora partiamo dal seme, che è un po’ più alla portata anche di aziende medio piccole, ma dobbiamo guardare necessariamente alla biomassa, cioè alle cosiddette paglie (i fusti della canapa), se vogliamo davvero portare la filiera al next level“.
E, del resto, le superfici già esistenti in Sicilia – ben 50 ettari – costituiscono una base di tutto rispetto, in tal senso. Rachele Invernizzi è la titolare dell’unico stabilimento a oggi operativo per la lavorazione della biomassa. Parliamo della SouthHempTecno con sede a Crispiano, in provincia di Taranto; uno stabilimento che però lavora ancora alla metà della sua capacità complessiva per mancanza di paglia.
“Siamo a 2.000 tonnellate, ma potremmo lavorarne anche 4.000-4.500 – spiega Rachele – Portare rapidamente a break even un impianto di questo genere è essenziale. Io personalmente ci ho messo un quinquennio per passare dal business plan a una reale operatività”.
Il progetto dello stabilimento, infatti, esisteva sulla carta già a metà del 2013; in seguito, a causa anche di vari incidenti di percorso, l’impianto è entrato in completa attività solo a inizio 2017: “Non volevo mollare perché, fin dal 1989, frequento la Puglia e dal 2004 ho deciso di viverci in pianta stabile. Nonostante il mio accento cittadino e settentrionale, sono una donna di campagna con l’obiettivo di creare ricadute positive e benessere per i territori. I generale l’agricoltura mi sta molto a cuore: il modello è quello dell’economia circolare”.
L’impianto della SouthHempTecno è già in grado di produrre sottoprodotti con un grado di purezza compreso tra il 95 e il 97%, quali fibra tecnica e fibra corta, con lunghezze variabili da 2,5 a 12 cm, destinate a vari utilizzi. Inoltre lo stabilimento produce canapulo in 4 diverse pezzature.
L’obiettivo di medio termine, come riferisce Rachele, è quello di produrre materie prime già ottimizzate; più a breve termine, si sta procedendo a ingegnerizzare l’impianto, in modo da farne un modello esportabile anche in altri areali d’Italia e all’estero. Un obiettivo raggiungibile già dal giugno di quest’anno.
Nel frattempo, l’azienda lavora in sinergia con vari Istituti di ricerca, tra cui Enea, CNR, Università La Sapienza, Politecnico di Milano, Università di Bari e altri al fine di creare le premesse per una filiera industriale avanzata della canapa.
“Mantenere come orizzonte e raggio d’azione soltanto l’idea di filiera corta – conclude Rachele Invernizzi – sarebbe infatti troppo riduttivo rispetto alle enormi potenzialità di questo vegetale”.
Per maggiori info:
SouthHempTecno
Impianto industriale per la trasformazione della paglia di Canapa
Crispiano, Taranto – SS172 – Uscita Crispiano-Montemesola
Tel: +39 099 612369
info@southemp.it
www.southemp.it
Commenti recenti