Dall’University College London, CBD della canapa per smettere di fumare
Una ricerca che arriva dall’Inghilterra sempbra presagire l’avvio di un nuovo metodo per liberarsi dalla dipendenza dalla nicotina e dalle sigarette. In breve lo studio preliminare evidenzia il successo nell’uso di inalazioni a base di CBD della canapa per smettere di fumare.
Il gruppo di ricercatori dell’University College London, capeggiato da CJA Morgan della Clinical Psychopharmacology Unit (email: c.morgan@ucl.ac.uk), ha tirato le prime somme di una sperimentazione d’inizio fatta su 24 individui e quanto emerge sembra avvalorare il ruolo fondamentale del sistema endocannabinoide nella dipendenza da nicotina.
Canapa Oggi ha già scritto sulle tante proprietà che caratterizzano il cannabidiolo CBD (per comprendere, leggere a questo link), capacità che vanno dal contrasto a diverse forme tumorali fino a un ampio spettro di benefici. Come sempre è d’obbligo distinguerlo dal THC, tetraidrocannabidiolo, l’unica sostanza psicotropa presente nella Canapa e che in Italia deve essere contenuta in un range percentuale infinitesimale secondo i dettami della legge nazionale 242 per la promozione della filiera della canapa.
Come sono arrivati i ricercatori di Londra a questa nuova conferma del ruolo del CBD della canapa per smettere di fumare?
Hanno condotto uno studio pilota, randomizzato in doppio cieco con placebo controllato per valutare l’impatto dell’uso “anti-dipendenza da nicotina” del cannabidiolo (CBD) nei fumatori che intendevano liberarsi dalle sigarette.
L’analisi è stata fatta su 24 i fumatori, ognuno dotato di un inalatore: a loro insaputa 12 ne hanno ricevuto uno con CBD, gli altri 12 con un placebo. Queste persone sono state istruite su come utilizzare l’inalatore ogni qualvolta avrebbero sentito la voglia di fumare. Nel corso di una sola settimana di analisi, i fumatori trattati con placebo non hanno mostrato differenze nel numero di sigarette fumate. Al contrario, quelli trattati con CBD hanno ridotto significativamente il numero di sigarette fumate, circa il 40% per cento in meno nel corso del trattamento. Non solo, l’inalazione al CBD ha avuto effetto anche dopo la fine di questa prima fase sperimentale continuando a far ridurre l’uso delle sigarette fra i pazienti trattati.
Questi dati preliminari, combinati con la forte logica preclinica che ha dato vita alla realizzazione del progetto, suggeriscono che il CBD costituisca un potenziale ottimo elemento per terapie contro la dipendenza dalla nicotina, tanto da garantire ulteriori esplorazioni sperimentali-cliniche. Quindi si agirà con un ampliamento del panel di individui sui quali testare il trattamento e con un decisivo prolungamento del periodo di sperimentazione.
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