Latte di canapa da fare in casa o già pronto, prodotto dalle tante sfumature di gusto
Semi di canapa innanzitutto, varietà Sativa. Da questi si arriva al latte di canapa da fare in casa o già pronto. Non ci sono limiti alla fantasia per arricchire questa bevanda.
Tutto nasce dall’esigenza che molti provano di trovare un sostituto al latte vaccino dirigendosi verso una soluzione vegetale. Fatte le prove con quello di soia che, se non arricchito con qualche gusto a scelta e se di non primissima qualità, lascia un retrogusto di simil-cartone, si passa di solito a quello di riso, buono, più soddisfacente dal punto di vista del sapore.
Naturalmente niente THC o in quantità risibili, ben inferiori a quanto stabilito dalla legge italiana per la canapa in campo (si è ancora in attesa di conoscere i valori massimi da fissare per gli alimenti).
Il latte da semi di canapa può però essere considerato quasi come un superalimento mutuando le proprietà proprie dalla materia prima, un bel carico di dieci aminoacidi essenziali, ha basso indice glicemico, contiene vitamine A, D ed E, acidi grassi come Omega 3 e 6, sali minerali come potassio, ferro e magnesio, ha inoltre spiccate proprietà antinfiammatorie.
Tanto per ampliare il quadro con qualche numero, un bicchiere da 220 ml di questo latte arriva a contenere il 20% della razione di ferro giornaliera raccomandata, il 46% del fabbisogno di calcio giornaliero, 2.800 mg di Acidi Grassi Omega-6, 900 mg di Acidi Grassi Omega-3.
Per prepararlo in casa serve dell’acqua oligominerale che avrà come scopo quello di legare insieme i vari elementi in un prodotto finale omogeneo: ne occorre poco meno di un litro e mezzo per avere due litri di latte di canapa.
Poi 200 grammi di semi di canapa (preferiti i decorticati), un dolcificante solo se lo si vuole, un espediente potrebbe essere quello del succo di agave o malto di riso oppure zucchero di canna integrale o stevia.
In aggiunta qualche fetta di banana per rendere il tutto meno liquido e ancora più profumato. Delle mandorle pelate possono aggiungere uno spunto ancora diverso al sapore finale… e, perché no, anche cacao a chi piace, ma questo fa parte delle personali sperimentazioni di gusto. Tant’è vero che c’è chi ha provato con successo abbinamenti con la cannella o con la farina di semi di carruba indicandoli come ottimi.
L’idea è sempre quella di personalizzare secondo le proprie preferenze andando a tentativi sul metodo di base che qui sotto sarà spiegato e che si basa sul sapore alla nocciola dei semi di canapa.
Fra gli strumenti necessari, serve qualcosa che permetta di filtrare il succo per renderlo più simile al classico latte nella sua consistenza, quindi uno di quei colini a maglia estremamente sottile o un semplice telo da cucina o una garza. Servono pure una ciotola, un frullatore a immersione, una bottiglia in cui versare il prodotto finale grazie a un imbuto.
I semi di canapa vanno nel bicchierone del frullatore a immersione o in un contenitore di simile forma con quasi metà dell’acqua a disposizione.
Dopo si aziona il frullatore. Non dimenticarsi il dolcificante che va aggiunto fin all’inizio, sempre che si voglia utilizzarlo. Durante il lavoro di tritatura si aggiungerà il resto dell’acqua, un po’ alla volta.
Occorreranno pochi minuti, basterà ispezionare il materiale per vedere quando avrà raggiunto la sua omogeneità, status più facile da raggiungere con l’aggiunta delle fettine profumate di banana (se di vostro gusto) ed eventualmente le mandorle pelate.
Finita l’omogeneizzazione col frullatore, si avrà finalmente l’emulsione di latte di canapa.
Se però si ha intenzione di ottenere un prodotto finale più simile al latte tradizionale e liquido, si deve passare tutto in una ciotola filtrando con il colino o il telo da cucina. Grazie a un imbuto basterà versare poi il latte nella bottiglia e tutto sarà compiuto. Va conservato in frigo nella parte più alta. Durerà saporito e intatto per circa cinque giorni.
Provare per credere.
Da sottolineare: il residuo che rimane nel colino filtrante o nella garza, detto “okara”, può essere utilizzato per la preparazione di dolci o ricette salate, dolci friabili e biscotti o crocchette e rustici vari, polpette vegetali.
I semi di canapa si possono trovare su internet chiedendo anche alle associazioni o cooperative agricole che riuniscono produttori di canapa per farsi dare indicazioni o per la vendita diretta come per Canapa Campana o la Bottega della Canapa, poi l’Associazione Lucanapa, l’Associazione Culturale Canapa Live, e il Borgo della Canapa (gruppo Facebook) solo per indicarne alcuni.
Altra soluzione è rappresentata dai negozi specializzati, in particolar modo quelli in prodotti Bio. Molto sbrigativo e semplice l’utilizzo in internet di un motore di ricerca come Google e tutto diventa veramente semplice.
Poi c’è il latte di canapa già pronto, da preferire sempre il Bio, anche questo reperibile online e in negozi che trattano alimenti biologici o chiedendo alle stesse associazioni e cooperative delle quali è stato indicato qualche esempio poche righe più sopra.
Un esempio fra i possibili, ma di produzione non italiana è il Relax dell’inglese Rawligion che offre prodotti alimentari crudi, biologici e vegetali e bevande botaniche uniche come cioccolatini crudi, dessert, colazioni, frullati, cibo, caffè e tè, tutti da prodotti freschi.
Il latte di canapa Relax ha una sua formulazione particolare, molto british: manca naturalmente del principio psicoattivo THC come per tutti questi tipi di latte e contiene mandorle, datteri, semi di canapa, lecitina di girasole, sale himalayano e il prezioso olio di CBD.
C’è anche la sua versione Chocolate protein mylk con mandorle, datteri, polvere di proteine di canapa, nettare di noce di cocco, polvere di cacao, lecitina di girasole, sale himalayano e vaniglia.
Nei paesi anglosassoni se ne trovano variazioni di gusto quasi infinite delle più svariate marche.
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