La Bioedilizia avanza insieme alla canapa e si moltiplicano i casi in tutta Italia e nel mondo
Case “naturali” nel segno di tecniche e materiali ecosostenibili, edificazione di ambienti che richiedono una frazione di energia per riscaldamento e raffreddamento. Si ritorna ad antiche tecniche unite a soluzioni ingegneristiche capaci di sfruttare al meglio le caratteristiche di materiali vegetali. La Bioedilizia avanza insieme alla canapa e si moltiplicano i casi in tutta Italia e nel mondo (a fine articolo alcuni link ad articoli di Canapa Oggi su altre realtà del settore).
La canapa è il ritrovato per eccellenza per l’edilizia capace di regalare ambienti di vita salutari grazie alle tante proprietà di questa pianta, già conosciute o sperimentate in tempi recenti.
Insieme a legno, bambù, lino, tabacco, calce, mais e carciofo (ebbene sì: particolarmente trattato ha similarità con la vetroresina), aumenta quindi la disponibilità di il materiale che arriva dalla terra e che può servire per creare case sicure, energeticamente efficienti, ottime nella loro elasticità in caso di scosse sismiche.
Chi scrive questo articolo ha ben fissi ricordi da bambino di quelle case di campagna sui fianchi dell’Etna, tetti sostenuti da travi in legno e falde ricoperte internamente da bambù o incannucciato atti a sostenere una fodera isolante in paglia sovrastata esternamente da tegole: solido e leggero, traspirante, termicamente efficiente e protettivo. Poi le mura in pietra lavica, nera e tenace, abbellite da intonacature passate da artigiani del luogo.
Case fresche anche nella calura siciliana più assoluta e calde negli inverni montani del vulcano attivo più alto d’Europa.
Oggi si assiste a un ritorno verso tutto questo con un’efficienza tecnica e una salubrità degli ambienti enormemente accresciuti. Nascono associazioni di tecnici e studiosi appartenenti a questo comparto in espansione, come l’Anab, Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica, fatta di esperti che hanno come indirizzo comune l’architettura naturale e bioecologica.
Di nuove idee ne nascono tante quante la fantasia e l’ingegno riescono a immaginare calandosi nelle nuove possibilità dei materiali naturali.
– Al Nord dell’Italia, per fare un primo esempio, Ton Gruppe, azienda a Laghetti di Egna (Bolzano), trent’anni d’esperienza, fondata da Ulrich Pinter, specializzata in edificazioni e ristrutturazioni totalmente in Bioedilizia. Fra i materiali privilegiati, terra cruda-argilla, fibra di canapa e legno. Questa realtà ha dato vita a un ulteriore e nuovo concetto costruttivo nel 2015, la casa Geosana+®, un ritorno alla “casa massiva tipica di un secolo fa con miglioramenti ottenuti grazie ad accorgimenti tecnici innovativi”: struttura portante in legno o legno-acciaio, tamponamento e completamento della struttura con massa pesante in argilla e isolante leggero Canaton® solo in canapa.
Come sottolineano al Ton Gruppe, il Canaton® va benissimo nell’involucro, nel solaio, nel tetto o come cappotto esterno per la coibentazione termica e acustica. Inoltre, come scritto dall’azienda, “l’isolamento ideale per proteggersi dal freddo invernale è realizzato mediante il cappotto in canapa con Canaton. Il cappotto isolante per le facciate esterne, allo scopo di contenere il consumo energetico, facilita la fuoriuscita dell’umidità in eccesso”, protegge anche nei confronti del surriscaldamento estivo, mantiene inalterate le sue caratteristiche nel tempo non deformandosi o aumentando di volume per contatto con acqua durante forti piogge, rappresenta un’unica e semplice soluzione dal tetto alle fondamenta.
Fra le tante realizzazioni del Gruppo, la ristrutturazione del Campo Dei Miracoli a Corviale, Roma, scelto da Open House Roma 2013 come esempio eccellente di bioedilizia, poi la Palestra Frati Cappuccini a Pesaro, adiacente alla chiesa di San Francesco d’Assisi dei Padri Cappuccini, per ricoprire 300 metri quadri di soffitto con pannelli in canapa grazie all’alta proprietà isolante termoacustica. E ancora, a Padula (Salerno), celebre per la Certosa di San Lorenzo, il primo Cappotto Geosana posato in Campania, utilizzato per una nuova costruzione, realizzato con il pannello isolante Canaton 100, rasante/collante e intonaco in vera calce naturale. Infine, l’Hotel Palladio a Vicenza in un antico palazzo del XV secolo, la Cantina Foradori a Mezzolombardo (Trento), la Cantina Sociale Della Valle Isarco a Chiusa (Bolzano).
– Mutano lo scenario e la realizzazione con il progetto Overtel e Centola&Associati: a Salerno la Chiesa di San Giovanni e San Felice in Felline, pensata con pianta a forma di stella a sei punte, mille metri quadri sugli 11.000 che saranno adibiti a parco con essenze locali. Il tempio, tipico edificio passivo CO2 neutral, servirà i quartieri Torrione e Sala Abbagnano, tutto finanziato con 4,5 milione dalla Cei.
Nell’impasto degli unici elementi strutturali in cemento che sostengono la chiesa, gli inerti sono costituiti da lava, pomice e lapilli. Tetto in legno, “cappotto” supercoibentante in materiali naturali per schermare da freddo e caldo evitando l’apporto massiccio di impianti di riscaldamento e condizionamento.
Il rivestimento esterno è trattato con vernici fotocatalitiche che assorbono CO2 come farebbe un bosco: 100 metri quadri sottoposti alla luce, hanno lo stesso effetto di un’equivalente superficie boschiva con alberi ad alto fusto, quindi oltre 1.200 metri quadri controbilanciano le emissioni medie annue di circa 200 automobili.
– Da parte sua la bresciana Legno Camuna (di Boario Terme), Fabio Poma, amministratore dell’azienda ha portato avanti il suo progetto che vede l’abbinamento di Calce-canapa e legno, “Casa Bonali, un esempio di un edificio in legno in bioedilizia concreta realizzata a Mairano (Bs)”.
Si tratta in effetti di una casa prefabbricata in legno: pareti preparate in azienda e poi trasportate al cantiere per rendere più veloce l’edificazione del fabbricato garantendo costi più bassi; struttura realizzata con telaio controventato in legno lamellare che nello stabilimento, viene riempito con il miscelato di calce e canapa. La miscela utilizzata è quella dell’impresa Hemp Eco Systems. L’idea è stata impiagata per villetta a Mairano (Brescia), ma anche per una struttura ben più grande, un albergo in Valcamonica
– Altro esempio questa volta pugliese, l’edificio in canapa più grande d’Europa, il condominio Case di Luce a Bisceglie, in provincia di Bari, realizzate da Pedone Working (azienda di costruzioni da 60 anni e studio di architettura), soluzione innovativa di grande richiamo su cui Canapa Oggi ha già ampiamente scritto (da leggere a questo link). Realtà che utilizza il biomattone a base di canapa di Equilibrium.
Tutto questo rappresenta solo una frazione della panoramica sulle imprese che oggi lavorano e sono capaci di ideare materiali sempre nuovi partendo da quanto la natura mette a disposizione, con particolare riferimento alla canapa.
Per arricchire la propria lettura sulla bioedilizia, ecco altri racconti di Canapa Oggi:
- da un’innovativa realtà estera, in questo caso nordamericana, “Green Built e le sue HempHome, piccole-grandi case in canapa da un’idea statunitense”;
- esempio magistrale dalla Sicilia, “Catania, Archicart e l’idea di case in cartone ondulato con canapa“;
- altra grande isola italiana e altro grande esempio di inventiva, “Sardegna, una casa in canapa e calce nel Sulcis: ci vuole Equilibrium“;
- si rimane al Sud, a Conversano in provincia di bari con “Madeinterra, bioedilizia, canapa: fra innovazione e antiche tecniche descritte da Vitruvio“;
- in ultimo si fa un balzo in provincia di Treviso, a San Biagio di Callalta, con “Bioedilizia, ambienti di vita ecosostenibili, canapa e la filosofia costruttiva di Effedue-Florian e Florian“.
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