Toscana e Piemonte, torna la canapicoltura a Gallicano e a Bairo
Fiorir di canapa, si susseguono i tentativi di riportare l’antica tradizione agricola in italia. Torna la canapicoltura a Gallicano e a Bairo.
Due località, due fra gli ultimi e tanti esempi possibili: la prima in provincia di Lucca e la seconda in provincia di Torino.
A Gallicano ci ha pensato l’Associazione Cittadini Virtuosi con il sostegno dell’amministrazione comunale il tutto in località dove già esistono alcuni orti sociali voluti dal Comune, a Canipale che nella lingua locale è un antico termine toscano del Lucchese, parola-nome che ha un chiaro significato: indicava il punto di un corso d’acqua dove era lasciata a macerare la canapa.
Come sottolineato anche in un servizio di “NoiTv”, si tratta di campi coltivati a Cannabis Sativa.
È lo stesso sindaco di Gallicano, David Saisi, che tutto è scaturito da un primo convegno organizzato lo scorso anno per illustrare e comprendere gli innumerevoli modi per usare la canapa, soprattutto alla luce delle possibilità che si sono aggiunte oggi a quelle tradizionalmente conosciute e portate avandi in Italia all’epoca d’oro della canapicoltura nostrana.
A Gallicano la canapa era coltivata già decenni fa e come nel resto d’Italia il suo utilizzo era prevalentemente indirizzato al tessile, alla fabbricazione di cordame. Dall’esperimento iniziato in questo 2017 si cercheranno di comprendere i meccanismi della canapicoltura, il tipo di produzione, i possibili sviluppi. Naturalmente l’intento è quello di comprendere come e in che tempi costituire una rete-filiera di prodotto per garantire al mondo agricolo uno sviluppo su una nuova rotta e altri posti di lavoro.
Quindi produzione di olio e farine, oli essenziali e distillazioni e quanto sarà possibile pianificare e attuare in una fase iniziale.
Spostandosi in Piemonte, a Bairo, nella pianura del Canavese, la canapa ritorna nelle campagne grazie a Luciano Bortolamai, imprenditore agricolo, proprietario del Circolo Ippico Equin’Ozio nonché appassionato di arti orientali e di turismo.
Alla semina da parte dell’imprenditore ha partecipato anche il consigliere locale Antonio Rizzato che ha seminato a canapa un ettaro dei suoi terreni.
Forte vocazione agricola per l’economia di Bairo e la sperimentazione di Cannabis Sativa intende anche qui ottenere risultati per nuove prospettive in agricoltura dando un’alternativa a coltivazioni consuete come i cereali o immettendola in regime di rotazione con queste ultime.
Il sistema che hanno ideato nel comune della provincia di Torino è quello di mettere a disposizione il terreno, come sottolineato da ObiettivoNews, acquistare i semi, dare l’acqua iniziale. Successivamente, per la cura delle piante e la raccolta, entrerà in azione l’azienda che ha venduto i semi.
Sul tema il Comune ha anche organizzato un momento di approfondimento e di divulgazione: il 19 luglio 2017 nella sala Santa Marta si parlerà di reintroduzione di colture tradizionali e nuove allo stesso tempo, proprio la canapa e la Nocciola Piemonte Igp.
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