Progetto COBRAF per avviare in Toscana filiere agroindustriali comprendendo la canapa
COprodotti per BioRAFfinerie, COBRAF, è un progetto finanziato dalla sottomisura 16.1 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana grazie ai fondi FEASR, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Il programma intende avviare in Toscana filiere agroindustriali comprendendo la canapa.
Il progetto ricomprende quattro piante oleaginose da poter coltivare in regime di rotazione con cereali e seminativi, lino, canapa, cartamo e camelina.
Piante che possono essere sfruttare in ogni loro parte e per immaginare e realizzare prodotti nei più diversi settori, da prodotti alimentari con valori nutraceutici unici e preziosi alla cosmesi, passando per la zootecnia, per la bioedilizia, materia prima da utilizzare per dare forma a pannelli prefabbricati o a elementi da utilizzare per imbarcazioni e camper-roulotte.
COBRAF ha anche lo scopo di creare una piattaforma logistica regionale in grado di coordinare l’offerta di biomassa (olio, panello residuo, paglie e in alcuni casi foglie e fiori) delle quattro colture: sono stati immaginati due o tre impianti territoriali adatti a trasformare le diverse materie prime provenienti dalle cultivar considerate nel progetto.
In Toscana la sperimentazione è già iniziata da tempo, “tuttavia manca ancora un impianto di prima trasformazione per la canapa e il lino – ha detto a MaremmaNews Beppe Croce, direttore dell’Associazione Chimica Verde Bionet, capofila di COBRAF – L’obiettivo strategico del progetto è la creazione di una piattaforma logistica toscana articolata in una o più bioraffinerie territoriali in modo da poter utilizzare tutti i coprodotti che vengono dalle quattro piante oggetto di studio”.
In questo “cammino” Chimica Verde Bionet è accompagnata dal Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, dall’Azienda Agricola Musu di Francesco e Giuseppe Musu (Fauglia – Pisa), da ERATA che è l’Ente Regionale di Assistenza Tecnica in Agricoltura di Confagricoltura Toscana, dall’Accademia dei Georgofili, dal Consorzio Strizzaisemi, dalla Cooperativa agricola Il Rinnovamento, dalla società Agroils Technologies e dalla società Unibloc.
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