L’Estonia è il secondo produttore europeo di canapa. L’Italia era il secondo a livello mondiale… fino a metà 1900
Ha surclassato tutti in termini di crescita, anche Francia, Italia e Germania. La piccola Estonia è il secondo produttore europeo di canapa.
Nel passaggio 2016-2017 (secondo le ultime stime) gli ettari coltivati nel Paese affacciato sul Baltico sono passati da 3.500 ettari a oltre 6.000, fatto che ha causato stupore generale e che ha fatto comprendere come in quella Nazione si siano create condizioni ambientali e imprenditoriali favorevoli con una chiara visione del mercato internazionale. Nel 2013 era partita con 210 ettari, poi moltiplicati più di tre volte nel corso di un anno facendo segnare un totale di 700 ettari nel 2014.
Da lì la progressione sempre più in alto.
La richiesta di semi di canapa sta continuamente aumentando e l’Estonia sta cavalcando l’onda con ottimi mezzi e volontà.
Le cifre dell’European Industrial Hemp Association sono inequivocabili.
Come sottolineato da Hemp Today, la Nazione baltica è superata solo dalla Francia che conta 14.500 ettari, ma la stessa Estonia con i suoi 6.000 ettari e 1,3 milioni di residenti è solo una frazione del paese parigino: fa fare una brutta figura a tutti in Europa.
Dal confronto non esce bene neppure l’Italia che ha fatto contare oltre 3.000 ettari a canapa. C’è da considerare che il “Bel Paese” era, fino alla Seconda Guerra Mondiale, il secondo produttore mondiale dopo la Russia. L’Estonia mette in ombra anche la Germania e i suoi 1.500 ettari.
“Gli agricoltori stanno cominciando a conoscere i vantaggi della coltivazione di canapa e il know-how sta migliorando”, ha dichiarato Margus Kesa, Export Manager di Tiigikalda OÜ, azienda con sede principale a Viljandi (Estonia meridionale) che questa primavera ha coltivato canapa su ben 3.000 ettari, un colosso che controlla quindi la metà della produzione estone.
La stessa Tiigikalda ha fatto registrare una resa di 800 tonnellate di grano di canapa su 1.200 ettari seminati l’anno scorso con la varietà Finola caratterizzata da semi per spiccata produzione di olio.
“Il fatto che ci sia domanda di semi di alta qualità ad un buon prezzo rende la canapa crescente attraente per gli agricoltori estoni – ha aggiunto Margus Kesa – Abbiamo ancora molto da fare per lavorare insieme e trovare le migliori soluzioni per l’esportazione. Come in tutto il comparto dell’agricoltura, è più prezioso vendere prodotti che hanno un livello più elevato di trasformazione”.
Questo ha portato il colosso estone della canapa ad allearsi con altri produttori connazionali per ideare metodi utili ad aumentare il livello di lavorazione dei semi, aumentare la resa e migliorare la qualità nell’esportazione.
In Europa adesso è trascinante il settore alimentare e la crescita complessiva dei campi di canapa estone è in gran parte diretta a soddisfare questa richiesta che giunge dal Vecchio Continente.
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