Marche via libera alla cannabis terapeutica in farmacia
Se ne parlava già da mesi e in Consiglio regionale la materia era oggetto di diversi confronti e definizioni. Adesso nelle Marche via libera alla cannabis terapeutica in farmacia, non solo quelle ospedaliere.
Il voto favorevole è avvenuto durante la seduta del primo agosto convocata da Antonio Mastrovincenzo, presidente dell’Assemblea legislativa marchigiana, presso la Sala consiliare di via Tiziano ad Ancona.
Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato definitivamente con voto unanime la distribuzione della canapa a uso terapeutico, naturalmente dietro precise prescrizioni rilasciate da uno specialista e da presentare alle farmacie. Valide anche quelle rilasciate dal proprio medico curante. Oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale.
In breve, la prescrizione potrà essere fatta dal medico curante, dallo specialista o dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta, sulla base di un piano terapeutico redatto da un centro autorizzato dalla Regione e in mancanza di alternative valide.
Quella appena approvata e divenuta norma è l’ex proposta di legge 121 firmata dai consiglieri regionali Volpini, Giancarli, Talè, Busilacchi (presentata il 28 febbraio 2017) sull’uso terapeutico della cannabis, dispositivo che regola la dispensazione, nell’ambito del Servizio sanitario regionale, dei medicinali cannabinoidi di origine industriale, le preparazioni magistrali a base di cannabis o di principi attivi cannabinoidi.
I farmaci saranno a disposizione nelle farmacie ospedaliere, in quelle pubbliche e nelle private.
Per completare il quadro su questa nuova norma regionale, tale legge promuove anche progetti pilota e azioni sperimentali in collaborazione con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, primo e unico centro autorizzato in Italia alla produzione di lotti di cannabis per il farmaco FM2 e con le università marchigiane.
Si tratta anche dei cosiddetti progetti pilota che hanno uno scopo primario: essendo concesso l’acquisto dall’estero di cannabis e di medicinali cannabinoidi (seguendo la normativa statale), la Giunta regionale deve ridurre il costo della cannabis e dei principi attivi importati, quindi deve avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota nostrani.
Già a gennaio 2017 le farmacie ospedaliere della provincia di Ancona erano pronte a questo compito. Anche Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta le oltre 16.000 farmacie private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, sottolineò che la sostanza da distribuire ha una bassa concentrazione di principio attivo, circa il 10% di Thc, quindi incapace di stimolare effetti psicotropi in chi l’avrebbe assunta.
“La cannabis avrà una gestione del tutto simile agli altri stupefacenti – spiegò sei mesi fa Luigi Galatello, presidente di Federfarma Ancona al Corriere Adriatico – La farmacia preparerà le prescrizioni mediche, in cartine o vaporizzate per inalazione, a seconda della quantità e delle dosi stabilite dal medico, seguendo un rigido protocollo a tutela della salute pubblica. Sicuramente non si tratta di un prodotto che consiglieremo noi ma che sarà indicato da uno specialista”.
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