Agricoltura, incontro alla Camera dei Deputati tra Alternativa Libera e l’Associazione Canapa e Filiera
Settore ancora fluido quello della canapa industriale italiana e gli incontri si susseguono per dare impulso a nuove proposte, per organizzare i produttori e rendere fattivo il lavoro in Parlamento. Da qui, il 18 ottobre, l’incontro alla Camera dei Deputati tra Alternativa Libera e l’Associazione Canapa e Filiera. La formazione politica “ha avviato un dialogo costruttivo con l’associazione “Canapa e filiera” sulle opportunità di promozione della coltivazione della canapa in Italia, come volano di rilancio dell’economia agraria, e non solo, del nostro Paese”.
“È ferma convinzione di Alternativa Libera che lo sviluppo dell’intera filiera della canapa possa generare concrete possibilità di rilancio dell’agricoltura nazionale – continua il comunicato – con benefiche ricadute occupazionali, soprattutto per i giovani, in molte aree del nostro Paese, specialmente quelle del Mezzogiorno, che attualmente risultano economicamente depresse. La coltivazione della canapa può essere concepita come risorsa rinnovabile per un’agricoltura naturale e innovativa perché fornisce un aiuto efficace al contrasto dell’inquinamento ambientale, riduce i costi energetici e difende la biodiversità. In più è una occasione di sviluppo per le imprese di altri settori”.
“La canapa infatti è una materia prima estremamente versatile è può essere utilizzata in molteplici campi – scrive Alternativa Libera – dalle fibre alla carta; dai biocarburanti all’edilizia; dalla pacciamatura alle materie plastiche, dal cordame all’alimentazione zootecnica fino alle bonifiche. Senza dimenticare gli usi farmaceutici, cosmetici, alimentari e terapeutici. Nell’incontro che si è svolto il 18 ottobre presso la Camera dei Deputati con il presidente dell’associazione ‘Canapa e filiera’, dottor Antonino Chiaramonte, da anni impegnato nell’opera di promozione e attivazione di filiere nel rispetto dei territori e delle tipicità che li identificano, e il segretario, Carmela Servino, sono stati messi a fuoco alcuni aspetti che rappresentano priorità per il rilancio del settore, che a sua volta è un punto importante del programma politico di Alternativa Libera”.
Questi i cardini d’azione messi a fuoco nell’incontro:
- spingere per l’innalzamento del limite di Thc consentito dall’Unione Europea per la produzione di canapa industriale e alimentare. La concentrazione di tetraidrocannabinolo, l’agente psicotropo della cannabis, ma anche la sostanza che rende la pianta più resistente agli attacchi di insetti e microrganismi, dipende dalle condizioni climatiche in cui viene fatta crescere la pianta, soprattutto dalla sua esposizione alla luce. Il clima e il livello di insolazione in Italia fanno salire il livello di Thc e questo mette fuori gioco sul mercato europeo la nostra canapa;
- destinare opportuni fondi per creare una vera e propria filiera (in particolare per la coltivazione, il ritiro e la trasformazione in loco);
- favorire in particolare sinergie tra la coltivazione della canapa e il recupero dei grani antichi;
- eliminare disposizioni che, di fatto, impongono l’importazione e ostacolano la produzione interna, sia di semi sia di prodotti semilavorati e prodotti finiti;
- perseguire l’obiettivo di diventare completamente autonomi attraverso la produzione di semi italiani;
- rendere più facile e snella la possibilità di avviare colture sperimentali e aumentare i poli sementieri;
- promuovere la realizzazione d’impianti di trasformazione con l’obiettivo di arrivare ad averne uno per regione entro dieci anni;
- creare percorsi divulgativi e informativi, che siano anche di sostegno all’attività agricola.
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