Cannabis legale, fiori di canapa solo italiani da My Joint che (per adesso) li distribuisce in oltre 500 tabaccherie
Realtà giovanissima, targata 2017, ma frutto di una ben più lunga esperienza che affonda le sue radici in Svizzera e in Cina. Il focus è la cosiddetta cannabis legale, con materia prima i fiori di canapa ad alto CBD solo italiani: stiamo parlando di My Joint, azienda milanese con sede in quel di via Montenapoleone.
Particolarità nella particolarità, il sistema di distribuzione avviene solo tramite la rete delle tabaccherie italiane, fino a oggi oltre 500, “ma in continua espansione viste le continue richieste di prodotto che ci arrivano”, racconta Stefano Zanda, uno dei tre titolari di My Joint.
Zanda vede tra i problemi cruciali del settore canapa legale, quello del trasporto. La soluzione? Simile a quella del comparto del tabacco, controllato già in partenza e tramite i cosiddetti magazzini fiscali. Durante l’intervista l’approfondimento di questo punto.
La rete distributiva di My Joint giunge per adesso fino a Roma con una forte concentrazione nel Nord Italia, “gli ultimissimi contatti sono stati per esempio con Napoli – continua Stefano – e dalla grande capitale dei Borbone duosiciliani continuerà l’espansione verso Sud”.
My Joint, il racconto dell’azienda dalle parole di uno dei protagonisti
Canapa Oggi – My Joint, nuova realtà, prima di tutto la “carta d’identità, chi sono i soci e qual è la filosofia aziendale?
Stefano Zanda – “L’azienda è curata da me, Stefano Pretti e Andrea Bianchi. Quello che portiamo avanti è l’estrema selezione e cura del prodotto che proviene solo da agricoltori italiani. In caso di colture in pieno campo consideriamo solo quelle dove vengono utilizzate tecniche di agricoltura biologica e sostenibile. Tenore di THC sempre inferiore allo 0,2 per cento e livelli di CBD alti nonché variabili a seconda della tipologia di prodotto. Un aiuto naturale alla ricerca del benessere”.
CO – Come è avvenuta la folgorazione sulla via della canapa?
SZ – “Tanti anni fa ero nel settore della microelettronica, lavoravo per la catanese STMicroelectronics, lavoro che mi ha portato anche a un trasferimento in Cina, tra Hong Kong e Shangai, dove ho vissuto tre anni, in piena esplosione del settore. Proprio lì ho conosciuto la grandissima realtà della canapa cinese, volumi indescrivibili, situazione veramente avanti. Così è nato il mio interesse per la canapa. Rientrato in Europa, con la canapa mi sono fatto una grossa esperienza pluriennale in Svizzera, fondamentale per comprendere come coltivare la pianta, trattarla e tanto altro. Ancora dopo, il ritorno in Italia per creare My Joint, realtà totalmente italiana. L’attività parte ufficialmente da questo 2017”.
CO – Viste le esperienze estere e italiane, quali i mali della canapicoltura italiana e della filiera della canapa industriale nazionale?
SZ – “Ho vissuto molto all’estero e mi fa molto arrabbiare come, in un settore così nuovo in Italia, sembrano tutti contro tutti, si attaccano a vicenda invece di sforzarsi a fare voce unica. Quasi tutti siamo partiti l’altroieri e un atteggiamento del genere è devastante. Non c’è una chiara legge che normi il settore e quando il legislatore coprirà ogni buco normativo attualmente esistente, rischieremo molto grosso. Quindi, si può continuare a essere così divisi e litigiosi in questa fase in cui la piena regolamentazione del settore, in ogni suo aspetto, deve ancora essere decisa? Si rischia di finire triturati. Poi la folle aspirazione a primeggiare fra realtà varie e le associazioni: è da suicidio”.
CO – Errori di strategia nel settore della canapa?
SZ – “La domanda di prodotto in questo momento è infinita. Creare un’azienda e fare prodotto consente di prendere una larga fetta di mercato, ma non basta, come non bastano sei mesi per per tenere un livello di qualità alto, dimostrarlo, mantenerlo. Ottimo lo strumento dei social, sfruttare il passaparola, metodo perfetto anche utilizzando i punti vendita come i growshop come megafoni. Quello che non condivido con alcuni è impiegare molto tempo a comunicare messaggi, soprattutto dirompenti, su leadership e, in forza di questo, dettare leggi nel settore: visti i tempi di oggi, bisognerebbe partire un po’ più in sordina, essere un filo più ragionevoli perché si rischia veramente di sfidare il Legislatore, che ci metterebbe poco a rispedirci da dove si è partiti”.
CO – La realtà del mercato del fiore di canapa? Lacune operative?
SZ – “Oggi con il fiore abbiamo in mano un mercato redditizio per tutta la filiera, molto grosso, più di quanto si creda. Stiamo andando a togliere una fetta di mercato alla criminalità organizzata; una piccola porzione probabilmente, il 15 – 20 per cento circa, ma si stanno rompendo le scatole a poteri molto forti. Quello che è veramente da normare fra le lacune importanti, è il sistema di trasporto di questa materia prima”.
CO – Trasporto critico del fiore, rischi assicurati che si ripercuotono in un rallentamento delle forniture. Spiega meglio la tua visione.
SZ – “Se ho il mio barattolino in auto mi fermano, figuriamoci un intero camion; ma c’è poco da urlare proteste: le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, non sanno cosa c’è effettivamente dentro le confezioni, quindi devono controllare. Occorre che il Legislatore colmi questa lacuna sul trasporto con norme che tutelino questa fase ed evidenzino la riconoscibilità del prodotto confezionato e trasportato”.
CO – Quindi quale soluzione suggerireste al Legislatore per il trasporto sicuro, garantito, esente da continui e inevitabili stop che si verificano oggi per i dovuti controlli?
SZ – “C’è un altro settore che è stato ampiamente normato ed è quello del tabacco. Non mi auguro di certo un’alta accisa imposta dallo Stato come ha fatto per il tabacco, ma preferirei l’accisa e una piena sicurezza, piuttosto che vedermi ostacolata-rallentata la distribuzione. In Italia il tabacco viene distribuito a livello nazionale attraverso 150 magazzini fiscali con alti standard di sicurezza. Noi vogliamo passare attraverso questo canale per la distribuzione. Credo che se un giorno il Legislatore dovesse pensare di consentire questo nostro mercato a lungo termine, si potrà affidare solo a quel metodo di distribuzione: saprebbe dove andare a controllare, chi distribuisce e quando, dove si sposta il prodotto all’interno dei camion collegati. È una banale via d’uscita molto utile, ottimizzata, non ha costi infiniti e di conseguenza puoi posizionare il prodotto da vendere nei grow shop, come al tabaccaio e, secondo me, in prospettiva, anche nei supermercati. Questa è vera liberalizzazione! Non dire che solo i grow shop devono venderlo o solo grazie a una legge che stabilisce un licenza apposita, con trasformazione di questi ultimi in coffe shop: questo in Italia non avverrà mai. È un prodotto senza effetti psicotropi da liberalizzare veramente, che dovrebbe essere disponibile ovunque”.
CO – Vedo che tenete a sottolineare più volte il contenimento del THC entro il limite 0,2 per cento, limite citato nella legge 242.
SZ – “Nonostante l’ampissima disponibilità di prodotto, su questo punto siamo più che attenti, anche per l’attuale dubbio legislativo: non si sa come questo comparto della canapa potrà poi essere normato. Quello che mi dà fastidio è invece la guerra fra tutti, come avviene in altri Paesi; la gara su chi ha la percentuale maggiore di CBD. Non si considera che agiamo in un mercato che non va a sostituire la canna del ragazzino. Il consumatore vero ha un’età media di 35 – 40 anni, non cerca lo sballo, ma un prodotto che dia una sorta di comfort, di effetto relax. Quindi chiariamo bene questo messaggio, visto che non può essere capace di far reagire negativamente le Istituzioni”.
CO – Avete avuto sollecitazioni da parte di persone affette da particolari patologie contrastabili grazie a cannabis terapeutica e che, in mancanza di questa, cercano almeno di tamponare minimamente con la cannabis legale ad alto CBD?
SZ – “Si, ne abbiamo avuto l’evidenza: il problema sul fronte della cannabis terapeutica è molto serio, quindi è stato inevitabile il riversarsi di una certa richiesta nel nostro comparto e nella nostra attività, pur essendo, il nostro, un prodotto non terapeutico-medico”.
CO – Su quanti ettari lavorano gli agricoltori italiani che vi riforniscono?
SZ – “Attualmente i canapicoltori con noi convenzionati agiscono su un centinaio di ettari distribuiti, in maggioranza, tra Campania e Puglia. Aggiungo pure che siamo in trattative per l’acquisto, imminente, di 200 ettari in Toscana, terreno che sarebbe direttamente controllato da noi già nella fase della gestione della coltura. La nostra espansione continua”.
La produzione My Joint
Due le linee principali che trovano alloggio nelle oltre 500 tabaccherie della rete distributiva dell’azienda, My Joint e My Joint Exclusive, infiorescenze di canapa coltivate in Italia, essiccate in modo naturale, selezionate e confezionate a mano, da varietà di Cannabis Sativa L. Eletta Campana, Carmagnola e Futura 75.
Come sottolineato nel sito web aziendale per la My Joint Exclusive, “Il fiore femminile di Canapa Sativa ha uno dei migliori bouquet di terpeni e oli essenziali così da conferirgli un profumo intenso e un aroma tipico. È proprio per mantenere inalterato questo aroma che si è scelto di commercializzare l’infiorescenza tal quale e non tritata“.
My Joint® di MIA S.r.l.
Via Montenapoleone, 8
20121 – Milano
telefono: 02.94759858
e-mail: info@myjointitalia.it
sito web: myjointitalia.it
pagina Facebook: www.facebook.com/myjointitalia
Ho vissuto molto all’estero e mi fa molto arrabbiare come, in un settore così nuovo in Italia, sembrano tutti contro tutti, si attaccano a vicenda invece di sforzarsi a fare voce unica.
Salve, volevo sapere l’utilizzo di questo prodotto ..venduto in tabaccheria l’uso appropriato ..come utilizzarlo esattamente grazie….ero interessata a livello terapeutico..grazie
L ho acquistato in tabaccheria ma non ho problemi particolari dolo un po’ di insonnia può farmi bene? Mi creerà assuefazione?
sono un ex tabaccaio ,sarei interessato al vostro prodotto ,son inserito tra i tabaccai della zona jonica reggina potrei fare un ottimo lavoro ,sempre se tutto questo rientra nei vostri programmi commerciali. distinti saluti cell.3381434730