Cannabis terapeutica in Paraguay e Uruguay, anche come merce da esportazione verso Messico e Canada
Il Sud America sta diventando un altro teatro importante per lo scenario della canapa a uso medico. La Cannabis terapeutica in Paraguay e Uruguay, nel primo caso il senato ha approvato l’utilizzo dei preparati, ma nel secondo oltre a farmaci a base di CBD questi diventano anche come merce da esportazione verso Messico e Canada.
La situazione in Uruguay
Per andare con ordine, proprio da oggi l’olio arricchito di cannabidiolo (CBD), ma senza componente psicoattiva, fa la sua comparsa nelle farmacie uruguaiane dopo l’assenso dato dal locale ministero della Salute.
Il costo? Circa 100 dollari per 10 millilitri. L’olio è a disposizione dei pazienti che ne hanno necessità e che lo troveranno, è bene ripeterlo, nelle farmacie. La stessa compagnia, la ICC, che produce medicinali a base di cannabis in Uruguay, inizierà anche a vendere una crema con CBD, chiamata Cannabipiel.
L’Uruguay è stata quella nazione che, lo scorso luglio ha dato anche l’assenso definitivo alla vendita di cannabis ricreativa, ma solo in farmacia (vedi articolo), un processo che è stato lungo visto che la legge era del 2013 coinvolgendo diversi aspetti e alla vendita ci sono arrivati dopo lunghe verifiche e approvazioni.
Ma proprio questo ultimo mese del 2017 vede l’inizio dell’esportazione dallo stesso Uruguay di olio medicinale alla cannabis verso Messico e Canada, come già anticipato lo scorso ottobre da Alejandro Antalich, presidente esecutivo di ICC, la International Cannabis Corporation che ha sede a Montevideo. È stato allestito un impianto produttivo apposito, dedicato alla produzione di preparati arricchiti al CBD, collocato nel dipartimento di Canelos, al Parco de las Ciencias, sempre vicino alla stessa Montevideo.
La situazione in Paraguay
Nella capitale Asunción il Senato del Paraguay ha approvato in seduta straordinaria l’uso medicinale della cannabis grazie che è stata poi promulgata dal Capo di Stato Horacio Cartes. L’Alta Camera ha dato vita a un programma nazionale per la ricerca medica e scientifica sulla pianta.
L’autorità esecutiva è stata data alla Direzione nazionale della sorveglianza sanitaria del ministero della Salute e della previdenza sociale, mentre la Senad o Segreteria Nazionale Antidroga, viene coinvolta nella supervisione della ricerca.
Alla Senave o Segreteria Nazionale di qualità e salute delle piante e dei semi (Senave) è stata assegnata la responsabilità della verifica sulla produzione dell’impianto.
“Con questa legge si apre la strada a studi che permettano di ottenere i benefici della marijuana come alternativa per curare disturbi medici – ha detto il senatore Eber Ovelar, fra i proponenti del programma di ricerca scientifica sulla cannabis terapeutica – Per esempio, l’epilessia, la sclerosi, tra gli altri. Con la legalizzazione, il prezzo sarà notevolmente ridotto. Il programma consentirà agli utenti, precedentemente registrati, di avere libero accesso all’olio di canapa e a tutti i derivati della cannabis, purché siano conformi alle normative stabilite“.
Già a maggio 2017 le autorità del Paese sudamericano e il locale ministero della Salute, avevano autorizzato un laboratorio privato per l’importazione di olio da cannabis per uso terapeutico, mirato principalmente a curare sintomatologie dell’epilessia refrattaria. Il prodotto proveniva e proviene dagli Stati Uniti, ha un costo elevato, circa 315 dollari per 240 ml. Da qui la necessità di passare a una propria legge e a una produzione paraguaiana.
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