Le non-notizie sulla cannabis terapeutica, parole che riemergono: scopo, utilità… campagna elettorale..?
“Notiziona” battuta e diffusa in tanti spazi web: lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze produrrà 300 chili di cannabis terapeutica triplicando la materia prima disponibile dai suoi impianti… ma era già stato dichiarato più volte. Dove sta la novità peraltro nell’ambito di dichiarazioni che nei mesi sono state contrastanti? Le non-notizie sulla cannabis terapeutica, parole che riemergono: scopo, utilità… campagna elettorale..?
Qui le risposte da dare potrebbero essere tante. Come potrebbe essercene una soltanto.
Canapa Oggi cerca di evitare speculazioni mentali (già troppe se ne sono viste, lette, ascoltate) quindi è bene dare una fotografia giornalistico-asettica della situazione lasciando il giudizio a chi legge.
Ormai gira da più giorni sul web la dichiarazione del colonnello Antonio Medica, chimico farmaceutico dell’Esercito, direttore dello stabilimento militare di Firenze. Le sue parole espresse durante un intervento su Radio 24.
Dai 50 ai 100 fino ai prossimi 300 chili di cannabis terapeutica
“Il progetto è nato per risolvere anche altre due questioni fondamentali che sono quelle di garantire sia la qualità del prodotto finale, ricordo in tal senso che lo Scfm è un’officina farmaceutica, che la costante disponibilità ai pazienti – ha detto il colonnello Medica – All’inizio il fabbisogno nazionale annuo era di circa 50 chili e il progetto pertanto, ha previsto l’allestimento di serre presso lo Scfm per garantire una produzione annua di 100 chili, quantitativo doppio rispetto alle richieste dei pazienti”.
“Nel 2017, però, la richiesta di cannabis terapeutica è aumentata considerevolmente – ha concluso il direttore dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze – e per questa ragione il governo ha stanziato ulteriori finanziamenti, oltre a quelli già stanziati dall’Agenzia Industrie Difesa che ha in gestione lo stabilimento militare. Questi investimenti permetteranno di aumentare il numero di serre passando dalle attuali tre alle cinque dei prossimi mesi con un aumento della produzione che potrà arrivare ai 300 kg annui“.
Però, già dallo scorso maggio 2017 si iniziò a parlare di aumento della produzione e il rimpallo di dati è stato piuttosto imbarazzante.
Proprio il 18 maggio riportavamo in un articolo (cliccare per leggerlo) quanto dichiarato da Stefania Saccardi, assessore al Diritto alla Salute per la Regione Toscana, parole espresse in occasione di un’open day dello Stabilimento rivolto a operatori della medicina, ricercatori universitari, farmacisti e a giornalisti per assistere alle fasi iniziali di taglio e lavorazione della pianta.
In quei giorni di maggio si indicava appunto di portare la produzione da 100 a 300 chili per risolvere una situazione assurda di mancanza della materia prima necessaria a molti malati, il farmaco FM2 prodotto dallo stesso Stabilimento.
Lo stesso colonnello Medica parlava di moltiplicazione delle serre e necessità di aumento degli stanziamenti statali.
L’unica sicurezza era sull’inesistenza del “quando” si sarebbe mai arrivati a produrre i 300 chili di cannabis terapeutica: il traguardo non appariva come raggiungibile in pochi mesi… tutt’altro.
Nuove cifre e contraddizioni a novembre 2017
Nuova tappa di dichiarazioni e contro dichiarazioni “correttive” agli inizi di novembre 2017. Stavamo compilando un nuovo articolo sulla produzione italiana di cannabis terapeutica nell’ambito di una definizione del quadro che illustrava la penuria di rimedi farmacologici da canapa grazie a una serie di interventi giornalistici.
Il momento è stato tra il 10 e il 13 novembre 2017. In una prima fase si parlò dell’arrivo di nuovi fondi per la cannabis medica di Stato, fatto che avrebbe consentito di far salire la produzione a 150 chili (leggere articolo). Elementi contenuti “nel primo pacchetto di emendamenti del governo al decreto legge collegato alla manovra economica, disposizioni presentate in commissione Bilancio al Senato” (1,6 milioni dedicati, come espresso in un lancio d’agenzia Ansa).
Solo che 150 chili risultavano già largamente insufficienti ai bisogni dei malati e alle richieste giunte al sistema sanitario che prescrive le terapie a base di cannabis terapeutica… e non sarebbero arrivati subito. Anzi.
In quella occasione il colonnello Medica disse a giornalisti di varie testate che lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze riusciva a soddisfare solo un quinto delle richieste e che “Dovremmo arrivare a produrne 150 chili entro il 2019 – dichiarò – C’è la necessità di acquistare più quantitativi di cannabis terapeutica dall’Olanda, noi ci occuperemo di valutarne la qualità. Non è un farmaco ma una sostanza medicinale”.
Appena dopo, tempo nemmeno due giorni, deve essere arrivato un contrordine o una rivisitazione degli obiettivi e dei modi di impiego di quei fondi da spiattellare ai giornalisti e, quindi, all’opinione pubblica. All’Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, il colonnello diede una versione differente: il raggiungimento dei 300 chili entro il 2018.
Quindi, dai 150 raggiungibili nel 2019, il periodo temporale si è ridotto di un anno abbreviando al 2018, mentre la produzione raggiungibile s’è raddoppiata (senza mutazione-maggiorazione di apporti finanziari da parte del governo o altro).
Ritornando a questi primi giorni di gennaio 2018, il direttore dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha concluso la sua valutazione con la situazione dei prezzi del prodotto: “L’iniziativa fortemente voluta dal ministro Pinotti e dal ministro Lorenzin ha consentito ai pazienti di accedere alla cannabis terapeutica a un prezzo decisamente inferiore: infatti, mentre prima della nostra produzione il costo del prodotto, che ricordo veniva importato dall’Olanda, si aggirava intorno ai 30-36 euro al grammo, ora è sceso e per decreto legge non può essere superiore ai 9 euro“.
Appunto, prezzo fissato e ribassato solo per decreto legge e non grazie a leggi di mercato influenzate dal prodotto FM2 che viene fuori dal lavoro degli specialisti di Firenze…
Un arrivederci ai lettori con questa saga infinita.
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