Referendum per la legalizzazione della cannabis in Sardegna e per affermare altri due punti
Referendum per la legalizzazione della cannabis in Sardegna, attivazione rapida e piena dei punti franchi, regionalizzazione dell’Anas: su questi tre temi i consiglieri regionali di Art.1-Sinistra per la Democrazia e il Progresso, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Flavio Zedda, hanno proposto l’indizione di un referendum consultivo.
La consultazione potrebbe tenersi a ottobre, mentre la raccolta delle firme (ne servono 10.000) dovrebbe scattare entro tre settimane, quindi in piena campagna elettorale per le politiche del 4 marzo. Il risultato del referendum non sarebbe comunque vincolante.
Quel che molti sperano è che tale scelta non serva soprattutto per avere uno spunto in più in vista della campagna elettorale delle elezioni politiche e che poi non abbia alcuna applicazione pratica.
“Si tratta di tre temi fondamentali per il rilancio dell’economia e per una svolta nel sistema amministrativo della Regione, in un periodo in cui l’Isola affronta un periodo difficile – ha esordito Paolo Zedda – Sulla cannabis esiste la prova scientifica che sia estremamente meno pericolosa del tabacco e dell’alcool, inoltre dove si è legalizzata, il consumo non è aumentato”.
Sulla Sardegna, “il fatturato potrebbe essere di 250 milioni, con 10.000 posti di lavoro di ricaduta”. Inoltre, “sarebbe il primo referendum di questo genere in Europa”.
Sui punti franchi: “nel Mediterraneo il traffico navale si è notevolmente intensificato, ma all’interno di questo quadro il Porto Canale di Cagliari va in declino progressivo, per un rilancio bisogna puntare sull’abbattimento dei dazi e delle accise attraverso i punti franchi, ma ancora noi non siamo riusciti ad attivare nessuno dei sei punti previsti”.
Infine, la questione Anas: “chiediamo ai sardi di esprimersi sulla regionalizzazione – ha detto Zedda – perché i lavori per due miliardi di euro stanziati per i prossimi due anni saranno appaltati da ditte non sarde. Alle imprese del territorio restano solo i subappalti. Dopo la Sicilia siamo la regione che, in fatto di strade, delega più competenze”.
Con il contributo di un lancio Ansa anche per due delle tre immagini
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