Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo
Che il business dei prodotti medici a base di cannabis fosse estremamente promettente lo si era già compreso da tempo. Sintomo è il gran da fare dei grandi gruppi, in primis quelli canadesi, per assorbire realtà locali in varie nazioni e acquisire posizioni di preminenza. Adesso sulla Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo, molto di più rispetto a quanto preventivato a metà 2017.
Se prima The Hemp Business Journal aveva indicato una crescita del mercato della cannabis medica destinata ad accelerare (entro il 2020 a 2,1 miliardi di dollari e il mercato del CBD a 450 milioni da canapa), adesso il Brightfield Group, società di ricerche di mercato sulla cannabis, prevede una crescita a 31,4 miliardi di dollari entro il 2021. Oggi vale 7,7 miliardi di dollari.
Sempre nel 2021 il solo mercato dei derivati da CBD da cannabis varrà 1,61 miliardi di dollari.
Questa proiezione, secondo le rilevazioni degli esperti, dà questo settore della canapa una tendenza di crescita ben maggiore rispetto a tutte le altre applicazioni della pianta.
Sembra una corsa inarrestabile dovuta soprattutto al gran successo dei preparati medici da canapa, alle proprietà eccezionali del CBD Cannabidiolo.
In questo ricco scenario l’Italia rimane sempre e comunque al palo, i vertici dello Stato tardano a decidere e a regolamentare stabilmente la materia. Il rischio è che si sia destinati a rimanere eterni importatori dando all’estero proprie risorse monetarie anche nella cannabis terapeutica. Come se non bastasse l’emorragia di denaro per altri comparti, a cominciare da quello energetico per la fornitura di petrolio e gas.
Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo: le dichiarazioni
Il Brightfield Group sottolinea lo scenario attuale proiettato al futuro: mentre gli Stati Uniti e il Canada attualmente rappresentano la maggior parte delle vendite nell’ambito della canapa medica, è il mercato internazionale che aprirà veramente l’industria della cannabis come potenza globale. E gli esperti sono d’accordo.
“La cannabis sta sicuramente progredendo nei mercati internazionali e comporterà la maggiore crescita nei prossimi anni”, afferma su Investing News Bethany Gomez, direttore della ricerca Brightfield.
Al centro di questo rapido e notevole sviluppo si trovano le grandi potenzialità del CBD che ha rivelato le sue potenzialità contro malattie e affezioni importanti, diabete, schizofrenia, epilessia, sclerosi multipla, proprietà antitumorali sia nelle forme che colpiscono il cervello e il seno che nel cancro al fegato.
Importanza fondamentale del Cannabidiolo nelle terapie del dolore, ruolo vitale nei casi di pazienti farmacoresistenti che non trovano giovamento dai farmaci tradizionali.
“Le nostre proiezioni indicano che il mercato internazionale della cannabis medica si svilupperà più velocemente del mercato ricreativo – ha detto Erik Klein del gruppo Cronos (MJN) – e che le dimensioni dell’opportunità saranno dettate dalle normative specifiche del mercato”.
Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo: la complicazione delle diverse norme tra nazioni
È lo stesso Erik Klein a mettere al centro il termine “normativa” proprio come spiegato a Investing News, in quanto i regolamenti non solo differiscono tra i vari paesi, ma anche a ogni passaggio di confine fra gli stati che compongono gli Usa. Gli investitori che intendono capitalizzare sul mercato del CBD dovrebbero prestare attenzione a questi regolamenti, sottolinea Klein.
Il CBD per uso medicinale è legale nella maggior parte dei paesi europei, anche a livello internazionale in Israele, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Uruguay, Canada, Porto Rico, Turchia e Argentina.
Il pasticcio normativo degli Stati Uniti tra cannabis marijuana, CBD e THC
Negli Usa le normative differiscono tra le amministrazioni degli stati membri perché dipendono dal fatto che il CBD, sottolineano, può derivare da una pianta di marijuana o da una pianta di canapa (già su questo punto c’è una sottile – forse non troppo – confusione strumentale-terminologica).
Quindi, semplificando enormemente il discorso statunitense-normativo, il prodotto da canapa è ricco di CBD e privo (o ne ha tracce infinitesimali) di THC, l’unico elemento psicotropo principe della pianta.
Così la FDA Usa considera il CBD a base di canapa un integratore alimentare senza alcuna qualità medicinale, quindi non è incluso nell’Allegato I della Legge sulle sostanze controllate. La canapa è legale da vendere e da consumare negli Stati Uniti, ma è illegale coltivarla.
Il CBD derivato dalla marijuana è legale negli stessi 28 stati Usa in cui la cannabis è legale. Ci sono sei stati in cui il CBD è illegale in entrambe le forme (canapa e marijuana): Idaho, South Dakota, West Virginia, Nebraska, Kansas e Indiana.
I restanti 18 stati seguono varie leggi “solo CBD” che consentono vendita del cannabidiolo e prodotti a base di questa sostanza soltanto per specifiche condizioni mediche.
Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo: lo scenario
A rimarcare l’accento su questa situazione così composita è anche Stanislav Sologubov, amministratore delegato di Satipharm, compagnia internazionale che si occupa di cannabis medica con sede in Svizzera nonché specializzata in tecnologie per la somministrazione orale di prodotti per la salute.
Tanto per inquadrare bene la Satipharm, questa ha ideato e realizzato la capsula microgel Gelpell®, l’unico prodotto a base di cannabis disponibile sul mercato con una certificazione GMP (Good Manufacturing Practice) di livello farmaceutico.
Cosa ha evidenziato Sologubov? “La regolamentazione della cannabis medica è molto complicata e la produzione è regolata in ogni fase della catena del valore. Il mercato della cannabis medica globale è in una fase molto iniziale dello sviluppo e vedremo molti cambiamenti nei prossimi anni”.
“Il mercato al momento è molto frammentato – ha aggiunto Stanislav Sologubov – e per lo più rappresentato da molte piccole aziende che vendono prodotti senza alcuna certificazione di qualità riconosciuta. Per tale motivo tali prodotti non sono accettati dalla catena di distribuzione farmaceutica e sono invece venduti dai produttori direttamente ai consumatori online”.
Ma ecco il vero nodo di tutta la vicenda. “I prodotti correlati al CBD possono essere venduti nell’Unione Europea come integratori alimentari a condizione che tutti i requisiti normativi siano soddisfatti. In altri paesi, i prodotti CBD sono trattati come i prodotti THC – ha concluso Sologubov – I prodotti medici a base di cannabis con alti livelli di THC sono ora consentiti in 12 paesi dell’UE e stanno calamitando l’attenzione tra i professionisti del settore sanitario. L’Unione Europea è quasi il doppio degli Stati Uniti in termini di popolazione e rappresenta un mercato molto attraente a livello globale”.
Cannabis terapeutica previsioni di crescita mondiale al rialzo: gli attuali processi di importazione ed esportazione
La nazione che importa cannabis terapeutica (vedi Italia) rilascia un permesso alla nazione esportatrice che obbedisce alle sue leggi mediche nazionali ma deve adeguarsi alle norme dell’importatore se ha leggi e regolamenti differenti.
Ogni paese deve segnalare la quantità di cannabis prodotta e consumata sul mercato interno, nonché le esportazioni o le importazioni a livello internazionale.
Questa segnalazione va fatta all’International Narcotics Control Board o INCB, l’organismo indipendente di controllo delle Nazioni Unite per le convenzioni internazionali sulle droghe. Una volta approvato, il permesso può essere operativo e lo scambio di materia prima iniziare.
Attualmente, Canada e Olanda, leader nell’esportazione, riforniscono Italia, Cile, Brasile, Nuova Zelanda, Australia, Germania, Croazia e Finlandia, solo per citare alcune nazioni importatrici.
Ai grandi esportatori sta per unirsi Israele.
Gli Stati Uniti non consentono il commercio di marijuana medica attraverso le linee di stato oi confini nazionali e ciò include la CBD che contiene più dello 0,3% di THC.
Una risposta
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