La “parabola” sulla suddivisione-moltiplicazione di sacchi e cartellini dei semi di Cannabis Sativa: le ultime
Istruzioni per l’uso non ce ne sono, certezze assolute neppure, urge un parere qualificato fino a quando non sarà emanato almeno un regolamento dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Così Matteo Calzuola, dottore agronomo di Perugia, s’è messo alla tastiera e al telefono chiedendo lumi in modo da definire meglio la “parabola” sulla suddivisione-moltiplicazione di sacchi e cartellini dei semi di Cannabis Sativa.
Alla sua richiesta il Calzuola ha avuto come risposta il suggerimento di una procedura grazie al parere di un funzionario qualificato del dicastero. Una procedura da attuare al fianco delle Forze dell’Ordine locali in modo da non lasciare nulla al caso.
È bene chiarire al meglio le premesse oltre che tutto lo sviluppo del pensiero che permetterà agli agricoltori di passare notti tranquille.
La suddivisione-moltiplicazione di sacchi e cartellini dei semi di Cannabis Sativa: come si è arrivati alla proposta
Tempo fa allo stesso ministero era stato chiesto un parere da un’azienda appartenente a una comunità montana. Questa già nel 2015 chiese lumi, tramite un’associazione (Assocanapa che sta facendo firmare un’apposita circolare), sulla procedura e sulle possibilità di suddividere un sacco di sementi da 25 chili per coltura di canapa industriale tra aziende che appartenessero a zone montane, quindi in realtà territoriali piuttosto discontinue e spezzate.
Da lì ha preso movimento il tutto fino alla proposta fatta da un funzionario del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
“In effetti la risposta al mio quesito, che faceva riferimento a quella del 2015, la ho già da novembre 2017, ma ho atteso perché erano nell’aria delle novità dal ministero, cose nuove che, invece, non sono venute fuori – sottolinea Matteo Calzuola – Tramite un contatto che ho al Mipaaf, persona che si occupa dell’attività sementiera, ho avuto il suggerimento. La richiesta per le aree montane risalente al 2015 bisogna vedere come fu formulata perché al ministero non si sono capiti. Da sottolineare che nella legge non ci sono particolari disposizioni sulle zone montane. Non è prevista la suddivisione del sacco. L’agricoltore deve avere il cartellino originale, la fotocopia NON va bene”.
“La procedura suggerita, probabilmente fu già ipotizzata dalla stessa azienda che tre anni fa fece la richiesta – continua Calzuola – Comunque, per il ministero andrebbe bene anche la suddivisione, ma essere garantita la tracciabilità della semente… salva approvazione delle Forze dell’Ordine”.
Per avviare il procedimento indicato, serve un’autenticazione delle fotocopie del cartellino originario da affiancare con dichiarazione e fattura d’acquisto riportante gli estremi della varietà e dei quantitativi.
L’azienda che ha acquistato il seme e le altre due-tre-quattro-X che vorrebbero parte di quei semi, devono prima di tutto passare per le Forze dell’Ordine, comunicare cosa intendono fare, che vogliono farlo secondo la procedura suggerita (ndR: più giù in questo articolo compare integralmente) e avere l’avallo, scritto nero su bianco, per poter procedere.
“L’unico altro modo per suddividere un sacco è farselo ricartellinare nei sacchi-frazione da una ditta sementiera – sottolinea Calzuola – Tornando invece alla proposta di procedura, come indicatomi dal mio contatto al ministero, occorre colloquiare con le Forze dell’Ordine. La conseguenza possibile è che, caso per caso, questura per questura, la prassi suggerita possa subire delle variazioni per essere accettata”.
“Un esempio – continua l’agronomo di Perugia – Se dovessi farlo io, andrei dal questore di Perugia in modo tale che dia lui il via libera alla procedura e la comunichi a ogni stazione o comando dei Carabinieri/Forestale e a ogni commissariato. Così da non avere differenti interpretazioni e accettazioni da parte di ogni struttura di polizia. In questo modo, tanto per fare un esempio, se le imprese che si suddividono il sacco appartenessero a diversi territori di competenza da parte di strutture dei carabinieri, avrebbero sempre una risposta univoca”.
Prevista comunicazione alle Forze dell’Ordine da parte del primo possessore del sacco, azienda che indica chi ne prende frazione, quanta ne preleva e dove la va a seminare. “Meglio però che a comunicare siano anche gli stessi agricoltori che si prendono parte dei semi – rimarca Calzuola – anche perché in ambito Pac, dove sono previsti finanziamenti, è pure una procedura obbligatoria. Per sicurezza è bene che compratore del sacco e aziende che se lo suddividono, comunichino tutti alle Forze dell’Ordine. Meglio avere una carta in più che una in meno”.
Suddivisione-moltiplicazione di sacchi e cartellini dei semi di Cannabis Sativa: ecco la procedura suggerita
Molto chiara e lineare la lettera spedita dal funzionario del Mipaaf a Matteo Calzuola:
Gentile dottor Calzuola. Il Mipaaf ha rilasciato in più occasioni delle lettere autorizzative in merito alla suddivisione dei sacchi di canapa tra più aziende.
Quel che recita il punto B della circolare Assocanapa è corretto in termini generali per qualsiasi coltura, ovvero una fotocopia di un cartellino non è mai una prova certa, nel senso che l’azienda che acquista il seme potrebbe utilizzare quel cartellino per coltivare ben altre varietà di “canapa”.
Per questo motivo abbiamo ritenuto valida una procedura proposta da una ditta che prevede alcuni passaggi a tutela dell’azienda acquirente. Fermo restando però che se l’autorità di controllo (che non è il Mipaaf) non è d’accordo con tale procedura potrebbero sorgere problemi, in quanto si tratta di una soluzione interpretativa e non una procedura a norma di legge. È bene pertanto accordarsi prima con le forze dell’ordine preposte al controllo della zona, in modo da evitare problemi successivamente (magari facendosi rilasciare una nota scritta di assenso alla procedura proposta).
Oggetto : Procedura divisione sacco di semi certificati
Un importatore principale o acquirente (A) che può essere anche in forma giuridica di associazione culturale, acquista/dispone di un sacco di semente da 20/25 kg da dividere in x aziende, ditte o associazioni (B,C,D,E).
Tale sacco di 20/25 kg importato dalla ditta sementiera (A), viene successivamente rivenduto emettendo fattura o ricevuta fiscale per la quantità di semente richiesta dalle aziende senza nessun aumento di prezzo rispetto al prezzo del sacco venduto intero.
Il cartellino ENSE originale dei semi sarà conservato dalla ditta (A) mentre le altre aziende o ditte riceveranno una fotocopia autenticata del cartellino stesso accompagnato inoltre dalla dichiarazione e fattura d’acquisto riportante gli estremi della varietà e dei quantitativi.
A un eventuale controllo (nel caso delle ditte B,C,D,E,F) si dovrà esibire fotocopia autenticata del cartellino ENSE, dichiarazione accompagnatoria del cartellino stesso, fotocopia della fattura d’acquisto (A) e di quella emessa per la semente frazionata, eventuale comunicazione di semina presentata alle Forze dell’Ordine di competenza territoriale.
Comunicazione della semina alle Forze dell’Ordine
Il modulo di denuncia riporta l’anagrafica delle ditte che hanno acquistato i semi, indicando codice fiscale (nel caso di privati) e indicazione catastale dei terreni destinati alla semina. (vedere esempio allegato)
Esempio di comunicazione alle Forze dell’ordine
Raccomandata A/R
Alla stazione Carabinieri di …….
Via …….. n°…….
Cap… città ……….
Alla Guardia di Finanza di …….
Via …….. n°…….
Cap… città……
Alla Guardia Forestale di …….
Via …….. n°…….
Cap… città……….
Comune di …….
OGGETTO: COMUNICAZIONE DI SEMINA PER CANAPA DA FIBRA/SEMI ANNATA 2017
COMUNICA
La ditta importatrice (A) ha importato e venduto alle seguenti ditte/aziende che hanno seminato per l’annata agraria 2017 canapa industriale a basso tenore di THC della varietà XXXXX sui terreni di seguito specificati:
A)
Ragione sociale, indirizzo, n. civico cap e comune
Depositario responsabile del cartellino originale sacco .. Lotto… Kg. 25
====================== DIVISO PER =======================
B)
Az. Agricola XXXX via YYY, cap 4005 Comune ….. Kg. 5
Foglio 19 parcella 19 superficie approssimativa m2 .. 2000
C
XXXX via XXXX cap comune … Kg. 5
Foglio 19 parcella 19 superficie approssimativa m2 .. 2000
D
Ecc ecc
La coltivazione è autorizzata ai sensi della circolare del MIPAAF (Ministero per le politiche Agricole Alimentari e Forestali ) n° 1 del 8 Maggio 2002 e successivi regolamenti CE oltre alla nuova legge n 242 del 2 dic. 2016 G.U. 304 del 30.12.2016.
Ditta A ____________ Ditta D____________
Ditta B____________ Ditta E_____________
Ditta C____________ Ditta F_____________
“L’unico altro modo per suddividere un sacco è farselo ricartellinare nei sacchi-frazione da una ditta sementiera”.
Una domanda se qualcuno sa rispondere: un vivaista è autorizzato a fare sacchi-frazione?
Buon pomeriggio! In teoria solo una ditta sementiera può ricartellinare una porzione di sacco. Il tema è ancora nell’ambito delle proposte (come da articolo) quindi è soggetto a ulteriori approfondimenti e, se si muovessero (ormai ci sono le elezioni), con definizione finale e ufficiale da parte dei ministeri coinvolti
Credo che tutta questa storia sia un teatrino ben attrezzato per far sì che la gente si accosti sempre più a queste associazioni di categoria….le soluzioni semplici e lineari esistono ma metterle a conoscenza di tutti sarebbe troppo comodo cadrebbe quella sorta di monopolio che si sta ahimè creando intorno a questo business….ci stiamo a rompere la testa con soluzioni e autodenunce fantascientifiche quando in realtà non esisterebbe cosa più semplice che comprare un sacco,dividerlo e rivenderlo in porzioni,ogni porzione viene corredata con copia del cartellino originale del sacco sopra la quale il venditore scriverà il quantitativo venduto….viene da sé che di un sacco da 25kg se frazionato in dosi da kg,per quel determinato cartellino non potranno esserci in giro più di 25copie di cartellino originale recanti il peso di un kg….. semplice ma così facendo dov’è quel terrorismo psicologico che stanno facendo per incentivarci a non provare??……purtroppo la legge non è chiara e le associazioni dettano regole a loro beneficio…..ma avete provato ad andare ad autodenunciarvi?…..prossimamente pubblicherò il reality denominato il calvario del futuro canapicoltore!
Buon giorno, questo vale per la rivendita di semi ad altre azienda, ma se l’azienda che ha acquistato il sacco da 25 kg certificato può rivendere parte dei semi a privati? utilizzando il cartellino stesso. Grazie anticipatamente per la risposta.