Sindrome di Lennox-Gastaut e CBD Cannabidiolo: ridotte 44 crisi epilettiche su 100
Forma grave nonché rara di encefalopatia epilettica a esordio nel periodo infantile, spesso resistente ai farmaci esistenti. È la Sindrome di Lennox-Gastaut o LGS che oggi rappresenta il 5-10% dei pazienti epilettici e l’1-2% di tutti i casi di epilessia infantile. Un largo gruppo di ricercatori ha trovato un nuovo possibile legame terapeutico tra la Sindrome di Lennox-Gastaut e CBD Cannabidiolo.
Questo rapporto terapeutico tra la malattia e uno dei componenti principali della Cannabis, sembra aver dato ottimi risultati. L’esperimento è stato condotto in 24 centri di sperimentazione tra Stati Uniti, Paesi Bassi e Polonia.
Il tutto finanziato dall’azienda biofarmaceutica GW Pharmaceuticals che ha inserito anche dei suoi ricercatori nel largo panel di studiosi coinvolti in questo studio chiamato GWPCARE4.
I risultati sono stati pubblicati il 24 gennaio 2018 da The Lancet, rivista scientifica nota a livello internazionale.
I risultati hanno portato la GW Pharmaceuticals a presentare domanda di autorizzazione all’utilizzo del suo farmaco Epidiolex, a base di CBD, per le terapie aggiuntive nel trattamento delle sindromi di Dravet e di Lennox-Gastaut, richiesta inviata all’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali.
Secondo i dati raccolti grazie alla ricerca GWPCARE4, la riduzione di crisi mensili è stata del 43,9% nel gruppo trattato con CBD e del 21,8% nel gruppo placebo.
Il “cosa è” della Sindrome di Lennox-Gastaut LGS
La LGS compromette lo sviluppo intellettuale e limita l’elaborazione delle informazioni, causando problemi comportamentali. Mentre la causa della Sindrome non può sempre essere determinata, in molti casi è attribuita a malformazioni cerebrali, asfissia perinatale, grave lesione alla testa, infezione del sistema nervoso centrale e condizioni degenerative o metaboliche ereditarie.
Come descritto da Orpha.net, il portale delle malattie rare e dei farmaci orfani, la Sindrome di Lennox-Gastaut è definita epilessia generalizzata criptogenica o sintomatica.
La caratterizzano tre sintomi: crisi epilettiche multiple (assenze atipiche, convulsioni assiali toniche e cadute atoniche o miocloniche improvvise); onde lente diffuse intercriptiche all’elettroencefalogramma durante la veglia < 3 Hz, picchi ritmici rapidi (10 Hz) durante il sonno; lieve ritardo mentale associato a disturbi della personalità.
La malattia esordisce tra i 2 e i 7 anni, con prevalenza intorno ai 4 o 5 anni.
La sintomatologia clinica più caratteristica consiste in convulsioni toniche (17-92%), convulsioni atoniche (26-56%) e assenze atipiche (20-65%).
I sintomi nelle forme criptogeniche (20-30%) si manifestano in assenza di una precedente storia o di patologie cerebrali, mentre i casi sintomatici (30-75%) si associano a un danno cerebrale preesistente. Nelle forme criptogeniche i sintomi compaiono in assenza di precedenti familiari o di patologie cerebrali.
I casi sintomatici si associano a asfissia perinatale, sclerosi tuberosa, postumi di meningoencefalite, displasia corticale, trauma cranico e, più raramente, tumori o malattie metaboliche.
Sono stati descritti alcuni casi idiopatici (< 5%).
La LGS è una delle più gravi sindromi epilettiche dell’infanzia ed è refrattaria al trattamento. Si associa frequentemente al ritardo mentale. Il tasso di mortalità è circa al 5%, raramente è dovuto solo all’epilessia: il decesso è causato dall’ictus o da episodi di male epilettico.
Sindrome di Lennox-Gastaut e CBD Cannabidiolo: i particolari della ricerca GWPCARE4
Sono stati 171 i pazienti affetti da LGS coinvolti nella ricerca, con età comprese fra i 2 anni e i 55. Di questi, 86 hanno ricevuto il Cannabidiolo mentre a 85 è stato somministrato il placebo. Il trattamento è durato 14 settimane.
Tutti i pazienti assegnati in modo casuale ai due gruppi, hanno ricevuto almeno una dose di trattamento in studio.
Caratteristiche dei pazienti: almeno due crisi alla settimana durante il periodo di riferimento di 4 settimane, mancata risposta alla cura con almeno due farmaci antiepilettici; più di un tipo di crisi epilettica generalizzata per almeno 6 mesi.
Il sistema di studio utilizzato si è basato su uno studio randomizzato con sistema a doppio cieco e controllato con placebo analizzando l’efficacia del CBD Cannabidiolo come terapia aggiuntiva per le crisi convulsive.
Come descritto nella relazione, “I pazienti sono stati assegnati in modo casuale (1: 1) utilizzando un sistema di risposta vocale interattivo, stratificato per gruppo di età, per ricevere 20 mg/kg di cannabidiolo per via orale al giorno o placebo per 14 settimane“.
Nel corso dello studio, tutti i pazienti, i badanti, i ricercatori e gli individui che hanno valutato i dati, non hanno mai saputo a quale gruppo erano stati assegnati.
“L’endpoint primario – hanno scritto gli autori della ricerca – era la variazione percentuale rispetto al basale della frequenza mensile di crisi convulsive durante il periodo di trattamento, analizzata in tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di farmaco in studio e che aveva dati di efficacia post-basale. Tutti i pazienti assegnati in modo casuale sono stati inclusi nelle analisi di sicurezza”.
Diffusi i sintomi-complicanze (nell’86% tra coloro che hanno preso il Cannabidiolo e nel 69% per quelli trattati con placebo), quasi completamente di lieve entità. I più comuni: diarrea, sonnolenza, piressia, diminuzione dell’appetito e vomito. Dodici pazienti trattati con CBD e uno con placebo, hanno dovuto abbandonare la prova per complicanze troppo pronunciate.
Sindrome di Lennox-Gastaut e CBD Cannabidiolo: bilancio dello studio
Secondo il gruppo di ricercatori, il cannabidiolo come terapia aggiuntiva si è rivelato efficace per il trattamento di pazienti con crisi convulsive associate alla Sindrome di Lennox-Gastaut ed è generalmente ben tollerato. L’efficacia a lungo termine e la sicurezza del cannabidiolo sono attualmente in fase di valutazione per l’estensione di questo studio.
* Da sottolineare che una successiva fase è stata portata avanti su 225 pazienti con una conferma dei dati già ottenuti.
La ricerca è stata registrata al ClinicalTrials.gov della U.S. National Library of Medicine.
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