La Cannabis Terapeutica riduce in modo sicuro il dolore negli anziani
Uno studio israeliano ha rilevato che il trattamento con cannabis terapeutica riduce in modo sicuro il dolore negli anziani migliorandone la qualità della vita. Effetti collaterali minimi.
Si tratta di un’analisi scientifica condotta da ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev (BGU), pubblicata a marzo 2018 sull’European Journal of Internal Medicine.
È l’ennesimo studio clinico israeliano che dimostra, ancora una volta, come il Paese mediorientale sia molto avanti nell’applicazione e nello studio medico della Cannabis Terapeutica.
I pazienti, con una base d’età pari a 65 anni, hanno ricevuto il trattamento medico da gennaio 2015 a ottobre 2017 in una clinica specializzata in cannabis medica.
La ricerca adesso è leggibile e scaricabile su NCBI, il National Center for Biotechnology Information, Centro Nazionale per le Informazioni Biotecnologiche statunitense, parte della National Library of Medicine emanazione dell’Istituto per la Salute Usa, Ente che ha un ricco database online sulle ricerche cliniche mondiali, del tutto consultabile.
A mettere l’accento su questo studio è il professore Victor Novack (victorno@clalit.org.il), accademico di Medicina presso il BGU e capo del Cannabis Clinical Research Institute presso l’Università di Soroka Centro medico a Beersheva.
Tra i ricercatori che hanno postato avanti la ricerca, il professore Raphael Mechoulam dell’Institute for Drug Research, Medical Faculty, Hebrew University di Gerusalemme: fu il primo ricercatore a isolare (1964) il THC delta-9-tetraidrocannabinolo nella Cannabis.
Insieme a Mechoulam e a Novack, il dottor Lihi Bar-Lev Schleider (Research Department della Tikun Olam LTD) e il dottor Ran Abuhasira, entrambi del Cannabis Clinical Research Institute, Soroka University Medical Center, Faculty of Health Sciences, Ben-Gurion University del Negev.
La Cannabis Terapeutica riduce in modo sicuro il dolore negli anziani: lo studio
Il panel di pazienti utilizzato per fare luce sugli effetti della Cannabis Terapeutica è stato mirato a persone con un minimo di 65 anni. Il dolore cronico è stato ridotto in maniera significativa.
“Mentre i pazienti più anziani rappresentano una parte in crescita della popolazione che, oltretutto, utilizza sempre più la Cannabis Terapeutica – ha sottolineato Novack – pochi studi hanno affrontato il modo in cui tale terapia fa effetto su questo particolare gruppo. Dopo aver monitorato i pazienti di età pari o superiore a 65 anni, già dopo sei mesi abbiamo riscontrato che il trattamento con Cannabis Terapeutica allevia significativamente il dolore e migliora la qualità della vita per gli anziani con effetti collaterali minimi segnalati”.
Il “campione” di studio era quindi composto da 2.736 israeliani con età dai 65 anni in su: età media 74,5 anni. Hanno ricevuto Cannabis Terapeutica attraverso Tikun Olam, il più grande fornitore di questo prodotto nel Paese.
Un terzo del panel ha utilizzato olio infuso di Cannabis, un quarto del campione attraverso il fumo e il 6% ha utilizzato la vaporizzazione.
Sei le principali tipologie di pazienti analizzati:
- anziani che cercano di alleviare i sintomi del cancro;
- affetti dal morbo di Parkinson;
- dolori da disturbo da stress post-traumatico;
- sofferenze da colite ulcerosa;
- dolori da morbo di Crohn;
- affetti da sclerosi multipla.
La Cannabis Terapeutica riduce in modo sicuro il dolore negli anziani: i risultati
Secondo le rilevazioni esposte nello studio, i ricercatori hanno scoperto che dopo sei mesi di uso di Cannabis Terapeutica, oltre il 18,1% dei pazienti ha smesso di assumere analgesici oppioidi o ne ha significativamente ridotto il dosaggio.
A più del 60% dei pazienti dello studio è stata prescritta cannabis medica a causa del dolore, in particolare per dolore associato al cancro.
Già dopo sei mesi di trattamento, oltre il 93,7% ha riferito che il dolore è sceso da una media di 8 punti a 4 su una scala di 10 punti.
Circa il 60% dei pazienti è passato a una qualità della vita definita da loro stessi da è passato a “buono” o “molto buono” dopo sei mesi di terapia: all’inizio il dolore dominava la loro esistenza tanto da definirla “cattiva” o “molto cattiva”.
Oltre il 70% ha riportato un miglioramento nelle condizioni cliniche da moderato a significativo.
Gli effetti indesiderati più comuni sono stati capogiri (9,7%) e secchezza delle fauci (7,1%).
Le conclusioni
Come sottolineato dai ricercatori, “Il nostro studio rileva che l’uso terapeutico della cannabis è sicuro ed efficace nella popolazione anziana. L’uso di cannabis può ridurre l’uso di altri medicinali soggetti a prescrizione, inclusi gli oppioidi. Raccogliere dati basati sull’evidenza, inclusi i dati di studi in doppio cieco randomizzati, in questa popolazione speciale è fondamentale“.
ciao,complimenti x gli articoli,sto aspettando anche io che i politici si decidano,le mie ossa mi fanno tanto male…ave o Maria…
L’impressione ormai è che ci sia ancora tanto da aspettare per ritornare al quasi traguardo di fine 2017…