Terapia anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo
Un aiuto nel ridurre le anomalie della funzione cerebrale nei pazienti con psicosi grazie a un’iniezione di CBD Cannabidiolo. Una ricerca britannica, appena pubblicata, metterebbe in luce una terapia anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo spiegando il meccanismo d’azione, obiettivo primario dello studio.
Lo studio, finanziato dal Medical Research Council (Mrc) inglese e pubblicato su ‘Jama Psychiatry‘, è stato portato avanti con tanto di sperimentazione clinica da un team del King’s College di Londra.
Questa analisi già evidenziato come già una singola somministrazione di CBD purificato possa portare a benefici molto evidenti. Inoltre, viene rimarcato l’antagonismo del CBD rispetto al THC che, al contrario, mima o rafforzerebbe le psicosi.
Per essere precisi, questa analisi (qui leggibile su Jama Network) ha un titolo che mette ben in evidenza l’obiettivo della ricerca: “Effetto del cannabidiolo sulla disfunzione mediale temporale, mesencefalo e striatale nelle persone a elevato rischio clinico di psicosi – Una sperimentazione clinica randomizzata“.
A guidare l’analisi e a tracciarne le conclusioni, Sagnik Bhattacharyya, Robin Wilson ed Elizabeth Appiah-Kusi. Nel 2017 al King’s College erano già state dimostrate le potenzialità anti-psicosi dell’estratto, restava però da capire come come agisse il Cbd.
“Oggi il cardine del trattamento per le persone con psicosi sono farmaci scoperti negli anni 50, che sfortunatamente non funzionano per tutti – afferma Sagnik Bhattacharyya del Dipartimento di Studi di Psicosi, Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze al King’s College di Londra – I nostri risultati hanno iniziato a spiegare i meccanismi cerebrali di un nuovo farmaco che agisce in modo completamente diverso dai tradizionali antipsicotici”
Quali i meccanismi neurocognitivi alla base degli effetti terapeutici del Cannabidiolo nell’ambito di una psicosi?
Nella loro relazione i ricercatori evidenziano che “il Cannabidiolo può parzialmente normalizzare le alterazioni della funzione paraippocampale, striatale e del mesencefalo associate allo stato di CHR (ndR: Clinical High Risk). Poiché queste regioni sono fondamentali per la fisiopatologia della psicosi, l’influenza del CBD in questi ambiti potrebbe essere alla base dei suoi effetti terapeutici sui sintomi psicotici“.
Terapia anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo: particolari sulle aree cerebrali-obiettivo
Per chiarire, il Paraippocampo è una regione di materia grigia corticale nel telencefalo: circonda l’ippocampo, parte del sistema limbico (complesso delle strutture encefaliche che partecipano all’integrazione emotiva, istintiva e comportamentale), importante nella codificazione delle memorie e loro recupero, coinvolta in alcuni casi di sclerosi ippocampale mentre in casi di schizofrenia sussiste un’asimmetria nei due lobi.
Il Corpo Striato, come da Enciclopedia Treccani, è una “formazione di sostanza grigia situata alla base di ciascuno dei due emisferi cerebrali, lateralmente al talamo; fa parte del sistema extrapiramidale e partecipa al controllo del movimento“.
Terapia anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo: caratteristiche dello studio
Si è trattato di studio clinico randomizzato, a gruppi paralleli, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto presso il South London e Maudsley NHS Foundation Trust. Hanno partecipato 33 pazienti ad alto rischio clinico di psicosi con sintomi non ancora diagnosticati e 19 partecipanti sani di controllo. I dati sono stati raccolti da luglio 2013 a ottobre 2016 e analizzati da novembre 2016 a ottobre 2017.
A 16 pazienti è stata somministrata una singola dose di Cannabidiolo, gli altri 17 hanno ricevuto un placebo.
Dei 16 partecipanti al gruppo CBD, 6 (38%) erano di sesso femminile e l’età media (SD) era di 22,43 anni; dei 17 nel gruppo placebo, 10 (59%) erano di sesso femminile e l’età media (SD) era di 25,35 anni. Tra i 19 nel gruppo di controllo, 8 (42%) erano di sesso femminile e l’età media (SD) era di 23,89 anni.
L’attivazione cerebrale è stata analizzata in 15 partecipanti al gruppo CBD, 16 nel gruppo placebo e 19 nel gruppo di controllo.
Tutti sono stati sottoposti a risonanza magnetica mentre eseguivano un esercizio di memoria che implicava l’utilizzo delle tre regioni del cervello note per essere coinvolte nei disturbi psicotici.
Come previsto, l’attività cerebrale nei soggetti a rischio di psicosi era anomala rispetto a quella osservata nei sani. Tuttavia, nei pazienti che avevano assunto Cbd, le anomalie erano meno gravi che nel gruppo placebo.
Per gli autori questo indica che il cannabidiolo può aiutare a ‘resettare’ l’attività cerebrale, riportandola a livelli normali.
Terapia anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo: altri particolari
Come sottolineato dai ricercatori, la psicosi è anche associata ad alterazioni nel sistema endocannabinoide indipendentemente dall’esposizione alla cannabis. Il sistema endocannabinoide rappresenta quindi un potenziale bersaglio terapeutico per la psicosi. Il suo principale recettore centrale, il recettore cannabinoide 1 (CB1), è onnipresente nel cervello e modula la funzione dei neurotrasmettitori che si ritiene siano perturbati criticamente nella psicosi, compresa la dopamina e il glutammato.
Il costituente della cannabis responsabile per i suoi effetti psicotomimetici a breve termine e la sua associazione con lo sviluppo e la ricaduta di psicosi è il Δ9-tetraidrocannabinolo (THC).
“Al contrario, il cannabidiolo (CBD), uno dei principali costituenti non psicoattivi della cannabis, ha sostanzialmente effetti neurali e comportamentali opposti – sottolineano i responsabili della ricerca – In particolare, abbiamo dimostrato che il CBD ha effetti opposti al THC sull’attivazione nel corpo striato durante la memoria verbale e l’elaborazione della salienza, sulle risposte dell’amigdala durante l’elaborazione emotiva e sulla connettività funzionale di queste regioni”.
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