Confagricoltura per la Canapa “filiere integrate e un marchio di qualità per una coltivazione dalle grandi potenzialità”
Canapa Forum 2018 a Milano, momento di grande confronto sulla Canapa industriale, medico-terapeutica e arriva un forte messaggio da Confagricoltura per la Canapa “filiere integrate e un marchio di qualità per una coltivazione dalle grandi potenzialità”.
A pronunciare queste parole e a dare un quadro chiaro sul settore è stata Diana Theodoli Pallini, componente della giunta di Confagricoltura, durante il suo intervento alla manifestazione di Federcanapa avvenuta dal 27 al 28 al Circolo Filologico Milanese.
«La canapa è una coltura che si coniuga pienamente con i nuovi concetti di bioeconomia circolare e alto valore ambientale – ha detto la Theodoli Pallini – È funzionale alla lotta al consumo di suolo e alla perdita di biodiversità, offre all’agricoltore una valida alternativa produttiva, soprattutto in alcuni territori del nostro Paese, a partire dalle aree del Centro-Sud Italia. Dagli alimenti ai cosmetici fino al florovivaismo, dai semilavorati per le industrie e le attività artigianali alle fibre naturali destinate alla bioingegneria e alla bioedilizia, dal materiale per la fitodepurazione alla bonifica di siti inquinati».
«Il nuovo e crescente interesse per questa coltura – ha sottolineato la dirigente di Confagricoltura – è dovuto fondamentalmente all’aumento della richiesta di alimenti caratterizzati da proprietà salutistiche che possano fornire sostanze nutritive. La canapa risponde pienamente alle nuove esigenze dei consumatori in tema di salute e benessere, con il suo alto valore nutraceutico con riferimento ai semi (oli, farine e trasformati) e ai fiori».
«Crediamo che nei semi e nei fiori di canapa ci sia un capitale ancora tutto da valorizzare – ha proseguito Diana Theodoli Pallini – Per questo abbiamo lavorato in questi mesi per mettere a disposizione delle imprese “Il disciplinare di produzione delle infiorescenze di canapa” di cui oggi, con soddisfazione, presentiamo il marchio “Fiore di canapa italiano” che identificherà la produzione italiana; un marchio che mette al centro la qualità e la tracciabilità del prodotto nell’interesse del consumatore e della filiera di produzione e trasformazione».
«Riteniamo che questi risultati importanti siano stati possibili – ha rimarcato la dirigente di Confagricoltura – grazie alla L. 242 del dicembre 2016 che, seppur con alcuni limiti, ha saputo dare nuovo impulso alla canapa. C’è sicuramente ancora molto da fare per arrivare ad uno sviluppo equilibrato e dalle basi solide della coltura. Riteniamo fondamentale lavorare su tre aspetti: organizzare e aggregare la filiera attraverso la riattivazione del tavolo di filiera della canapa istituito dal Mipaaft, definire un piano di settore; nonché inserire la cannabis sativa L. nell’elenco delle piante officinali che dovrà essere definito a breve in attuazione del D.LGS. 75/2018. Il nostro obiettivo rimane quello di dare certezza alle aziende agricole che hanno intrapreso la coltivazione di canapa su tutte le nuove filiere che si stanno sviluppando».
«E su quest’ultimo aspetto – ha concluso la Theodoli Pallini – è sempre più urgente un intervento coordinato tra le varie amministrazioni interessate alla materia, al fine di fornire indicazioni omogenee e rispondenti il più possibile agli obiettivi della legge, che siano in grado da una parte di regolamentare il mercato delle infiorescenze di canapa, inquadrandole in una cornice giuridica definita e rispettosa delle esigenze di tutela dell’ordine pubblico e della salute del consumatore, e dall’altra di non creare inutili ostacoli ad un settore che ha forti potenzialità».
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