Rinnovamento edifici, Bioedilizia e Canapa-Calce a Boves, nell’ambito di un progetto europeo Italia – Francia
Provincia di Cuneo, innovazione edile premiata e riconosciuta anche nell’ambito di un intervento comunitario, l’Interreg Alcotra Eco-bati – Programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia. Si tratta di trasformare tutta una serie di edifici pubblici e che rappresentavano anche realtà economiche e di servizio del territorio, in questo caso il rinnovamento di edifici grazie alla Bioedilizia e Canapa-Calce a Boves nel territorio cuneese.
Le attese sono grandi anche perché il materiale ha dato e continua a dare continue prove di alta efficienza. Tanti i progetti a livello nazionale e internazionale, applicazioni in tutti i campi (link al tema Bioedilizia Canapa).
Per quanto riguarda il Comune di Boves, tutto ha avuto inizio iniziale e ufficiale il 17 novembre, alla Fiera Restructura, Salone della riqualificazione, della progettazione e del recupero che ha avuto luogo a Torino.
In quell’occasione, Aurelio Barale e Luca Pellegrino sono stati premiati tra tutti gli studenti delle scuole edili piemontesi che hanno partecipato alla competizione per il miglior progetto innovativo di riqualificazione e ristrutturazione. A premiarli, Gianna Pentenero, assessore della Regione Piemonte alle Politiche produttive.
Da quel momento si è alzato il velo sul programma che riguarda questa regione e il territorio di Boves.
Come raccontato e ribadito a fine 2018 da Maurizio Paoletti, sindaco di Boves, alla fine della seduta consiliare che ha approvato il bilancio cittadino, il Consiglio di amministrazione della Fondazione Crc, fusione per incorporazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra nella Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, ha destinato a Boves un contributo di 550.000 euro per la realizzazione del polo sulla bioedilizia.
“Un polo che abbiamo progettato nella caserma Cerutti insieme a Scuola Edile di Cuneo, Scuole San Carlo e Politecnico – ha ribadito il primo cittadino a CuneoCronaca – È già in fase di appalto un intervento su un fabbricato delle casermette grazie ad un contributo di 200.000 euro dall’Unione Europea per la realizzazione di sistema di isolamento del fabbricato in calce-canapa, un progetto all’avanguardia nell’ambito del risparmio energetico e della filiera corta dei materiali”.
Bioedilizia e Canapa-Calce a Boves, il primo progetto operativo Eco-bati
Il progetto Eco-bati di Boves è il cantiere pilota (link al video di presentazione) di tutta l’arera, nonché il primo a partire utilizzando materiali di bioedilizia come la calce-canapa. Il materiale sarà utilizzato per ristrutturare un fabbricato del 1930, edificio delle casermette acquistate dal Comune tre anni fa.
Due le direttive da seguire:
- impiegare materiali innovativi ed ecologici nel pieno segno del riciclo senza danno per l’ambiente, promuovendo le risorse e le filiere grazie a materie prime del territorio;
- migliorare di molto le prestazioni energetiche dell’edificio, quindi ottenere un forte risparmio energetico ed economico grazie a un ottimo isolamento termico mantenendo una piena salubrità degli ambienti.
Da questo punto di vista la Canapa è perfetta per la realizzazione di questo scopo.
L’edificio da ristrutturare nei materiali migliorandone la resa energetica, è già sede del laboratorio degli studenti della Scuola Edile di Cuneo. Ne è stata studiata la storia tanto che, come descritto nel documento di presentazione del progetto, in passato è stato utilizzato “a servizio delle strutture militari, come magazzino, ricovero mezzi e quale grande spazio coperto per l’addestramento”.
Bioedilizia e Canapa-Calce a Boves, la procedura e le previsioni
Come sottolineato dai progettisti, quando si deve operare in ambito di edilizia sostenibile, bisogna “prendere in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio, partendo dalla scelta dei prodotti con cui lo si andrà a costruire fino alla loro demolizione ed al loro riciclo. Per fare ciò si utilizzeranno materiali riciclabili per preservare le risorse naturali, si limiteranno le dispersioni termiche negli edifici e si ridurranno i materiali di scarto in ciascuna fase della vita dell’edificio”.
Del tutto da smantellare l’attuale copertura, poi reimpiego di materiali naturali e posa in opera di nuova orditura e tavolato, di un successivo strato di freno al vapore, subito sopra un multistrato isolante a base di canapa, il tutto ricoperto da guanina traspirante impermeabile, nuova listellatura e tegole marsigliesi.
Per le mura, nuovo rivestimento isolante: un primo strato adesivo di calce, poi uno isolante a base Canapa, seguito da un secondo strato adesivo in calce e ancora uno isolante i Canapa. Su tutto l’intonacatura.
Ultimata la ristrutturazione, le previsioni di risparmio energetiche sono ben nette: fabbisogno di energia primaria “dagli attuali 132.000 a 47.000 kWh con un risparmio del 64% passando dall’utilizzo dell’attuale caldaia da 80 kW ad una da 40 kW. Economicamente parlando, si stima di poter passare dall’attuale spesa per il riscaldamento annua di circa 10.100 euro (9728 di metano + 370 di energia elettrica) ad una spesa annua di circa 3600 euro (3280 di metano + 274 di energia elettrica)”.
Tutto Ok ma il tetto manca di massa pesante fondamentale per quanto riguarda il caldo. Per la stagione estiva non ci si pensa quasi mai. Una tavella di terra cruda (argilla) da 4cm appoggiata e fugata con la stessa malta sul tavolame del tetto prima delle orditure e la canapa sarebbe meglio