Canapa e CBD come novel food per l’Unione Europea? Un assurdo messo in luce da Canapa Sativa Italia e Federcanapa
Non si comprende ancora bene quali interessi convergenti (o divergenti) mondiali stiano intorno alla questione Canapa. La pianta è risorsa incredibile come semi per la produzione alimentare, cannabinoidi e Cannabidiolo per le frontiere della medicina e cura del corpo-salute per esempio nella cosmesi. Proprietà multiple e molteplici tra le quali citare, per adesso, anche bioedilizia e sostituzione delle plastiche. Eppure compare la possibile (e per adesso confermata) classificazione di Canapa e CBD come novel food per l’Unione Europea (vedi link per la lista sulla pagina della Commissione europea).
Federcanapa e CSI-Canapa Sativa Italia, realtà associative della filiera della Canapa italiana, si sono subito attivate per mettere in luce l’azione così assurda e incomprensibile che le istituzioni comunitarie stanno scegliendo di portare avanti.
Le parole di Canapa Sativa Italia – Federcanapa sulle conseguenze operative di Canapa e CBD come novel food per l’Unione Europea
Le parole di Federcanapa e di CSI-Canapa Sativa Italia sono molto chiare, nette e dure quanto servono: “Due assurde previsioni dell’Unione Europea sugli usi alimentari e cosmetici della canapa. L’UE ha deciso di inserire i fiori di canapa, il CBD e i cannabinoidi in genere, compresi gli estratti, nell’elenco dei cosiddetti “novel food”, ossia quei “nuovi” alimenti che necessitano di un lungo iter autorizzativo per essere riconosciuti come tali. Secondo Bruxelles infatti non sarebbero state presentate prove sufficienti di una tradizione d’uso alimentare della canapa anteriore al maggio 1997“.
Un iter di autorizzazione/inclusione, è il caso di evidenziarlo, che è pure estremamente costoso.
“Una simile motivazione è smentita da documenti che attestano l’uso della canapa e dei fiori di canapa come alimento almeno da alcuni secoli, quantomeno in Italia”, continuano le due rappresentanze italiane della filiera della Canapa.
“Inoltre il cannabidiolo (CBD), già inserito nell’elenco degli ingredienti dei cosmetici europei (CAS n. 13956-29-1) per i suoi effetti “antiossidanti, antiseborroiche, emollienti e protettivi della pelle” è stato riclassificato e soggetto a restrizioni in quanto sarebbe connesso a sostanze narcotiche (vedi ‘THC’) incluse nella Convenzione Unica internazionale sugli Stupefacenti del 1961“.
“Il riferimento è palesemente erroneo e illegittimo – rimarcano le due associazioni – in quanto la Convenzione stessa riconosce che la “canapa industriale” non rientra nell’ambito della legislazione sulle droghe e del resto non contiene alcun riferimento al CBD, cannabinoide notoriamente privo di effetti stupefacenti. Tra l’altro questa impostazione contrasta con le recenti raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di escludere dagli stupefacenti i prodotti a base di CBD e con livelli di THC inferiori allo 0,2%“.
“La stessa legge italiana sulla canapa industriale (L. 242/2016) incentiva e promuove la coltivazione e la trasformazione della canapa per usi alimentari e cosmetici – aggiungono Federcanapa e CSI – E il fatto che non citi i fiori di canapa tra i prodotti derivabili, non significa che non si possano utilizzare, come ha chiarito una recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione (4920/2019)“.
Canapa e CBD come novel food per l’Unione Europea? Un assurdo
Sul CBD Cannabidiolo l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva raccomandato verso la fine del 2018 che non fosse inserito nella lista delle sostanze controllate e, più di recente lo stesso ente ha deliberato, risottoscrivendo il concetto, che la Cannabis deve essere riconsiderata nel mondo in modo che le sostanze contenenti CBD e con THC a non più dello 0,2% non debbano essere “sotto controllo internazionale”.
Basta soffermarsi alla sola ricerca in campo medico anche nelle vitali fasi di ricerca clinica, per accorgersi che questa ha fatto passi da gigante giungendo a risultati strabilianti dalle Americhe a Israele fino all’Oceania.
Esplorando la sezione “Farmaci” (clicca qui) di Canapa Oggi, si può avere un’idea ben chiara. Ecco, qui di seguito, solo pochi esempi tra i tanti possibili.
La sperimentazione in Australia sulla Cannabis medica come nuova soluzione-contributo alla lotta contro forme tumorali che attaccano il cervello, Glioblastoma primo fra tutti. Sempre Canapa e CBD Cannabidiolo con potente attività anti-mieloma in ricerche presentate al congresso dell’International Society of Hematology.
Le prospettive promettenti della Cannabis terapeutica in casi di lesioni cerebrali traumatiche o in quelli di grave autismo.
Le terapie anti-psicosi grazie al CBD Cannabidiolo e negli Stati Uniti l’approvazione, da parte della Food and Drug Administration, dell’Epidiolex (leggi qui l’articolo), farmaco al CBD Cannabidiolo formulato come antagonista dell’epilessia.
Sul mondo Canapa c’è poi il grande e ricco universo del settore alimentare della Canapa industriale e a questo è bene rimandare alla raccolta articoli “Food” di Canapa Oggi (link alla sezione) o a quella “Cosmetica” (leggi qui): danno una chiara visione dell’enorme inventiva italiana, delle grandi possibilità nella varietà e soluzioni alimentari, di cura e benessere, del tanto lavoro artigianale di qualità e della tanta ricerca che stanno dietro a ogni singolo prodotto.
Le conclusioni e le richieste di Federcanapa e di CSI-Canapa Sativa Italia
“Dato che la normativa europea rimette alla competenza di ogni Stato membro la decisione su quali sostanze siano o meno novel food o quali siano integratori alimentari – sottolineano le due associazioni – chiediamo al Governo e al Parlamento italiano di adottare gli strumenti legislativi idonei per chiarire alcuni punti“.
- l’esclusione della canapa dall’elenco dei novel food;
- l’inserimento degli estratti di cannabinoidi non psicoattivi e con livelli di THC inferiori alla
soglia dello 0,2% nella lista degli integratori alimentari, per dare piena attuazione alla legge
sulla canapa industriale e in conformità con le raccomandazioni della stessa OMS; - l’inclusione del CBD e degli altri cannabinoidi non psicoattivi tra le sostanze cosmetiche.
“Si tratta di definire poche regole di buon senso – concludono Federcanapa e CSI – a sostegno di prodotti che favoriscono e non danneggiano la salute delle persone e a sostegno dei principi di libera iniziativa economica, onde evitare di danneggiare tutti quegli investitori che hanno creduto in un settore innovativo, investendo risorse e competenze!“.
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