Cina e Canapa Industriale, vero boom economico, produzione in “esplosione”: superpotenza anche nella Canapa
Entro l’anno prossimo le vendite cinesi di prodotti connessi al CBD saranno più che quadruplicate raggiungendo i 228 milioni di dollari. È una stima di New Frontier Data, società di consulenza sulla cannabis. Cina e Canapa Industriale, quindi produzione con THC trascurabile se non quasi inesistente, il tutto una combinazione economicamente esplosiva che sta fruttando una miriade di soldi e che ne frutterà molti di più già a breve.
Un primo esame giornalistico sulla situazione fu pubblicato da Canapa Oggi il 31 agosto del 2017 (link all’articolo) e dopo 21 mesi sono evidenti la differenza nella consistenza del giro d’affari, nella resa a ettaro della canapa e nella capacità di esportazione-partecipazione all’estero in altre aziende del settore.
Wind Information, società leader in dati finanziari, servizi di informazione e soluzioni in Cina, sottolinea che elaborando i dati dal 2018 fino a questi primi mesi del 2019, il valore della canapicoltura cinese viaggia verso il raddoppio grazie anche all’arrivo di numerosissimi investitori.
Il fenomeno sta mostrando tutta la sua macroscopica evidenza ed è stato raccontato dalla testata The Economist, noto settimanale in lingua inglese edito a Londra e indirizzato all’informazione politico-economica.
Durante i tantissimi anni di totale proibizionismo per quanto riguarda la Canapa, le minoranze etniche della provincia dello Yunnan continuarono in segreto a raccogliere foglie, gambi e semi. Oggi le stesse popolazioni, sottolinea The Economist, possono guadagnare circa 50.000 yuan, equivalenti a 7.400 dollari, per ettaro… almeno il doppio di quanto renderebbe un ettaro a grano.
Nonostante gli attuali grandi balzi in avanti dei titoli azionari delle società cinesi coinvolte, è comunque da consigliare prudenza in questa fase iniziale fatta di grande volatilità di capitali e di forti variazioni nei valori, a meno che non si abbia la capacità di portare avanti investimenti azionari rischiosi… ma questa è un’altra storia, suggerimento di prudenza rivolto ai comuni investitori.
Cina e Canapa Industriale, alcuni casi che descrivono questa enorme crescita economica
Come primo esempio c’è il caso della Shanghai Shunho New Materials Technology Co Ltd., ditta per la produzione di imballaggi di ogni tipo e dedita anche alla ricerca, produzione e distribuzione di fertilizzanti naturali e mangimi biologici: le sue azioni sono cresciute di tre volte in valore dopo che la società ha ottenuto una licenza per piantare Canapa nel sud-ovest dello Yunnan (A Sud delle Nuvole – 雲南, 云南) estremo Sud Ovest della Cina, la prima provincia a eliminare definitivamente il divieto nazionale alla Canapa industriale nel 2010.
Alla Borsa di Shenzhen il valore delle azioni della Shanghai Shunho New Materials Technology ha continuato a salire raggiungendo quota +378% fino al 15 maggio .
Contemporaneamente, i titoli della Jilin Zixin Pharmaceutical Industrial Co. sono cresciuti del 142%: questa compagnia farmaceutica è dedita principalmente allo sviluppo, produzione e vendita di medicina cinese per malattie riguardanti vasi sanguigni, apparato digerente e in caso di fratture ossee; l’azienda inoltre pianta erbe per fare medicina cinese e ha un impegnativo programma riguardante la Canapa (ma non in Cina dove è vietato).
La grande spinta in avanti viene da un processo logico che tiene conto del mercato globale e delle prospettive attuali e future del prodotto Canapa. La Cina rappresenta economicamente la crescita di quasi la metà della canapa legale del mondo. Nel 2018 le vendite, per lo più di fibra tessile ricavata dalla pianta, ammontavano a 1,2 miliardi di dollari.
Ora tutto si sta ulteriormente ampliando e sta cambiando per la continua impennata della domanda globale di semi, foglie e fiori. Ricchi di acidi grassi, i semi vengono trasformati in snack e olio.
Foglie e fiori da Canapa Industriale con quantitativi non alteranti di THC, contengono CBD cannabidiolo – non psicotropo – che, tra le altre cose, ha spiccate proprietà nel ridurre stati d’ansia e infiammatori, viene aggiunto come supplemento a cibo, bevande e cosmetici in tutto l’Occidente.
Inoltre, come si ricorderà, a giugno 2018 negli Stati uniti la Food and Drug Administration ha approvato il primo farmaco con CBD per trattare l’epilessia, l’Epidiolex (link all’articolo).
Questi e altri elementi stanno motivando sempre di più le grandi realtà economiche cinesi per investire nel settore.
La Shineco Inc., società di biotecnologie la cui capitalizzazione è sul mercato su New York, ha mostrato uno scambio quasi raddoppiato pari a 25 milioni di dollari al Nasdaq, l’indice dei principali titoli tecnologici, da quando ha svelato la pianificazione del più grande progetto di Cannabis industriale della Cina, piano da realizzare nello Heilongjiang Sheng (Fiume del Dragone Nero – 黑龙河 – 黑龍江省, 黑龙江省) provincia nel Nord Est della Nazione asiatica, confinante con la Russia. In più, ha chiuso un accordo per una cooperazione strategica con Life Spectacular, Inc. utile a creare un laboratorio di ricerca cosmetica in Nord America lavorando sul CBD.
Come sottolineato da The Economist, la provincia di Heilongjiang Sheng è stata la seconda a legalizzare la coltivazione della canapa nel 2016 emettendo un piano triennale per diventare entro il 2020 la più grande base di cannabis al mondo. Nel suo anno inaugurale, la regione dello Heilongjiang ha registrato raccolti di Canapa su 30.000 ettari, quasi un terzo delle dimensioni dei campi europei e canadesi messi insieme.
Anche la vicina provincia di Jilin (吉林烏拉 – 吉林乌拉), confinante con Russia e Corea del Nord, otterrà presto un’autorizzazione per la Canapa Industriale.
I canapicoltori e le grandi aziende cinesi si stanno spingendo sempre più avanti
A dicembre scorso con la legalizzazione della Canapa industriale negli Stati Uniti (per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale), si stanno aprendo altri scenari imprenditoriali. La società Hanma Investment Group, storicamente la prima titolare di licenza per Canapa industriale (dal 2017), spedisce più della metà della sua produzione nazionale.
Tan Xin, presidente dell’azienda, dice che alla fine di quest’anno inizierà a coltivare e a trasformare la canapa nello Stato del Nevada. Perché questo passo verso la coltivazione in suolo statunitense? La canapa americana, dice Tan Xin, ha livelli di cbd più alti di quelli cinesi.
Come descritto da The Economist, il signor Tan si aspetta che il governo cinese allenti le restrizioni sulla Canapa industriale permettendo gradualmente di applicare più ampiamente i sottoprodotti della pianta.
Le fabbriche in Cina sono strettamente monitorate con telecamere a circuito chiuso e i lavoratori sono sottoposti a test giornalieri sulle urine. Ma Hanma Investment Group ha collaborato con il PLA (People’s Liberation Army-Esercito Popolare di Liberazione, le forze armate cinesi) per sviluppare un farmaco basato sul CBD per il trattamento dello stress post-traumatico.
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