I mattoncini della Lego potranno essere in plastica naturale da Canapa? Rivoluzione entro il 2030
Non più resina di plastica polimerica da petrolio ABS-acrilonitrile butadiene stirene. I classici mattoncini della Lego potranno essere in plastica naturale da Canapa?
Secondo quanto riferito da Plastic News, entro il 2030 la storica Compagnia di giocattoli di Billund, in Danimarca, quella che da 70 anni produce i piccoli componenti da costruzione per far giocare i bambini, intende utilizzare un materiale più ecocompatibile e più economico. Dopo vari esperimenti e i primi milioni investiti nella ricerca, la scelta vedrebbe come ottima candidata proprio la Canapa.
Entro i prossimi undici anni il processo dovrebbe essere portato a termine con la completa sostituzione della plastica sintetica, utilizzata per produrre annualmente 60 miliardi di blocchetti, con il materiale ecocompatibile.
Se si pensa che a oggi l’azienda utilizza più di 6.000 tonnellate di plastica per fabbricare i suoi mattoncini ogni anno, si può comprendere l’enorme vantaggio del cambiamento verso materiale ecosostenibile.
I mattoncini della Lego potranno essere in plastica naturale da Canapa: numeri, struttura di studio, programma, primi tentativi già avvenuti con altre piante
La Compagnia investirà 1 miliardo di corone danesi, equivalenti a 152,3 milioni di dollari. Contemporaneamente assumerà più di cento dipendenti per la ricerca con l’obiettivo di sostituire l’ABS usato nei mattoni.
Roar Trangbæk, portavoce della Lego, ha sottolineato che la compagnia assumerà persone con una vasta gamma di competenze, “Sicuramente esperti in materiali, come i chimici. Ma anche coloro che lavoreranno con il networking”.
Diventerà operativo il Lego Sustainable Materials Center presso la sede danese dell’azienda, un centro di ricerche che vedrà riunirsi l’opera degli attuali dipendenti della Lego e i cento nuovi specialisti.
Già da aprile del 2018 era avvenuto il debutto della sperimentazione aveva riguardato il polietilene dalla canna da zucchero e comunque a base biologica. Però questa prima soluzione, come evidenziato da GreenFund, vede diversi inconvenienti:
- il più lungo e necessario processo di vegetazione della canna da zucchero rispetto alla Canapa (dai 12 ai 14 mesi rispetto ai soli 4 della Canapa);
- se lasciate in discarica e prive di ossigeno, queste bioplastiche possono rilasciare un gas a effetto serra 23 volte peggiore rispetto al biossido di carbonio – metano;
- maggiore resistenza della Canapa rispetto ai parassiti, mentre la canna da zucchero richiede una quantità estremamente maggiore di pesticidi;
- quantità inferiore del polimero naturale Cellulosa (40%) nella canna da zucchero, mentre la Canapa ne possiede tra il 70 e l’80%.
Già in precedenza Lego aveva firmato anche una partnership con il WWF, World Wildlife Fund, aderendo al BFA, Bioplastic Feedstock Alliance, per valutare la sostenibilità generale e l’impatto ambientale dei materiali a base biologica.
Jørgen Vig Knudstorp, presidente esecutivo di LEGO A/S e di LEGO Brand Group (colui che dal 2004 ha riportato la Compagnia ad avere un utile netto annuo positivo), ha rimarcato che “Questo è un passo importante per il Gruppo Lego, nel nostro cammino verso il raggiungimento della nostra ambizione per il 2030 sui materiali sostenibili. Abbiamo già intrapreso importanti iniziative per ridurre il nostro profilo sul rilascio di carbonio in atmosfera dando un impatto positivo sul pianeta con la riduzione in dimensioni degli imballaggi, introducendone la tipologia certificata (ndR: Forest Stewardship Council). Abbiamo anche investito in un parco eolico offshore”.
“Ora stiamo accelerando la nostra attenzione sui materiali di derivazione naturale – ha proseguito Knudstorp – Elemento fondamentale è che il nuovo materiale non comprometta ciò che è vitale per Lego: qualità, durata e sicurezza”.
I mattoncini della Lego, tra passato e futuro
I nuovi mattoncini e tutte le altre componenti da costruzione dovranno incastrarsi perfettamente con quelli già in giro per il mondo e già venduti fino a quando saranno messi in commercio quelli realizzati in bioplastica. Stessa cosa per i colori che dovranno essere identici a quelli precedenti e ugualmente brillanti.
Lego è stata fondata nel 1932 da Ole Kirk Kristiansen. Il nome è l’acronimo di “Leg Godt“, “giocare bene“. La produzione di mattoncini assemblabili risale al 1949, poi la linea principale fu affiancata da altre dedicate a bambini più piccoli (la Duplo e la Primo), completate dopo dalla serie più tecnica e complessa, la LEGO Technic, oltre a quella con componenti programmabili e personalizzabili, LEGO Mindstorms. Il tutto senza considerare le serie speciali e tematiche, i parchi di divertimento LegoLand realizzati in varie parti del mondo o i videogame e i film The LEGO Movie.
La Compagnia gestisce oltre 5.000 stampi su oltre 1.000 macchine per lo stampaggio a iniezione in Danimarca, Messico e Ungheria. Lego sta costruendo uno stabilimento a Jiaxing, in Cina, che dovrebbe iniziare la piena produzione nel 2017.
Il materiale plastico può effettivamente essere prodotto dalla cellulosa di molti composti organici, comprese le piante come la canapa. Quindi non solo da derivazione sintetica del petrolio. In più, la canapa è un materiale di base ideale per la produzione di plastiche per il suo alto contenuto di cellulosa variabile tra il 70 e l’80%. Materia prima che ha un costo inferiore ed è biodegradabile.
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