Agrinsieme in audizione Commissione Agricoltura della Camera: “Il rilancio della canapa industriale deve rappresentare una priorità”
Canapa Industriale incardinata su tre punti fondamentali, reddito, sostenibilità e multifunzionalità. Anche Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, tutti riuniti nel coordinamento Agrinsieme hanno fatto sentire la loro voce alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che sta analizzando alcune risoluzioni sull’uso agricolo dei prodotti derivati proprio dalla Cannabis Sativa L.
La speranza di questa serie di confronti e di audizioni (link ad articolo precedente con video) possa portare a conclusioni fattive e a iniziative di legge, regolamenti e aggiustamenti che permettano al Parlamento di incidere, senza ulteriori confusioni, nella piena operatività della filiera della Canapa italiana.
Agrinsieme, i punti nodali dell’intervento in Commissione Agricoltura
Rimarcato l’accento sulla canapa industriale “una coltura che vanta una tradizione secolare nel nostro Paese, che fino alla metà del Novecento ne era il maggior produttore europeo e il secondo a livello mondiale. Parliamo di una coltura dal grandissimo potenziale, agricolo e non solo dal momento che da essa possono essere ottenuti numerosi prodotti derivati, che è inoltre fondamentale per diversificare il reddito, poiché rappresenta una risposta concreta alle diverse sfide che si trova a dover affrontare il primario, in termini ad esempio di sostenibilità economica, ma anche ambientale vista la minore richiesta di risorse naturali e energetiche che la coltivazione della canapa comporta”.
“Il rilancio della canapa industriale – ha sottolineato Agrinsieme – deve pertanto rappresentare una priorità. La sua importanza è legata anche alla multifunzionalità e alla bioeconomia: gli utilizzi della canapa industriale, infatti, vanno dalla biocosmesi alle bioenergie, passando per la bioedilizia, per la nutraceutica e per i biotessuti, senza dimenticare la biocarta e la bioplastica; dai semi di canapa, inoltre, si estrae un olio saturo di grassi essenziali e una farina priva di glutine”.
“A livello normativo, la Legge 242/2016 con disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa ha dato un grande impulso allo sviluppo della coltura – ha aggiunto il coordinamento – che attualmente occupa diverse migliaia di produttori agricoli, anche se è necessario sgomberare il campo dalla confusione e dall’incertezza che affliggono il settore; a tal proposito, appare necessario implementare le macro categorie di prodotti che si possono ottenere dalla pianta di canapa nella sua interezza e integrare il percorso normativo sulle singole destinazioni d’uso”.
“Occorre in particolare impegnare il Governo affinché venga adottata un’apposita iniziativa normativa volta a chiarire e integrare l’attuale quadro normativo sia per quanto riguarda la coltivazione che la successiva trasformazione – ha concluso Agrinsieme – In particolare, auspichiamo venga definitivamente chiarita la possibilità di utilizzare tutte le parti della pianta e quindi semi, foglie, fusto e infiorescenze nei diversi ambiti. Allo stesso scopo, sono auspicabili interventi volti a promuovere investimenti in ricerca varietale, meccanizzazione dei sistemi di raccolta e trasformazione della canapa industriale, nonché l’individuazione di misure ad hoc nei PSR. Fondamentale infine la costituzione di un tavolo di settore al Mipaaf, che faciliterebbe la promozione di accordi di filiera con i produttori dei settori alimentare, tessile, edile e cosmetico, nonché norme e regolamenti specifici concordati con tutti gli attori interessati”.
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