La manovra finanziaria va al Senato senza la Cannabis Light la cui norma è stata buttata nel cestino
La manovra economica (link La Repubblica) oggi approda nell’Aula della Camera alta, il Senato. Voto di fiducia sul complesso di articoli e sarà l’ennesimo banco di prova per la traballante maggioranza. C’è però un ma, un’esclusione che sta facendo discutere moltissimo, in primis nell’ambito della filiera della Canapa che si sta fortemente interrogando sul suo futuro: la manovra finanziaria va al Senato senza la Cannabis Light (in fondo all’articolo il resoconto stenografico della seduta al Senato riguardante questo punto della manovra finanziaria)
Come sottolineato anche dal quotidiano La Repubblica e da Open, il sub emendamento firmato dal senatore Matteo Mantero (M5S) ripresentato rapidamente dopo un primo passo falso (30 novembre, il ritiro alla chetichella in commissione Bilancio dei due emendamenti Mantero e Mollame), approvato dalla maggioranza in commissione Bilancio e inserito nel maxiemendamento presentato dal governo sulla legge di Bilancio, è stato letteralmente buttato nel cestino dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per “estraneità di materia“.
Giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senato dopo la richiesta d’esame, proprio sull’ammissibilità, chiesto dalla Lega che, insieme a Fratelli d’Italia, è stata fortemente e assolutamente contraria a tale norma.
Il presidente Casellati, di fronte alla protesta dei senatori pentastellati a esclusione della norma appena dichiarata, ha replicato spiegando che è stata una “decisione meramente tecnica”, aggiungendo: “Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”.
A parte le dichiarazioni dei due schieramenti oppositori, il salviniano e il meloniano, che hanno volutamente inalberato bandiere contro lo spaccio e la droga cercando di creare la solita confusione con ALTRA materia, del tutto differente, che è la produzione della Canapa industriale, il documento ormai bocciato prevedeva che la stessa canapa industriale con un contenuto di Thc-tetraidrocannabinolo non superiore allo 0,5% non venisse più considerata come una sostanza stupefacente e indicava precisi punti su tassazione e criteri di vendita che rientravano nei conti del bilancio statale.
Diciplinava la tassazione della canapa legale da sottoporre a “imposta di fabbricazione”:al prezzo di vendita andavano applicate “le aliquote percentuali in misura pari a euro 12 per mille chilogrammi, per ogni punto percentuale di cannabidiolo (CBD) presente nella biomassa”.
Questa parte della manovra finanziaria sarebbe dovuta servire a colmare un pericoloso vuoto nella Legge 242 del 2016 dando chiarezza agli imprenditori della filiera della Canapa e, soprattutto, dando certezza ai commercianti del settore. Invece nulla.
Come sottolineato anche da diversi quotidiani, il senatore Airola (M5S) ha parlato di “decisione politica” della presidente Casellati, quindi non basata su netti ed esclusivi criteri funzionali sulla presentabilità del documento a firma Mantero. Ques’ultimo ha aggiunto che “questa non è una norma sulla droga, ma una norma che se non applicata semplicemente penalizza gli agricoltori”.
Non sì è smentito Matteo Salvini che ha continuato ad accomunare colpevolmente droga e Canapa industriale (quindi da varietà-genetiche inserite nel catalogo europeo delle piante agricole, prive di elemento psicotropo): “Bloccata in Senato la norma sulla coltivazione e la distribuzione di ‘droga di Stato’: no allo Stato spacciatore, la battaglia della Lega non si fermerà mai!”.
Stupiscono poi alcune posizioni come quella asettica di Andrea Marcucci, capogruppo dei senatori PD, il quale non è entrato nel merito della scelta della senatrice Elisabetta Casellati: ha solo sollecitato l’Aula a sbrigarsi con i lavori e a procedere all’approvazione della manovra finanziaria.
Manovra finanziaria va al Senato senza la Cannabis Light: resoconto stenografico di quella parte di seduta che ha riguardato la non ammissibilità del sub emendamento
da Senato.it – 16 dicembre 2019, ripresa della seduta dalle 11,36 in poi
MANTERO (M5S) – Pur sapendo che la decisione della Presidenza in merito all’ammissibilità o meno degli emendamenti è inappellabile, siamo molto dispiaciuti – ripeto – per la decisione sull’emendamento riguardante la canapa industriale, anche a fronte di quanto è stato detto da alcuni colleghi, che hanno così mostrato, ancora una volta, un certo anacronismo e una profonda ignoranza. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e IV-PSI, della senatrice De Petris e dai banchi del Governo. Commenti dai Gruppi L-SP-PSd’Az e FIBP-UDC ).
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia. Prosegua, senatore Mantero.
MANTERO (M5S). Vorrei dire a quei colleghi che poco fa hanno festeggiato l’espulsione dell’emendamento in questione con un applauso che la proposta emendativa riguarda non la droga, ma semplicemente gli agricoltori. (Applausi dai Gruppi M5S, PD, IV-PSI e dai banchi del Governo).
Sono 3.000 le piccole aziende italiane che non delocalizzano – il nostro clima per fortuna non si può delocalizzare – e quindi producono in Italia e danno lavoro a 12.000 persone. L’applauso dei colleghi è stato fatto dunque in faccia a 12.000 famiglie che non avranno la certezza di poter continuare ad avere un reddito, perché non c’è la sicurezza di poter continuare a vendere ciò che stanno producendo. (Applausi dai Gruppi M5S, PD, IV-PSI e Misto-LeU e dai banchi del Governo. Commenti dai Gruppi L-SP-PSd’Az e FIBP-UDC).
L’applauso che avete fatto, colleghi, è uno schiaffo che avete dato in faccia all’agricoltura italiana e per questo vi chiederei di vergognarvi. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo FIBP-UDC e del senatore De Vecchis).
PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi, vorrei poter ascoltare.
MANTERO (M5S). Mi rivolgo a lei, signor Presidente. Visto che purtroppo la parte politica che ha festeggiato con un applauso scrosciante l’espulsione dell’emendamento è anche la sua parte politica, le chiedo di dimostrare che la sua scelta è stata scevra da qualsiasi pressione della sua parte politica di appartenenza. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo FIBP-UDC).
PRESIDENTE. Fate concludere il senatore Mantero, per cortesia.
MANTERO (M5S). Almeno, le chiedo di voler mettere in calendario la votazione, nella prima seduta utile, la richiesta di urgenza sottoscritta da 50 senatori per lavorare alla modifica della legge sulla canapa industriale, richiesta che le ho depositato a luglio. Io mi chiedo che urgenza sia, se da luglio non l’abbiamo ancora votata a dicembre. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e Misto).
Quindi, le chiedo di prendere l’impegno di mettere in votazione nella prima seduta utile la richiesta di urgenza per modificare la legge sulla canapa industriale e dare una speranza agli agricoltori! (Applausi dai Gruppi M5S, PD e Misto).
PRESIDENTE. Senatore Mantero, ho spiegato già più volte in merito alle troppe sollecitazioni che hanno riguardato la mia decisione sulle inammissibilità. Mi spiace che lei, senatore Mantero, si riferisca a una decisione che dovrebbe essere – come ha detto – scevra da condizionamenti politici.
Le voglio far presente che tutte le mie decisioni sono scevre da condizionamenti politici, perché la decisione del Presidente del Senato è meramente tecnica e, quindi, che prescinde da questioni di carattere politico.
Io non entro nel merito. Se voi ritenete il tema importante per la maggioranza, presentate un disegno di legge. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd’Az, FIBP-UDC e FdI. Commenti dal Gruppo M5S).
LONARDO (FIBP-UDC). Brava!
PRESIDENTE. Lei ha detto che si tratta di nuocere alle ragioni degli agricoltori. Non è così.
TAVERNA (M5S). Certo che è così!
PRESIDENTE. Io voglio spiegare che quello in questione è un emendamento di natura ordinamentale e non potrebbe essere diversamente. (Commenti dal Gruppo M5S).
DESSI’ (M5S). Ma non è vero!
PIRRO (M5S). È un’accisa!
PRESIDENTE. Come lei sa, senatore Mantero, si estende l’ambito di applicazione della legge n. 242 del 2016, prevedendo la liceità della vendita della canapa. Prima era prevista la coltivazione. Quindi, per gli agricoltori, si guardava la coltivazione. Così prevedeva la legge n. 242 del 2016.
In questo modo, ampliando alla vendita e non limitando alla coltivazione, come stabilisce la legge n. 242 del 2016, che lei ben conosce, si vengono a definire in maniera del tutto innovativa le condotte consentite dall’ordinamento con una norma di carattere generale. Di più, l’ulteriore profilo innovativo riguarda l’indicazione della quantità di principio attivo che viene definita, in presenza della quale non si ravvisa alcuna illiceità.
Quindi, questa previsione, a sua volta, innova anche rispetto alle conclusioni della recente sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione.
Ho fornito la spiegazione, per cui non c’è botta e risposta.
AIROLA (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AIROLA (M5S). Signor Presidente, innanzitutto vorrei fare notare che la coltivazione…
RONZULLI (FIBP-UDC). Basta! (Commenti dal Gruppo M5S).
TAVERNA (M5S). Stai zitta!
AIROLA (M5S). È importante fare questa precisazione sull’ordine del lavori onde completare la dichiarazione del collega Mantero. (Brusìo in Aula. Richiami del Presidente).
Nella citata sentenza della Corte costituzionale si parla non di valori ma di effetti. Ora, nella legge n. 242 del 2016 che ben conosciamo si parla della pianta nella sua completezza. Peraltro, esistono centinaia di agricoltori in val Padana che hanno votato Lega che si aspettavano indubbiamente un sostegno. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az). La canapa industriale – come lei ben sa, e come sanno miei colleghi che applaudono dicendo: «Non vendiamo droga ai nostri ragazzi» – in realtà non ha potere drogante ma se ne fa uso in ambito edile, tessile e in molti altri settori. È una pianta che l’Italia conosce da decenni. (Applausi dal Gruppo M5S). Le marcite, infatti, si praticavano dal Piemonte al Sud Italia: si trattava della stessa coltura.
Quindi, la sua presa di posizione sarà tecnica, ma ha una forte influenza politica, tanto è vero che ha scatenato l’applauso di persone che sono non dico ignoranti ma quantomeno in mala fede o disinformate. (Applausi dal Gruppo M5S. Proteste dai Gruppi L-SP-PSd’Az e FIBP-UDC).
Nella mia interlocuzione con lei, al banco… (Commenti del senatore Pillon).
Il Senatore Pillon non sa di cosa parla. Io non vi ho mai interrotto! È inutile che facciate i finti tonti. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd’Az).
Nella mia interlocuzione con lei, Presidente, mi ha detto che i tre quarti degli emendamenti sarebbero stati da tagliare. Bene: questo era uno che poteva rientrare in quelli che avreste potuto tagliare e non lo ha fatto. Non so per quali ragioni, ma immagino per pressioni politiche del centrodestra, e questo è gravissimo. (Applausi dal Gruppo M5S e della senatrice Nugnes).
PICHETTO FRATIN (FIBP-UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PICHETTO FRATIN (FIBP-UDC). Signor Presidente, anche durante i lavori in Commissione sono state espresse molte valutazioni di inammissibilità. Ma, se crediamo nella democrazia e nelle regole, la terzietà delle Presidenze nella valutazione credo non possa essere discussa. (Applausi dal Gruppo FIBP-UDC).
Possono essere chieste la revisione e la rivalutazione di una decisione, ma non può essere messa in discussione la terzietà della decisione stessa, altrimenti non esistono più regole.
In merito a questo richiamo l’intervento del collega Calderoli che ha chiesto la relazione tecnica. Certamente la 5a Commissione non può esaminare il provvedimento senza la conseguente relazione tecnica, perché chiaramente può essersi modificato l’assetto rilasciato dal Governo, ma credo che il Governo stesso si stia attrezzando nel merito e la Presidenza ha già risposto al riguardo.
Quanto alla valutazione di ignoranza, ognuno tiene la sua ignoranza (Applausi dai Gruppi FIBP-UDC e L-SP-PSd’Az). Di conseguenza non mi sento assolutamente toccato; personalmente non mi intendo di cannabis, ma – ad esempio – posso ben dire che l’emendamento in questione non era cifrato e, di conseguenza, non determina né coperture, né spesa. Di questa parte me ne intendo. Chiederei solo che la valutazione del merito si facesse nel luogo opportuno. La valutazione del merito, essendo inammissibile, deve essere fatta in un disegno di legge, sui cui il Parlamento si esprimerà. (Applausi dal Gruppo FIBP-UDC).
CIRIANI (FdI). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIRIANI (FdI). Signor Presidente, vorrei intervenire su due questioni. In merito alla prima, mi unisco al coro di voci dei colleghi rispetto alla scheda tecnica che – a nostro avviso – dovrebbe essere fornita prima che la Commissione si riunisca.
La seconda questione invece riguarda le inammissibilità. Le avevo chiesto che ci fossero fornite prima della seduta della 5a Commissione. Noi plaudiamo invece – al contrario di quanto hanno fatto i colleghi del MoVimento 5 Stelle – alla dichiarazione da lei resa in riferimento alla canapa, e non perché vogliamo trascinare la Presidenza del Senato in contese politiche o partitiche, ma perché l’inammissibilità dell’emendamento relativo è chiara a chi ha avuto la pazienza e l’umiltà di leggere le carte, la sentenza della Corte costituzionale del 2014, che ha dichiarato inammissibile la riforma in tema di stupefacenti all’interno di un decreto-legge che non prevedeva in origine quel tema. È altresì chiara a chi ha letto la sentenza della Corte di cassazione a sezioni unite del luglio di quest’anno, che ha dichiarato lecita soltanto la produzione a scopo agricolo e industriale della canapa e non certamente la sua cessione, vendita o commercializzazione. Pertanto, quando qualcuno in quest’Aula insulta i colleghi chiamandoli e appellandoli ignoranti dovrebbe prima farsi un esame di coscienza e capire se ignorante è lui o qualcun altro. (Applausi dai Gruppi FdI e FIBP-UDC).
Se poi invece vogliamo valutare l’aspetto politico di questa vicenda, credo che abbiate evitato grazie alla Presidenza del Senato una brutta figura, perché avreste votato in una pagina una legge che prevede la tassazione dello zucchero perché fa male la legalizzazione della cannabis perché invece fa bene e produce posti di lavoro. (Applausi dal Gruppo FdI). Questo è il modo per uscire dalla crisi che evidentemente voi avete in mente (Commenti dal Gruppo M5S): creare posti di lavoro attraverso la coltivazione della cannabis. (Commenti del senatore Airola). Avremo poi la cocaina perché anche la cocaina, se legalizzata, potrebbe garantire molti posti di lavoro, migliaia di posti di lavoro, decine di migliaia di posti di lavoro. Vogliamo andare avanti ancora così? (Commenti della senatrice Bottici).
Abbiate il coraggio di presentare un testo in questo Parlamento e in quest’Aula del Senato sulla legalizzazione o liberalizzazione delle droghe e ci confronteremo.
Avete scelto la scorciatoia dell’emendamento notturno in Commissione, perché pensavate che avremmo chiuso gli occhi di fronte a questa vergogna. Sfortunatamente per voi così non è stato, per quanto ci riguarda e anche per quanto riguarda la Presidenza del Senato. (Applausi dal Gruppo FdI).
MARCUCCI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BOTTICI (M5S). Aveva chiesto di intervenire il Governo!
MARCUCCI (PD). Signor Presidente, intervengo solo per riportare l’Assemblea nella direzione di lavorare nell’interesse del nostro Paese. Noi abbiamo la necessità di procedere…
GARRUTI (M5S). La Russa!
LA RUSSA (FdI). Drogato! (Vivaci proteste dal Gruppo M5S).
PRESIDENTE. Inviterei l’Assemblea a tenere un comportamento corretto nei confronti di tutti.
SANTILLO (M5S). Il senatore La Russa ha offeso un collega!
LANZI (M5S). Non può definire drogato un altro collega!
PRESIDENTE. Ognuno esprima le proprie opinioni senza trascendere. (Vivaci proteste dal Gruppo M5S). Adesso facciamo finire il senatore Marcucci.
MARCUCCI (PD). Signor Presidente, la prego di ascoltarmi anche sulla gestione dell’Assemblea. I primi che creano situazioni di tensione e di imbarazzo sono due dei suoi Vicepresidenti. Quindi, diventa difficile lavorare. (Applausi dai Gruppi PD e M5S).
Non voglio però parlare di questo, signor Presidente. Noi abbiamo bisogno di andare avanti sui lavori e lei ha indicato una strada. Non entro nel merito delle sue dichiarazioni di inammissibilità, essendo una sua potestà e, tra l’altro, non esiste un diritto di appello. Non capisco la ratio rispetto ad alcuni di questi emendamenti, ma prendo atto della sua decisione e credo si debba andare avanti con i lavori.
Chiedo quindi alla Commissione bilancio di riunirsi il prima possibile e di poter procedere poi con i lavori di Assemblea. Abbiamo preso degli impegni all’unanimità, responsabilmente, tutti i Capigruppo di maggioranza e soprattutto di minoranza, atteggiamento che personalmente ho molto apprezzato. Ora però bisogna tenere fede a quegli impegni e procedere con il nostro lavoro. (Applausi dai Gruppi PD, M5S e IV-PSI).
MOLLAME (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MOLLAME (M5S). Signor Presidente, intervengo anche sulla questione della canapa, rispettoso delle regole e dei ruoli della nostra Repubblica e della nostra democrazia. Prendo atto della sua scelta. Voglio però ribadire rispetto alla cannabis sativa che, visto che è consentito coltivarla, è altresì consentito venderla: è questa la linea dettata dalla VI sezione penale della Cassazione che, con una sentenza depositata il 31 gennaio 2019, lo stabiliva. (Applausi dal Gruppo M5S e della senatrice Nugnes).
Allora, qua c’è un vero green new deal. Noi stiamo parlando di biomasse, stiamo parlando di CBD e chi parla di droga cerca soltanto di alimentare pregiudizi. È proprio così. (Applausi dal Gruppo M5S e della senatrice Nugnes).
Con l’emendamento che porta la mia prima firma non abbiamo modificato nulla di quello che è scritto nelle leggi: la legge n. 242 del 2016 parla di un valore massimo di THC non superiore allo 0,6 per cento e una circolare del Ministero dell’interno del luglio del 2018 parla dello 0,5 per cento. Ci siamo attestati su valori già presenti e molto cautelativi. (Applausi dal Gruppo M5S).
PRESIDENTE. Colleghi, ammetterò solo altri due interventi su questo argomento e poi chiudiamo, perché abbiamo davvero la necessità di proseguire con i nostri lavori.
SALVINI (L-SP-PSd’Az). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. (Commenti dal Gruppo M5S. Applausi dai Gruppi L-SP-PSd’AZ, FIBP-UDC e FdI).
SALVINI (L-SP-PSd’Az). Signor Presidente, ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in tutta Italia (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd’AZ, FIBP-UDC e FdI), e delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore di droga previsto in una manovra economica di questo Paese. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd’AZ, FIBP-UDC e FdI). Quindi, la ringrazio.
E, se alcuni colleghi mettessero per l’agricoltura vera la passione che ci mettono per le canne, l’Italia sarebbe un Paese più sano. Buon lavoro a tutti e la ringrazio ancora, Presidente. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd’AZ, FIBP-UDC e FdI).
RONZULLI (FIBP-UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Con il suo intervento chiudiamo. Ne ha facoltà. (Commenti dal Gruppo PD).
MARCUCCI (PD). Non si possono permettere questi interventi!
PRESIDENTE. Allora, hanno parlato tre esponenti del MoVimento 5 Stelle, due esponenti di…(Commenti del senatore Marcucci). Francamente, se uno parla fuori microfono, non lo sento, per quanto buona sia l’acustica di quest’Aula.
Prego senatrice Ronzulli.
RONZULLI (FIBP-UDC). Signor Presidente, desidero chiedere semplicemente se mi sono persa nel calendario un dibattito sulla cannabis perché, se è così, ci iscriviamo tutti a parlare, visto che sono stati svolti tre interventi dal MoVimento 5 Stelle. (Applausi dal Gruppo FIBP-UDC).
Allora se c’è un dibattito, che mi sono persa nel calendario dei nostri lavori, ci iscriviamo tutti a parlare; altrimenti, la discussione deve finire ora. (Applausi dai Gruppi FIBP-UDC e L-SP-PSd’Az).
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il sottosegretario Misiani. Ne ha facoltà.
MISIANI, sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. Signor Presidente, a beneficio del proseguimento dei lavori e per rassicurare il senatore Calderoli – come già sottolineato dal senatore Mantero – faccio notare che i commi stralciati recanti disposizioni in materia di canapa non hanno effetti dal punto di vista della finanza pubblica. Nell’elenco di tutte le norme dichiarate inammissibili, quelle suscettibili di determinare effetti di finanza pubblica sono un numero limitatissimo, come chiunque di voi può ravvisare scorrendo l’allegato 3. Per questo motivo, non ravvisiamo la necessità di una nuova relazione tecnica. La Ragioneria generale dello Stato produrrà alla Commissione bilancio un testo della vecchia relazione tecnica, barrando le norme che producono effetti finanziari, che sono veramente poche tra quelle dichiarate inammissibili. Verrà parimenti barrata la parte dell’allegato 3 relativa alle norme in oggetto e poi, naturalmente, la Nota di variazione non potrà che tenere conto delle norme dichiarate inammissibili. (Applausi dai Gruppi M5S, PD e IV-PSI).
PRESIDENTE. Quindi, dalle parole del Governo, capisco che sono tutte norme ordinamentali, come volevasi dimostrare.
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