Blocchi in Canapa-calce come mattoncini Lego e la casa è fatta anche nelle strutture portanti
È il primo esempio già realizzato e concluso definitivamente a fine 2019. Giunge dal Canada. Si tratta della Harmless Home, costruita sull’Isola di Vancouver o Île de Vancouver, sull’Oceano Pacifico, lungo la costa occidentale della Columbia Britannica. Si trova su un alto promontorio ultra panoramico, in piena natura, circondata da alberi, fatta in blocchi di Canapa-calce come mattoncini Lego, incastrati uno sull’altro in un sistema particolare a comporre il corpo abitativo anche in funzione strutturale.
Una realizzazione che rappresenta solo la punta dell’iceberg di quanto oggi è già possibile fare, anche in Italia (se ci mettessimo d’impegno) nella cosiddetta Edilizia verde utilizzando la Canapa come materia prima. Ma è anche solo un esempio tra i tantissimi sulla grande inventiva, sulla capacità di realizzazione e sulla programmazione all’avanguardia del Canada.
Il sistema ha permesso non solo di rivestire i muri della casa, ma di utilizzare il materiale nelle parti portanti dell’edificio nella parte abitata. Fino a oggi questa soluzione è stata usata per edifici a due piani.
L’idea è della JustBioFiber che si trova ad Airdrie, Alberta-Canada, nella regione di Calgary.
Video sulla realizzazione della Harmless Home
Secondo video più recente sulla Harmless Home con evidenza ancora più chiara sull’aspetto definitivo e sull’assemblaggio.
Come spiegato in scheda tecnica dall’azienda, il Just BioFiber Block e il “SuperSSR è un sistema modulare di pareti a blocchi che viene assemblato impilando blocchi di interblocco e l’applicazione di un materiale di incollaggio tra blocchi e percorsi adiacenti. È adatto a tutti i sistemi a parete ed è portante, riducendo la necessità di supporti verticali. Il sistema a parete funziona al meglio con intonaci a calce e intonaco per finiture sia esterne che interne. Questi materiali sono permeabili, regolando l’umidità e il flusso d’aria, non è richiesta alcuna barriera al vapore. I blocchi vengono spediti con strati di base su entrambe le superfici interna ed esterna per accelerare ulteriormente la costruzione e migliorare la protezione del clima“.
La notizia è stata riportata anche su CannabisTech che si occupa del mondo Canapa in ogni suo aspetto che riguarda soprattutto l’applicazione tecnologica.
Bioedilizia e Canapa, situazione europea e Italiana nel dopo “clausura” da epidemia
Il momento è quello giusto per ripartire, soprattutto dopo il blocco per l’epidemia da virus Sars-Cov-2, recuperando il terreno perso in questi mesi e cercando di dare slancio e respiro europeo al settore Italiano in primis. Da qui la presenza di Francesco Mirizzi all’EIHA, l’European Industrial Hemp Association, come Senior Policy Advisor e portare avanti le ragioni della Canapa nella Bioedilizia.
L’unione di Canapa, calce e acqua genera un materiale molto prezioso per l’edilizia, in grande espansione in diverse parti del mondo anche se l’Italia rientra tra quei paesi dove il settore della Bioedilizia segna il passo soprattutto nell’applicazione della Canapa.
Eppure il materiale possiede caratteristiche uniche. Gli edifici che sono stati costruiti facendone uso, richiedono una frazione di energia per riscaldamento e raffreddamento. Il mattone in Canapa-Calce o in forma aderente a spruzzo sull’interno delle pareti, è capace di assorbire l’umidità eccessiva per rilasciarla poi in stagioni secche.
Per non parlare della forte resistenza alle fiamme, materiale sicurissimo in caso di incendi, senza l’aggiunta di ritardanti di fiamma o sostanze chimiche tossiche.
Perfetto come fonoassorbente, caratterizzato da un indice di isolamento acustico migliore del sughero, della lana minerale, lana di roccia, fibra di vetro e della schiuma fonoassorbente fabbricata per questa applicazione.
Dando forte slancio a questa forma di edilizia, le aziende agricole produttrici di Canapa avrebbero un profitto certo non solo dai semi, ma anche dalle fibre: occorrono però impianti di trasformazione della parte legnosa e fibrosa della pianta che siano diffusi lungo il territorio italiano, altrimenti i costi diventano proibitivi in lunghi percorsi per trasferire le balle di materiale grezzo.
Blocchi in Canapa-calce come mattoncini Lego: il metodo che ha superato anche i precedenti problemi strutturali
La Canapa come materiale da costruzione ecologico è ben conosciuto in Italia e in Europa dove imprese come la IsoHemp a Fernelmont, in Belgio, pubblicizzano i loro blocchi a base di canapa. Soluzione perfetta per edifici ad altissima resa energetica, blocchi molto leggeri e adattissimi per isolare pavimenti e soffitti oltre alle mura perimetrali.
Ma si può andare molto oltre.
L’hempcrete fino a pochi mesi fa aveva dato prove reali solo per applicazioni edili non portanti.
In Italia, solo per fare alcuni esempi tra i diversi possibili, la Pedone Working lo ha utilizzato anche per rivestimenti interni di condomini, le “Case di Luce” o l’altra realtà pugliese, la Madeinterra e le sue realizzazioni di arredo oltre che di rivestimento delle abitazioni mettendo insieme calce, argilla, paglia e canapa, oppure la Ecopassion in Alto Adige che ne ha fatto uno stile di vita, dalle abitasioni all’abbigliamento.
Ecco quindi il passaggio successivo, materiale in Canapa per l’edilizia che abbia pure proprietà strutturali.
Con modifiche innovative alla forma e al processo di produzione, il blocco Just BioFiber offre integrità strutturale oltre alle qualità acustiche, termoisolanti e alla caratteristica di catturare anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera nel processo di fabbricazione.
Ogni blocco pesa circa 13 chili e il trattamento della fibra di Canapa rende ogni blocco permeabile all’aria oltre che non tossico. L’esclusivo sistema di interblocco consente una costruzione rapida, risparmiando sui costi di manodopera tradizionali. Come descritto da CannabisTeach, in Canada “secondo le specifiche del prodotto, i costi di manodopera sono pari a 32 dollari/sqft (1 m²) all’ora lavorativa.
Il nuovo design dei blocchi mantiene tutte le qualità ignifughe e termiche di quelli tradizionali in canapa. I moduli componibili Just BioFiber hanno una resistenza al fuoco di due ore o più, senza sprigionare fumo o propagazione della fiamma durante i test.
Acusticamente mantengono un coefficiente di assorbimento acustico tra 0,10 e 0,55 NRC (coefficiente di riduzione del rumore) con variazioni a seconda del rivestimento.
Quando si scrive di blocchi dal “nuovo design”, questo è dettato dal tipo di impiego che permette di creare strutture portanti.
In breve, blocchi a incastro rendono ancora più rapida la costruzione, proprio come se si utilizzassero i mattoncini della Lego. Sono adatti anche per abitazioni a più piani.
Nello stesso cantiere i blocchi possono essere facilmente tagliati con strumenti standard e fissati con parti in acciaio inossidabile (per prolungare la durata della vita). Sebbene si tratti di un materiale relativamente nuovo, Just BioFiber prevede una durata di 100 anni.
Ove sia stato necessario utilizzarli, telai strutturali interni sono stati realizzati con compositi avanzati resistenti al fuoco e senza ingredienti tossici.
La Harmless Home è realizzazione strabiliante, ma si va ben oltre
Realizzata da Anderson Greenplan con Ridgeco Developments responsabile della costruzione, la casa è un edificio straordinario, collocato in un punto panoramico immerso nella natura e non facilmente raggiungibile, almeno all’inizio del cantiere di costruzione.
Un edificio del tutto naturale, ad altissima efficienza energetica, produzione elettrica e riscaldamento grazie a pannelli solari presenti su gran parte del tetto a spiovente. Gestione e immagazzinamento energia elettrica con sistema Tesla. Raccolta acqua piovana, filtraggio, immagazzinamento, riciclo.
Il passo successivo? L’EcoLock, edificio a cinque piani, sempre con i blocchi portanti in Canapa
La struttura sarà completata nel centro di Kelowna, città canadese che si affaccia sul lago Okanagan, sempre nella regione della Columbia Britannica. L’EcoLock, questo il nome dato all’edificio, avrà una superficie utile pari a 10.405 metri quadri totali. Just BioFiber prevede che il materiale in canapa usato per la sua costruzione avrà la capacità di catturare in modo permanente 324.600 chili di anidride carbonica.
Sarà un sito caratterizzato da uno spazio per lo stoccaggio interno più una sezione uso ufficio. Aderirà allo Zero Carbon Building Standard di CaGBC (il Canada Green Building Council). La struttura EcoLock Self-Storage, Wine Storage e Co-Work è ancora in fase di proposta, ma prossima alla partenza lavori.
È la prima al mondo a utilizzare un sistema brevettato ad alte prestazioni per costruzioni con classificazione negativa dei materiali in carbonio. Progettato per energia netta zero, insieme ad altri risultati che forniscono un modello per la conservazione e la gestione delle risorse idriche, alte prestazioni, diversione dei rifiuti, materiali sani, supporto per la cultura e le arti locali e il miglioramento della biodiversità.
Altri progetti sono in programma come una sala antincendio a emissioni zero progettata secondo uno standard post disastro (già inserita nello Zero Carbon Building Standard di CaGBC), una scuola elementare e diverse proprietà commerciali.
Sulla Bioedilizia e la Canapa, alcuni esempi di articoli precedentemente pubblicati su Canapa Oggi:
- Foggia, Parco Urbano Archeologico Campi Diomedei con un’area a copertura sistema Gridshell in Canapa;
- Puglia, abitare “dalla natura alla natura”, Pedone Working ha sposato la canapa e miete successi;
- da un’innovativa realtà estera, in questo caso nordamericana, “Green Built e le sue HempHome, piccole-grandi case in canapa da un’idea statunitense”;
- esempio magistrale dalla Sicilia, “Catania, Archicart e l’idea di case in cartone ondulato con canapa”;
- altra grande isola italiana e altro grande esempio di inventiva, “Sardegna, una casa in canapa e calce nel Sulcis: ci vuole Equilibrium”;
- si rimane al Sud, a Conversano in provincia di bari con “Madeinterra, bioedilizia, canapa: fra innovazione e antiche tecniche descritte da Vitruvio”;
- in ultimo si fa un balzo in provincia di Treviso, a San Biagio di Callalta, con “Bioedilizia, ambienti di vita ecosostenibili, canapa e la filosofia costruttiva di Effedue-Florian e Florian”.
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