Un DDL sulla Canapa Industriale per promuovere in Sicilia la filiera agroindustriale
Giorgio Assenza, deputato dell’Assemblea regionale siciliana e presidente del Collegio dei Deputati Questori, ha appena depositato un DDL sulla Canapa Industriale per promuovere in Sicilia la filiera agroindustriale, quindi il settore che riguarda la Cannabis Sativa L. del tutto priva di qualsiasi proprietà psicotropa, come si va dicendo e scrivendo ormai da anni.
Tra le primissime reazioni, quella di Sergio Martines, amministratore delegato di Canapar Corp.: “Ringraziamo l’Onorevole Giorgio Assenza perché questo DDL segna l’inizio del Risorgimento agricolo della Sicilia”.
L’intento della presentazione di questa proposta di legge regionale (link per aprire il documento in formato pdf) è anche quello di rimarcare i vantaggi economici sia come slancio imprenditoriale e agricolo affiancandosi ai successi dell’Isola sulla coltura dei grani antichi, sia la possibilità di abbinamenti nel dare vita a prodotti di successo e a impieghi di questa materia prima come sta avvenendo in molte nazioni del mondo, sia in termini di posti di lavoro visto che il settore della Canapa industriale potrebbe riservare spazio per circa 10.000 lavoratori in Sicilia.
Bisogna sottolineare che nella sola Sicilia, durante il passaggio 2018 – 2019, le coltivazioni del settore sono passate da 50 ettari a 500. Una maggiore regolamentazione, ma soprattutto valorizzazione e semplificazione burocratico-amministrativa, non potranno che dare il definitivo slancio alla coltura della Canapa industriale e alla trasformazione della materia prima.
“Il ruolo dell’agricoltura – ha detto Giorgio Assenza – ha oggi nuove esigenze, anche sorte dalle rinnovate necessità dei consumatori. La canapa sativa, già esclusa dal novero degli stupefacenti dalla Convezione unica di New York nel lontano 1961 e ribadita da svariate normative europee fino alla legge nazionale 241 del 2016 che stabilisce le norme per il sostegno e la promozione della sua filiera, è ampia porzione del futuro agricolo della nostra regione”.
“In Sicilia le condizioni pedoclimatiche delle sue valli costiere e fluviali in primis, l’elevato irraggiamento e le precipitazioni contenute confezionano un habitat perfetto per la coltivazione della canapa – ha aggiunto l’onorevole siciliano – tant’è che essa è rintracciabile nel background storico dell’Isola. Da sottolineare che, grazie alla sua elevata dominanza nei confronti delle infestanti, non avrà mai bisogno di diserbanti o dei concimi di sintesi”.
I vantaggi sono quelli già ben noti, utilizzo dei semi da Canapa Sativa L. per la produzione di alimenti, con il concorso di altre parti della pianta per dare vita a cosmetici, la parte fibrosa e legnosa vitale per la Bioedilizia e non solo, senza dimenticare la capacità della stessa pianta di bonificare e rigenerare i terreni contaminati dove è stata fatta crescere per risanare il suolo (per presenza di stabilimenti industriali, chimici, estrazioni minerarie e altro).
Discorso a parte deve essere fatto per l’applicazione al settore terapeutico-farmaceutico cui la Regione Siciliana può meglio predisporsi, ma per questo punto occorre una decisione a livello di governo nazionale perché riguarda altre genetiche della Canapa, oltre all’applicazione in campo sanitario e molti altri fattori, il tutto attualmente appannaggio, come produzione, al solo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
Come descritto nella premessa della proposta di legge, “In Sicilia si stima nei prossimi anni una crescita economico-finanziaria del settore della canapa industriale che potrebbe potenzialmente interessare almeno 10.000 ettari di superfici coltivate con la generazione di un impatto economico ‘diretto’ di circa 1 miliardo di euro, così distribuito: circa € 100 milioni nel settore della produzione agricola (steli, semi e infiorescenze), circa € 20 milioni nel settore della produzione di materiali per la bioedilizia (biomattoni, intonaci, pannelli isolanti, ecc.), circa € 100 milioni nel settore alimentare (semi decorticati, olio e farina estratti dai semi, ecc.) e circa € 800 milioni nel settore della estrazione dei principi attivi (olio di CBD) da utilizzare quale materia prima nell’industria farmaceutica e cosmetica”.
DDL sulla Canapa Industriale per promuovere in Sicilia l’intera filiera: le prime reazioni
A prendere posizione sulla proposta di legge regionale è Sergio Martines, amministratore delegato di Canapar Corp. (link articoli di Canapa Oggi su Canapa Corp), società che ha sede in Canada, con partecipazione del gigante canadese Canopy Growth Corporation, ma seguita da siciliani, con il più grande impianto italiano per produrre derivati dalla Cannabis, a Ragusa, in contrada Piancatella e una rete di aziende agricole tutte nel Meridione d’Italia, collaborazione con Confagricoltura e una partnership con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania per lo sviluppo della tecnica colturale e l’individuazione delle varietà di canapa industriale più adatte al clima mediterraneo.
“Questo è l’esempio di una chiara volontà politica che intende sostenere, da una parte, l’agricoltura e, dall’altra, l’industria verde a emissioni zero – ha dichiarato Martines – La Sicilia ha attraversato momenti critici, l’agricoltura e l’industria hanno subito una imponente fase di stallo, ma questo è il momento della ripartenza, della ripresa agricola e industriale. Lo chiedono gli agricoltori, lo chiediamo noi, perché Canapar, nata dalla fiducia di importanti investitori esteri, ha scommesso moltissimo su questa terra e questa proposta di legge offre la possibilità alla Sicilia di creare un vantaggio competitivo rispetto al resto d’Europa”.
“Grazie a questo DDL, possiamo ulteriormente aprirci al mercato internazionale e impegnarci a coltivare in Sicilia – ha concluso l’amministratore delegato di Canapar – perché vogliamo che questa Regione diventi il centro europeo nella trasformazione della canapa industriale, trascinando positivamente il settore agricolo e generando un impatto economico-finanziario, sociale e ambientale favorevole per tutta la filiera. L’oggi è decisivo per il domani, e la Sicilia non può e non deve perdere l’opportunità di diventare il centro di riferimento per il settore agroindustriale della canapa”.
DDL sulla Canapa Industriale per promuovere in Sicilia la filiera, dai campi alla trasformazione: sommario sui punti della proposta
Il disegno di legge (link per leggerlo – formato file pdf) ha la sua premessa che l’onorevole Assenza utilizza per inquadrarlo in diversi ambiti, dalle leggi europee a quelle nazionali con le loro incongruenze, mancanze e aspetti conflittuali, fino alle caratteristiche che rendono la coltura della Canapa industriale vincente proprio sul suolo siciliano.
Sono nove gli articoli che regolano questa proposta di legge, iniziando con il primo articolo riguardante “Oggetto e definizioni” suddiviso in sei commi.
A seguire:
- Coltivazione di Cannabis sativa L.
- Prima lavorazione di Cannabis sativa L.
- Conferimento di Cannabis sativa L.
- Trasporto di Cannabis sativa L.
- Trasformazione di Cannabis sativa L.
- Formazione
- Norma finanziaria
- Norma finale
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