“Premio Canapa è 2020”, torna il concorso nazionale per i migliori oli di Canapa
Data fissata sia per la consegna dei campioni che per la serata che vedrà il conferimento del riconoscimento. Si tratta del “Premio Canapa è 2020“, il concorso nazionale per i migliori oli di Canapa, giunto alla quarta edizione.
Questa occasione permette anche di analizzare la ricerca sugli oli da semi di Canapa partecipanti alle scorse edizioni: il lavoro è stato pubblicato (versione integrale a questo link) sulla rivista MDPI. Lo studio è stato riassunto in questo articolo, in paragrafo successivo. Il tutto a cura del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Una lettura fortemente consigliata per comprendere le caratteristiche di questo prezioso prodotto alimentare.
A questo link la lista di articoli eredatti da Canapa Oggi sulle scorse edizioni del concorso.
Di seguito i link ad alcune delle videointerviste di Canapa Oggi: Nicomede Di Michele – Raffaele Sacchi – Severina Pacifico – Alberto Ritieni – Rachele Invernizzi.
Concorso nazionale per i migliori oli di Canapa, organizzazione e modalità di partecipazione
A organizzare rassegna e premiazione, come da tradizione, l’A.P.S. Fracta Sativa UniCanapa presieduta dall’avvocato Nicomede di Michele, insieme al Dipartimento di Farmacia e di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e al Dipartimento di Scienza e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con la collaborazione di Federcanapa.
L’evento finale avverrà il 14 novembre 2020 a Napoli nella cornice di Castel Sant’Elmo, nell’ambito di “Canapa Forum 2020”.
Come sottolineato dagli organizzatori anche nel testo del regolamento di partecipazione, “tale data è sottoposta alle limitazioni correlate ad eventuali provvedimenti legislativi di natura locale, regionale e/o centrale dovute all’attuale emergenza sanitaria denominata Covid-19”.
Entro il 10 ottobre 2020 i partecipanti dovranno far pervenire via email, all’indirizzo info@canapae.it, la domanda di adesione (scaricabile a fondo di questa pagina) e il questionario agricolo (scaricabile a fondo di questa pagina).
Come descritto nel regolamento di partecipazione, “Entro tale data i partecipanti dovranno far pervenire all’Ass.ne Fracta Sativa UniCanapa, presso la sede di via Giacomo Leopardi 12, Frattamaggiore, tre campioni identici confezionati in forma anonima (senza etichetta o altre forme di riconoscimento) di almeno 250 ml, secondo il packaging normalmente utilizzato per la sua commercializzazione“.
I laboratori e i ricercatori degli atenei coinvolti procederanno a testare i campioni. In particolare saranno valutati parametri comprendenti l’acidità, il rapporto Omega-3/Omega-6, acidi grassi, il contenuto di vitamina E e di carotenoidi, l’attività antiossidante lipofila, il numero di perossidi e il quantitativo di polifenoli presenti.
A questi parametri si affiancherà una valutazione di tipo sensoriale grazie a un panel di assaggiatori addestrati allo scopo.
Come consuetudine la scelta sarà fatta tra le eccellenze di questo settore alimentare con prodotti che arriveranno da diverse aree della Penisola italiana.
Concorso nazionale per i migliori oli di Canapa: lo studio scientifico sui prodotti partecipanti alle precedenti edizioni
Sette i ricercatori che hanno contribuito all’analisi degli oli da semi di Canapa che hanno partecipato alle precedenti edizioni del concorso nazionale (a questo link la ricerca integrale).
“Analisi chimica dei componenti bioattivi minori e dell’acido cannabidiolico nell’olio di semi di canapa commerciale – Chemical Analysis of Minor Bioactive Components and Cannabidiolic Acid in Commercial Hemp Seed Oil“.
Questo il titolo dello studio che vede il contributo di Luana Izzo, Severina Pacifico, Simona Piccolella, Luigi Castaldo, Alfonso Narváez, Michela Grosso e Alberto Ritieni appartenenti al Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli “Federico II”, al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, al Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, CEINGE-Biotecnologie Avanzate e alla Cattedra Unesco Educazione alla Salute e Sviluppo Sostenibile, Università “Federico II”.
Come sottolineato nella ricerca, lo scopo era fornire dati utili sui componenti bioattivi e sul contenuto di acido cannabidiolico in tredici diversi oli di semi di canapa commerciali. Gli oli HS (commerciali) studiati, hanno mostrato un buon rapporto ω-6/ω-3, compreso tra 1,71 e 2,27, differivano notevolmente nei loro contenuti di clorofille (0,041-2,64 µg/g) e carotenoidi (0,29-1,73 µg/g), nonché in fenoli totali (22,1–160,8 mg equivalenti di acido gallico (GAE)/g) e tocoferoli (3,47–13,25 mg/100 g).
Vista la diversità dei composti bioattivi negli oli e il loro alto valore nutritivo, i ricercatori suggeriscono “la necessità di un libretto disciplinare che definisca bene le condizioni agronomiche e di gestione post-raccolta per il raggiungimento di un buon obiettivo alimentare“.
Questo perché “Dato l’elevato contenuto di PUFA (ndR: acidi grassi polinsaturi) negli oli, la stabilità fotoossidativa è stata studiata tramite il test TBARS (Thiobarbituric Acid Reactive Substances) e il coefficiente di estinzione K232 e K270 dopo il test fotoossidativo“.
Quindi, nel corso delle analisi, “La percentuale di aumento di K232 e K270 variava rispettivamente dall’1,2 all’8,5% e dal 3,7 al 26,0%, indicando una buona stabilità ossidativa, ma TBARS ha mostrato un aumento da 1,5 a 2,5 volte del comportamento ossidativo rispetto ai valori iniziali“.
Ribadito pure che l’olio di semi di canapa contiene un’enorme quantità di clorofille che sono in grado di interferire con la stabilità ossidativa e l’irrancidimento. Questi pigmenti naturali agiscono come potenti proossidanti, aumentando la suscettibilità all’ossidazione indotta dalla luce o alla fotoossidazione degli oli commestibili quando esposti alla luce e promuovono il cambiamento dal colore verde scuro intenso al giallo.
“Sono necessari diversi processi di raffinazione durante la produzione di olio di semi di canapa per ridurre il contenuto di clorofilla e altri componenti minori come metalli e fosfolipidi che potrebbero influenzare la qualità dell’olio. Inoltre, l’olio di semi di canapa contiene altri costituenti minori come polifenoli, carotenoidi e tocoferoli, tutti coinvolti in processi antiossidanti, che potrebbero svolgere un ruolo importante nella protezione degli oli commestibili dall’ossidazione dei lipidi“.
Negli esseri umani, tutti questi composti possono mostrare importanti proprietà biologiche come effetti antiossidanti e antinfiammatori.
I risultati dello studio
I tredici oli di semi di canapa commerciale (HS) esaminati, provenivano da diverse varietà di canapa industriale coltivate in Italia ( Figura 1 A) e prodotti come olio monovarietale o olio miscelato ( Figura 1 B). Gli oli HS, tutti ottenuti per estrazione a freddo, hanno origini geografiche differenti, e sono caratterizzati da un’ampia variabilità cromatica (dal giallo chiaro al verde scuro – Figura 1 C).
I capitoli che danno il quadro di questa ricerca scientifica:
- I polifenoli nell’olio da semi di canapa
- Determinazione dei tocoferoli negli oli di semi di canapa studiati
- Rapporto di acidi grassi polinsaturi essenziali
- Clorofille e carotenoidi negli oli HS in fase di studio
- Contenuto di acido cannabidiolico degli oli di semi di canapa studiati
- Determinazione dei parametri di qualità
- Test di fotoossidazione accelerata
Conclusioni dello studio
Come evidenziato dal gruppo di ricercatori, “al giorno d’oggi, i consumatori sono costantemente alla ricerca di prodotti naturali utili per integrare la dieta umana al fine di prevenire o curare le malattie umane. Nonostante una certa reticenza nei confronti di questa matrice, l’olio di semi di canapa è stato ampiamente studiato negli ultimi decenni. Quindi, diversi studi hanno riportato l’effetto benefico derivato dall’olio estratto dai semi di canapa. Infatti, sebbene l’uso dei semi di canapa in Italia, come parte della dieta umana tal quale o come sottoprodotto (ad esempio Olio), sia stato legiferato dal 2009, si sa poco della sua composizione chimica e della sua variabilità”.
“Ciò può avere diverse conseguenze primarie – prosegue la relazione nella fase conclusiva – tra cui la commercializzazione di prodotti altamente dissimili da un punto di vista analitico-quantitativo. L’unicità dei prodotti a base di olio di semi di canapa deve essere soggetto/oggetto di maggiore attenzione. I dati qui riportati hanno mostrato che gli oli HS (ndR: commerciali) studiati differiscono notevolmente nel contenuto di alcuni composti bioattivi, suggerendo la necessità di un libretto disciplinare che definisca bene le condizioni agronomiche e di gestione post-raccolta per il raggiungimento di un buon obiettivo alimentare”.
Concorso nazionale per i migliori oli di Canapa: i moduli da inviare per partecipare
Entro il 10 ottobre 2020 i partecipanti dovranno far pervenire via email, all’indirizzo info@canapae.it, la domanda di adesione (scaricabile a fondo pagina) e il questionario agricolo (scaricabile a fondo pagina), comunque disponibili su www.canapae.it.
- Modulo di adesione/scheda di partecipazione (una pagina)
- Questionario agricolo (due pagine)
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