Produzione della Cannabis terapeutica-medica: lotta contro i mulini a vento? Inamovibile muro-ostacolo di gomma?
Per la produzione di Cannabis terapeutica l’Italia continua a essere terreno off-limits.
Produzione che è sì vietata, ma a esclusione dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (link) su via Reginaldo Giuliani 201, mentre per la fornitura si fa ricorso a bandi con esclusivo approvvigionamento dall’estero (!) visto che, con l’attuale irreggimentazione, la produzione nostrana non riesce e non riuscirà mai a soddisfare la richiesta interna di tanti malati farmacoresistenti. Quindi, affetti da patologie come alcune forme di epilessia o sotto trattamento antitumorale che hanno grande giovamento da prodotti che hanno per ingrediente questa pianta e suoi estratti.
Su tutto questo si inserisce anche l’interrogazione di Michele Sodano, appartenente al gruppo Misto della Camera dei Deputati, ex M5S: il suo documento riguarda proprio l’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica, punto mortificato da un fatto recente.
Lo scorso 18 giugno 2021, dieci articoli della Finanziaria siciliana sono stati impugnati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri su proposta del ministero per gli Affari regionali e le Autonomie dopo rilievi dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, della Salute e della Pubblica Amministrazione.
Tra i dieci articoli della Regione Siciliana che sono stati bloccati da Palazzo Chigi, il numero 57 sulla Cannabis terapeutica che consentiva l’avvio di progetti per la produzione e fornitura di cannabis terapeutica grazie a enti dell’assessorato siciliano all’Agricoltura, come l’Esa (che era già disponibile dal 2018 – link all’articolo), per sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica
Presa di posizione netta anche dalla stessa Santa Sarta, siciliana, consulente Farmacomm nonché vicepresidente del Comitato Pazienti Cannabis Medica (link) noto per i tanti anni d’azione a favore di una produzione italiana e siciliana di cannabis terapeutica in quantità almeno sufficiente per le migliaia di pazienti che ne hanno bisogno.
Cannabis Terapeutica, posizioni, dubbi, mozioni? Perché?
Certo che giusti malumori e rabbia creino “movimento”. Inoltre, a fine maggio 2021 è stato siglato un piano per il triennio 2021-2023 che comporta una collaborazione nel settore Salute e Scienze mediche tra la Repubblica di San Marino e il ministero della Salute italiano proprio sulla Cannabis terapeutica.
A cosa porterebbe l’accordo? All’avvio di un tavolo tecnico per la collaborazione sulla coltivazione e sulla produzione farmaceutica di medicinali di origine vegetale a base di cannabis.
In breve, ottimi territori per questo tipo di vocazione sono ben presenti in Italia. Da anni molte regioni hanno dato la loro disponibilità sia politica che operativa individuando siti di produzione. Eppure nulla di nulla, nessun passo avanti. Non si fa.
La stessa Santa Sarta ha espresso la sua perplessità riprendendo su Facebook le conclusioni dell’interrogazione Sodano: “Non si comprendono le ragioni per cui sia consentito coltivare la cannabis terapeutica fuori dai confini dello Stato italiano, mentre al suo interno se ne intralci così tanto la fattività“.
Canapa Oggi ha già trattato in maniera diffusa l’argomento mettendo in luce tutte le sue criticità (link al settore “Farmacia”), sia i punti nevralgici sulla produzione e fornitura di Cannabis terapeutica (link).
Cannabis terapeutica, per quali patologie e quali prescrizioni?
In Italia è legale assumere cannabis per fini terapeutici e sotto forma di farmaco. L’acquisto è possibile in tutte le farmacie (dato teorico – non molte farmacie sono abili o disposte alla preparazione, oltretutto la materia prima continua a scarseggiare). L’acquisto è a pagamento tranne che per i casi in cui il farmaco sia stato prescritto per alcune gravi patologie. Alcuni esempi:
- Sla;
- dolore oncologico;
- Hiv;
- chemioterapia;
- glaucoma;
- vomito o inappetenza da chemioterapia;
- sindrome di Tourette.
La Cannabis terapeutica più utilizzata ha un contenuto equilibrato di THC e CBD come nei prodotti FM2 e Bediol.
Comunque, per procedere all’acquisto serve la prescrizione medica che può essere rilasciata anche dal medico di base.
Proprio su questo punto insiste un problema burocratico e operativo di non poco conto che grava sui medici.
L’ho notato parlando con una mia cugina medico chirurgo a Catania. Per poter prescrivere la Cannabis terapeutica bisogna dotarsi del cosiddetto ricettario rosso, bisogna seguire la farmacia affinché segua il dosaggio prescritto (stabilito paziente per paziente), controllare che il farmaco preparato corrisponda al dosaggio voluto, inoltre il programma di cura deve essere stabilito per un mese, dopodiché bisogna ricominciare la trafila. Ma gli adempimenti da seguire sono tanti altri.
Capite bene che è scoraggiante.
Il medico può prescrivere la Cannabis terapeutica per queste patologie:
- sindrome di Gilles de la Tourette (disturbo del neurosviluppo, come l’autismo: colpisce circa l’uno per cento della popolazione, si manifesta nei bambini tra i 6 e i 9 anni – tic involontari, ossessivi e ripetitivi, in due casi su tre può sparire nella pubertà);
- epilessia;
- disturbo post-traumatico da stress;
- depressione;
- paura/ansia;
- disturbi del sonno, apnee notturne;
- danno spinale;
- dolore nel paziente oncologico (terapia del dolore);
- dolore cronico di origine neurologica;
- spasticità secondaria da sclerosi multipla dovuta a Sla o a Parkinson;
- spasticità da para-tetraplegia;
- dolore post-operatorio;
- nausea e vomito da chemioterapia;
- anoressia da Aids;
- malattia di Alzheimer;
- glaucoma;
- cefalea, emicrania;
- fibromialgia;
- lombalgia;
- terapia citotossica antitumorale;
- malattie infiammatorie intestinali croniche come l’enteropatia da glutine, colon irritabile, il morbo di Chron, la colite ulcerosa;
- psoriasi;
- lupus eritematoso;
- incontinenza urinaria, disturbi vescicali.
Cannabis terapeutica, l’interrogazione del deputato Sodano
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-09634 (link documento leg.18.sed0530.allegato_b XVIII Legislatura – allegato B ai resoconti – Seduta del 25 giugno 2021 – LEGGERE a pagina 8)
presentato da SODANO Michele
Venerdì 25 giugno 2021, seduta n. 530
SODANO – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro della salute. – Per sapere – premesso che:
il 18 giugno 2021, dieci articoli della legge finanziaria regionale siciliana sono stati impugnati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri su proposta del Ministero per gli affari regionali e le autonomie a seguito dei rilievi dei Ministeri dell’economia e delle finanze, della salute e della pubblica amministrazione;
tra questi, l’articolo 57 sulla «cannabis terapeutica», norma che consentiva l’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica, mediante enti dell’assessorato all’agricoltura, come l’Esa, per sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica;
il 22 aprile 2021, invero, l’Assemblea regionale siciliana aveva approvato una mozione che impegnava la giunta regionale del presidente Musumeci a porre in essere tutte le iniziative utili, dinanzi alle autorità istituzionali competenti, volte a modificare la normativa sulla coltivazione in forma domestica e per uso personale della cannabis, per tutelare la salute e il diritto a condurre una vita dignitosa di tutti i cittadini italiani che quotidianamente convivono con la sofferenza e il dolore attualmente vissuti da Walter De Benedetto;
nella mozione si chiedeva di escludere «dalla fattispecie di reato la coltura delle sostanze stupefacenti allorquando ne sia prevista l’assunzione per fini terapeutici a fronte dell’esistenza di patologie invalidanti e degenerative indicate nel decreto ministeriale» e tenuto conto dell’ufficiale e recente riconoscimento del valore terapeutico della cannabis da parte dell’Onu;
la mozione aveva ridato speranza a migliaia di persone che utilizzano la cannabis terapeutica acquistata in farmacia con tanto di ricetta medica per alleviare diverse patologie, compreso il comitato «Comitato Pazienti Cannabis Medica», una nota associazione di pazienti, di cui è vicepresidente Santa Sarta che da anni si batte perché vi sia una produzione di cannabis terapeutica sufficiente per i pazienti; la mozione è stata accolta favorevolmente anche dall’associazione «Cannabis cura Sicilia»;
a fine maggio 2021 è stato siglato un piano per il triennio 2021-2023 per la collaborazione nel campo della salute e delle scienze mediche tra la Repubblica di San Marino e il Ministero della salute italiano per l’avvio di un tavolo tecnico sulla collaborazione ai fini della coltivazione e produzione farmaceutica di medicinali di origine vegetale a base di cannabis;
non si comprendono le ragioni per cui sia consentito coltivare la cannabis terapeutica fuori dai confini dello Stato italiano, mentre al suo interno se ne intralci così tanto la fattività –:
per quali ragioni il Governo abbia preso una simile decisione e quali iniziative di competenza intenda adottare per consentire l’avvio dei progetti per la fornitura di cannabis terapeutica e sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali di produzione.
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