Federcanapa e cannabis light: “Aberrante disegno di legge appoggiato dal ministro Lollobrigida”
“Un disegno di legge aberrante che chiede di equiparare alla droga quello che droga non è. Il ministro Lollobrigida ha dichiarato il suo appoggio a un disegno di legge presentato in Senato il 22 dicembre scorso da un gruppo di senatori di Fratelli d’Italia per mettere al bando la cannabis light a uso ricreativo”. Le parole di Federcanapa (link) sono chiare e mettono in evidenza come si possano fabbricare leggi con motivazioni campate per aria.
La canapa leggera, come viene etichettata la cannabis light dai relatori, “non ha effetti psicotropi”, “ma fumata, avvertono gli esperti, è comunque dannosa per la salute”. Questa affermazione lascia già allibiti perché anche le sigarette e altri prodotti dal tabacco quando inspirati sono dannosi per la salute.
Su questo Federcanapa fa una decisa sottolineatura: “Bella scoperta: qualsiasi sostanza inalata, a parte l’aria, è dannosa. Che dire allora del tabacco?”.
“Ma più che i rischi per la salute, di cui neppure i proponenti sembrano molto convinti, il punto che interessa ai proponenti è un altro – prosegue la Federazione Italiana Canapa – La cannabis light va criminalizzata perché potrebbe essere la porta di ingresso alla liberalizzazione della cannabis in Italia. E chiedono in concreto che l’importazione e la commercializzazione della canapa leggera, siano equiparati al reato penale di produzione, traffico e detenzione di droga”.
“Per quanto grottesco, il disegno di legge merita qualche seria risposta, dato che è sostenuto da esponenti della principale forza di governo. I proponenti partono da un’osservazione incontestabile: c’è un vuoto normativo nella legge sulla canapa industriale, poiché nulla dice sull’uso delle infiorescenze, che ha dato vita alla vendita in tutta Italia di fiori di cannabis light proposti come ‘prodotti da collezione’ o ‘deodoranti’, dato che non si può dichiararli ‘prodotti da fumo’. Da anni Federcanapa chiede di porre fine a questo mercato grigio e poco trasparente, riconoscendo la canapa tra i succedanei del tabacco, come in Belgio e in Lussemburgo, e imponendo accise e regole chiare al suo uso come prodotto da inalazione. Una mole crescente di studi ha confermato le numerose proprietà terapeutiche, analgesiche e antibatteriche del CBD e degli altri principi attivi non psicotropi contenuti nel fiore della canapa industriale (vedi nota in fondo)”.
“E l’inalazione, per quanto dannosa (ma in questo caso molto meno dannosa dell’inspirazione della nicotina), resta il metodo più semplice e immediato di assimilazione di determinate sostanze. Non a caso anche per gli usi terapeutici della cannabis si ricorre all’inalazione. La legalizzazione della canapa leggera sarebbe un volano di occupazione agricola e industriale, un’alternativa alla crisi del tabacco, garantendo regole chiare sui prodotti in commercio ed entrate per lo stato”.
“La proposta dei senatori di FdI va invece in senso opposto – aggiunge la Federazione – col rischio di privare gli italiani della possibilità di usufruire legalmente delle straordinarie proprietà del CBD e di tagliare le ali alla rinascita della canapa agricola e industriale in Italia. Per gli agricoltori, infatti, eliminare le infiorescenze dall’uso della canapa industriale significa buttare via un terzo dell’intera pianta, il terzo in cui si concentra il massimo valore aggiunto della coltivazione”.
Aggiunta sui rischi per la salute riguardo alla cannabis light
“Quanto al rischio, ventilato dai proponenti, che col fumo aumenti la concentrazione anche del THC – prosegue Federcanapa – facciamo presente che quando si dice che un prodotto ha lo 0,2 o lo 0,5% di THC, ci si riferisce alla dose totale del THC contenuto nel prodotto. Col calore cambia solo la proporzione tra la parte acida, non psicotropa e quella deacidficata (psicotropa), ma la dose totale di THC inalato non può aumentare. E qual è la dose minima sotto la quale non è mai stato osservato un effetto psicotropo? L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha indicato la dose minima giornaliera di THC in 1 mg/kg di persona (ossia se un adulto pesa 70 kg, la dose minima sarebbe di 70 mg di THC al giorno). Quante sigarette occorrerebbero per raggiungere la dose di 70 mg di THC?”.
“Il limite previsto dalla legge è di circa lo 0,5%” (ma quale legge? E che legge sarebbe una che pone
come limite un ‘circa’?) – rimarca ancora l’associazione – La cannabis leggera non ha effetti psicotropi, ma fumata, avvertono gli esperti, è comunque dannosa per la salute. Bella scoperta: allora se commercializzare cannabis light sarà reato penale, dovremo mandare all’ergastolo chi commercializza sigarette o altri generi di tabacco”.
Note e bibliografia in appoggio alle dichiarazioni
At the EU level, the Health Based Guidance Value (HBGV) for THC intake from food recommended by EFSA (2015) is based on an incomplete consideration of studies, and the risk assessment led to an unnecessarily strict result (an Acute Reference Dose of 0.001 mg/kg of body weight). The difference is particularly striking if compared to the HBGV’s or intake limits of our international competitors, like Canada (max. 10 mg of THC per discrete unit & per package), Switzerland (0.007 mg/kg bw) or Australia and New Zealand (0.006 mg/kg bw)
The Lowest Observed Adverse Effect Level (LOAEL) of 2.5 mg of delta9-THC, defined by EFSA and German BfR for adverse effects on the central nervous system, is derived from only a few clinical studies or trials, respectively, results of which are not conclusive. On the contrary, the whole ensemble of clinical and observational studies on THC shows that the LOAEL is 5 mg of delta-9-THC per day and adult.
Based on scientific studies and on experience, the HBGV for delta-9-THC may reach up to 7 μg/kg bw (or 490 μg per day and adult).
Numerous scientific studies have proven CBD’s therapeutic potential both to relieve the symptoms of disease and to tackle the cause of a disorder. Just a few examples would include severe anxiety (e.g., PTSD), psychosis, epilepsy, dystonia, diabetes, cancer and Alzheimer’s disease. It has acknowledged antimicrobial properties and is effective against several pathogenic gram-positive bacteria including Staphylococci, Streptococci and Enterococci (E. faecalis is a frequent cause of many serious human infections, including urinary tract infections, and wound infections, as well as of endocarditis and bacteraemia). Indeed, CBD could represent a considerable addition to medicines ‘armoury’ in the fight against MRSA (Methicillin-resistant Staphylococcus aureus; van Klingeren et al., 1976, Appendino et al., 2008).
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