È siciliano il miglior olio di semi di canapa premiato a “Canapa è”, concorso internazionale per il miglior prodotto del settore
Un primo premio intitolato al professore Alberto Ritieni, una selezione che ha sancito come sia siciliano il miglior olio di semi di canapa premiato a “Canapa è” VI edizione, concorso internazionale che mette in luce le migliori produzioni del settore. Si tratta dell’olio del Molino Crisafulli che ha sede nella storica e aristocratica Caltagirone, in provincia di Catania. Nel concorso, dietro al prodotto calatino, secondo e terzo posto sono stati conquistati da due oli di semi di canapa francesi, rispettivamente della Chanvr’eel Sas e della SAS L’Chanvre. Quest’ultima ha vinto anche il premio fuori concorso come Olio più saporito.
Grande festa, ma anche momento di forte e commosso ricordo del professore Alberto Ritieni insieme a quella che è stata la sua compagna di vita, sin da quando erano universitari, Michela Grosso.
Alberto era personaggio di primaria importanza nell’ambito della sicurezza alimentare, accademico dell’Università di Napoli Federico II, perno nella definizione della qualità degli oli di semi di canapa, amico che ci ha lasciati lo scorso giugno.
Le esperienze e i ricordi dovevano essere raccontati insieme alle sensazioni, al ritratto di questa figura così importante, scienziato, amico, confidente, pronto sempre a suggerimenti e a consigli e, cosa vitale, grande comunicatore: riusciva sempre a rendere comprensibili concetti complessi e scientifici in modo da farsi capire a ogni livello di conoscenza ed esperienza di chi lo ascoltava.
A questa fase, sul palco, erano presenti coloro che molto hanno lavorato con lui, che hanno avuto scambi professionali e/o di amicizia: l’avvocato Nicomede Di Michele, la professoressa Stefania De Pascale, il dottor Riccardo Quintili, giornalista e direttore de “Il Salvagente”, il professore Salvatore Faugno, la dottoressa Luana Izzo, la professoressa Severina Pacifico. Intervenuto anche Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, proprio per i tanti incontri avuti con Alberto Ritieni.
Momento coordinato da me che sto scrivendo questo articolo, Giuseppe Grifeo, giornalista e direttore di “Canapa Oggi”.
Come cornice dell’evento l’ex Canapificio e Linificio Nazionale oggi Mac.Dab, a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, centro che ha avuto un passato importantissimo proprio nella lavorazione della Canapa. A fare gli onori di casa l’avvocato Nicomede Di Michele che presiede l’associazione Fracta Sativa Unicanapa organizzatrice dell’evento.
C’è da sottolineare la forte partecipazione di aziende europee al concorso. Dalle due presenti nell’edizione 2022, questa volta si sono moltiplicate e si sono presentate in dieci.
A ritirare i premi per le due realtà aziendali francesi, Rachele Invernizzi, vicepresidente di Federcanapa e membro della direzione di EIHA, l’European Industrial Hemp Association.
Altro punto: è siciliano il miglior olio di semi di canapa, ma lo è per la quarta volta. Un successo quello del Molino Crisafulli che si ripete e che conferma la bontà tutto il processo di lavorazione, dai campi, dalla raccolta dei semi, fino all’estrazione, all’imbottigliamento e alla conservazione.
Il primo momento, quello che ha preceduto le vere e proprie premiazioni e il ricordo del professore ritieni, ha visto il convegno sullo status e sulle possibilità future della canapa nel settore alimentare, utilizzo della pianta che viaggia fra tradizione dei luoghi, quando questi erano incentrati su un’economia canapacentrica, alle attuali e future applicazioni. Quindi nutraceutica, innovazione alimentare, sostenibilità ambientale e della salute, le grandi potenzialità degli oli di canapa da spremitura a freddo dei semi, superfood e micro-ortaggi di canapa, ma anche l’alimentazione animale.
Interpreti e protagoniste scienziate, quindi una presenza di ricerca e scoperta tutta al femminile, con la professoressa Tullia Gallina Toschidell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, della professoressa Stefania De Pascale, Università degli Studi di Napoli Federico II, della professoressa Antonietta Messina, Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, della professoressa Monica Isabella Cutrignelli della Federico II, della dottoressa Simona Piccolella dal già citato Ateneo campano.
Siciliano il miglior olio di semi di canapa, ma ecco tutti e tre i primi con le loro caratteristiche
Primo “racconto” è sull’azienda che in questa VI edizione di “Canapa è” ha primeggiato: la Molino Crisafulli (link).
Realtà siciliana, di Caltagirone, che poggia su un perno storico, proprio il mulino, struttura che esiste da circa un secolo. Lì dentro splendide le macchine “Officine Meccaniche Reggiane” che vi lavorano da oltre 60 anni, quasi ipnotiche nei loro continui movimenti.
La famiglia Sammartino è stata la prima a riportare in Sicilia l’antica coltura della canapa unendola a quella dei grani antichi siciliani. Le prime colture sperimentali di canapa risalgono al 2016. Tutto è in regime biologico.
Dai semi, oltre all’olio, ricavano soluzioni superfood a cominciare dalle soluzioni che arrivano dalla farina proteica da combinare con altre farine per ottenere pasta ancora più saporita e benefica.
L’olio è U Primu, ricco di acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6, fenoli e vitamine A, E e del gruppo B.
Ma perché è siciliano il miglior olio di semi di canapa? Questa la motivazione della giuria per l’assegnazione del primo posto: questo olio con acidità nella norma è però tra le più basse rilevate. Assenza di THC totale, si presenta altamente stabile all’ossidazione, precipuamente ricco in vitameri della vitamina E, ottimo il rapporto CBDA-CBD.
Qui sotto un video che appartiene al canale di Canapa Oggi su YouTube, un videoservizio che vi farà vedere gli apparati di lavorazione dei semi per l’ottenimento delle farine nel mulino di Caltagirone:
Da conoscere bene le due realtà produttive francesi che hanno conquistato secondo e terzo posto al premio internazionale per il miglior olio di semi di canapa.
- La Chanvr’eel Sas (link), per esempio, sul secondo gradino della classifica di questo concorso.
Canapa biologica 100% Alsazia (coltivazione iperecologica della canapa biologica).
Come definito dalla stessa azienda, il loro è un progetto eco-responsabile giovane, atipico ma non utopico, guidato da Guillaume (non presente alla premiazione, ma si è collegato tramite web) e David, due fratelli alsaziani.
L’olio è il Carat’eel, spremitura a freddo a massimo 60°C, comunque la maggior parte degli oli viene da pressatura cruda a <42°C per preservare tutti i nutrienti. Semi coltivati nella stessa Alsazia. Prodotto ricco di acidi grassi di Omega-3-6-9 preziosi per la salute.
La giuria del premio “Canapa è” ha motivato l’assegnazione del secondo premio avendo trovato quest’olio, dopo le analisi di laboratorio, con acidità nella norma anche se il prodotto si differenzia dagli altri per l’ottimo rapporto clorofilla-carotenoidi e per un buon contenuto in polifenoli.
Vogliamo riabilitare e promuovere la storica coltivazione della canapa (biologica) in Alsazia , questa antica pianta dagli innumerevoli usi e virtù .
La canapa, infatti, è una coltura che cattura una grande quantità di CO2, nutre, veste, costruisce e molto altro ancora…
- Al terzo posto in classifica l’olio di semi di canapa della SAS L’ Chanvre (link), realtà nata nel 1998 grazie a Christophe Latouche che iniziò utilizzando la canapa nelle sue vincenti applicazioni in bioedilizia sviluppando la costruzione di eco-edifici. È andato ancora più avanti fondando poi KanaBreizh per prodotti isolanti in canapa.
Nel 2001 Christophe cambiò rotta dedicandosi alla canapa nell’alimentazione avendone scoperto le grandi proprietà benefiche per l’organismo. Ha pure inventato una macchina che permette di sgusciare i semi di canapa senza mai schiacciarli in modo da mantenerne le ottime proprietà.
Oggi L’ Chanvre ha due frantoi, due sgranatrici, una macina e lavora internamente tutte le materie prime. Il tutto nella sua sede di Gouarec, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor, regione della Bretagna.
Come sottolineato da Rachele Invernizzi che ha ritirato il premio al posto del titolare, alla L’Chavre hanno scelto un metodo di lavorazione del seme che si rifà a procedimenti di cinquant’anni fa e che ripropongono perché funziona molto bene. Inoltre, tutti i loro campi di approvvigionamento sono intorno all’azienda, non comprano semi al di fuori della loro filiera: tutto prodotto da loro e lavorato da loro stessi.
Il loro prodotto è l’Olio di canapa vergine biologico L’Chanvre, derivato da spremitura a freddo del seme intero, ha gusto naturale di nocciola e pinoli, rapporto di 1 a 3 fra omega 3 e omega 6.
La motivazione rilasciata dalla giuria di esperti “Canapa è” per l’assegnazione del terzo posto: Olio con valore di acidità inferiore al 2%, mostra il più alto contenuto in polifenoli, un buon rapporto CBDA-CBD e un basso contenuto di clorofilla.
A conclusione della serata per il Concorso “Canapa è”, una vera e propria applicazione pratica con i prodotti della canapa presenti nelle portate e nell’offerta per il buffet finale con soluzioni dello Chef Luigi Rosati e dell’Hotel Ristorante Giardino degli Aranci di Frattamaggiore e dell’Antica Pizzeria Frattese 2 di Pasquale Fornito.
Pizze, pasta, montanare, crostate. Il tutto accompagnato dalla splendida mozzarella di Pupatella e dal magnifico – e tipico per la zona – vino Asprinio Doc, vitigno a bacca bianca dell’Agro aversano coltivato da tempi remoti ad alberata: ai tempi degli Angiò si sviluppava anche oltre i 15-20 metri di altezza, anche a festoni, abbinato a tutori vivi come olmi o pioppi.
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