Semi di Canapa e olio, nuove rivelazioni, conferme, caratteristiche. Severina Pacifico indaga e trova
La ricerca continua, soprattutto in un settore che ha ancora tanto da rivelare nelle sue applicazioni salutari, nelle sue caratteristiche nutraceutiche, nei suoi sapori e profumi. Semi di Canapa e olio estratto da questi sono stati al centro degli studi della professoressa Severina Pacifico (sopra la videointervista) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari Biologiche e Farmaceutiche dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Non passa anno che la Pacifico non venga sorpresa dalle verifiche di laboratorio e che, a sua volta, non stupisca i partecipanti al Concorso per il Migliore Olio di Semi di Canapa. Alla III edizione del premio, il 27 luglio 2019 a Frattamaggiore (Napoli), la relazione della ricercatrice ha rivelato altri aspetti, dato conferme approfondendole, ha raccontato ulteriori caratteristiche del prodotto.
“Canapa conosciuta da tempi remoti come cibo e mezzo di sostentamento per le classi più povere nei periodi di grandi carestie – ha raccontato Severina Pacifico – La conferma, già nella lunga letteratura scientifica e in laboratorio, dell’assenza di principi psicotropi nel seme stesso. Le vie metaboliche nel seme si danno particolari e complesse forme strutturali che non sarebbero neppure immaginabili. Quaranta le molecole mai rinvenute prima nel seme di Canapa“.
“Riguardo agli oli, rimane critico il punto acidità. Dei tanti campioni analizzati solo un paio erano a meno del valore 2 – ha poi aggiunto – Infine, in tutti i campioni il valore del rapporto tra gli acidi grassi Omega 6 e Omega 6 si è rivelato sotto al 2“, quindi un apporto biologicamente prezioso nelle sue proporzioni.
Non ci sono cannabinoidi nei Semi di Canapa e olio derivato ma, soprattutto nei primi c’è molto Acido Cannabidiolico (CBDa) tipico della pianta fresca, precursore del Cannabidiolo CBD, entrambi NON psicoattivi e al centro di ricerche per cure antitumorali, capacità neuroprotettive, antinfiammatorie e antiemetiche, come antagonisti di malattie degenerative del sistema nervoso, trattamento di alcune forme di epilessia e di lesioni cerebrali traumatiche (link a uno dei tanti articoli in merito).
Pochi accenni, questi, al vasto panorama che si sta aprendo verso le numerose proprietà già accertate e su quelle da verificare.
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