Cernobbio, ambiente, sicurezza alimentare, quindi anche Canapa al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti
Accademici, esperti, giornalisti, imprenditori, esponenti delle istituzioni, ricco il mondo presente a Cernobbio, al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti.
Un mondo composito, estremamente variegato, ma riunito sotto l’unica bandiera della salvaguardia dell’ambiente e del contrasto a cambiamenti climatici a causa delle attività umane, per la sicurezza alimentare, l’economia verde e tanto altro fino al 12 ottobre nella cittadina che si affaccia sulle rive del lago di Como, nella cornice di Villa d’Este.
Per gli operatori del settore, per chi si occupa di questo filone di argomenti sia dal punto di vista degli studi che nelle applicazioni pratiche, è stato come ritrovarsi al centro della propria capitale spirituale e fattiva.
Apertura dei lavori dedicata all’Open Space dell’Economia Circolare (88 miliardi di euro in valore secondo l’analisi Coldiretti su su dati Ambiente Italia) e alle soluzioni ideate, già praticabili e/o già utilizzate, utilizzo degli scarti e condivisione di beni e servizi, un universo ricco di possibilità.
Quindi, ecco la Canapa per ricavare biocarburante dalla lavorazione del fusto della pianta. E ancora, mobili ed elementi d’arredo fatti con le pale dei fichi d’india (Puglia), la birra ottenuta dal pane avanzato (Lazio), gli scarti del riso per le lettiere per gatti, i cosmetici realizzati con le vinacce (Campania), cuscini ortopedici con noccioli di ciliegie, una vernice prodotta con le uova e il latte scaduti, le bucce di cipolla scartate che diventano splendidi colori naturali per l’abbigliamento (in Campania per maglioni, cappelli o sciarpe), le foglie delle pannocchie di mais per fare borse per la spesa (a Bergamo), un aceto con proprietà antinfiammatorie ricavato da kiwi scartati prima dell’immissione nel mercato perché troppo piccoli (Lazio), scarti dal luppolo anche per tisane anti stress (Abruzzo).
Tutto questo solo per fare un accenno alle capacità espresse da molte imprese e gruppi di ricerca.
A fare gli “onori di casa”, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “L’Agricoltura italiana è la più sostenibile a livello europeo e ha tutto da guadagnare dalle nuove misure del governo in tema di salvaguardia ambientale. Le emissioni in atmosfera del settore sono del 50 per cento inferiori rispetto alla media di tutti gli altri stati membri dell’UE, un differenziale ancora più alto andandoci a confrontare con altre nazioni del mondo. Oltretutto dal punto di vista tecnologico, l’agricoltura italiana è quella che sta innovando di più sempre nel contesto europeo: possiamo rappresentare un modello legato ai giovani imprenditori che può far crescere ulteriormente il settore in termini di risposta rispetto alle future esigenze e dell’intera popolazione”.
E tra i maggiori esempi di agricoltura sostenibile sta proprio la Canapicoltura che è nata come lavorazione naturale dei campi, non ha bisogno di sostegni artificiali grazie anche alla natura tenace della pianta. Oltretutto la Canapa sta al centro di numerose sperimentazioni e utilizzi per purificare i suoli e azioni di bonifica, come dalle contaminazione da parte di metalli pesanti, sfruttando le grandi capacità della pianta in questo senso.
Tra i materiali innovativi dalla Canapa, il ricavato dal fusto per l’edilizia, fibra e canapulo, per la produzione di rivestimenti da stendere a spruzzo sulle mura o di biomattoni dalle altissime capacità termico-isolanti, materiale che respira trattenendo l’umidità nei periodi in cui questa è eccessiva rilasciandola poi in periodi secchi: proprietà ampiamente descritte da Canapa Oggi raccontando diversi casi italiani (leggere a questo link).
Sicurezza alimentare, salvaguardia dei prodotti alimentari al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti
Al Forum è stato affrontato anche il problema dei dazi statunitensi che colpiscono l’export di prodotti italiani e il tema dell’autenticità estremamente legato alla sicurezza alimentare e alla certezza di quanto finisce sulle nostre tavole e sui nostri piatti.
Di questo ha parlato Teresa Bellanova, ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali: “Facciamo in fretta e creiamo un fondo di prevenzione e compensazione ancora prima che i danni ci siano. Avremo risparmiato tempo se poi si dovesse rendere necessario l’intervento. O vogliamo aspettare ancora una volta che le aziende chiudano o che vengano svendute? C’è qualcuno che vuole venire a comprare i marchi italiani? C’è qualcuno che vuole venire a vendere il Parmesan in Italia? Non lo permetteremo mai. Le nostre denominazioni sono un valore identitario e il falso cibo ruba 100 miliardi di euro ai territori con un furto di identità intollerabile”.
Proprio riguardo a questo punto Coldiretti ha presentato uno studio, i superdazi Usa su alcuni dei prodotti italiani più rappresentativi come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, spingono il fatturato del falso Made in Italy negli Stati Uniti a quota 24 miliardi.
Una misura che – sottolinea la Coldiretti – fa perdere competitività sul mercato americano a vantaggio dei prodotti statunitensi e dei paesi concorrenti non colpiti dalle misure protezionistiche autorizzate dal Wto. In più, a differenza di quanto avviene nella moda o nella tecnologia, a taroccare il cibo italiano non sono i paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i più ricchi a cominciare proprio dagli USA. Un esempio? Negli Stati Uniti il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese.
A giornata conclusiva della manifestazione, il 12 ottobre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
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