UE: finalmente adottati i livelli massimi di THC negli alimenti con canapa tra le materie prime
Da tempo si attendeva un adeguamento e un rinnovamento della normativa. Ora in Unione Europea finalmente adottati i livelli massimi di THC negli alimenti. A darne notizia è EIHA-European Industrial Hemp Association (link).
I livelli massimi di delta-9-tetraidrocannabinolo (Delta-9-THC) sono stati fissati a 3,0 mg/kg per i prodotti secchi (farina, proteine, semi, snack) e a 7,5 mg/kg per l’olio di semi di canapa. La varietà dei prodotti è vastissima. Da semi di Canapa industriale si ottengono farine per varie tipologie di pasta, per fare delle ottime e ultra digeribili pizze e poi biscotti, pane, cialde e semi per i celebri cannoli siciliani, dolci di vario tipo fino a tavolette in combinazione con la cioccolata e tantissimo altro. Senza dimenticare l’ottimo olio di semi di Canapa.
“Questo atto legislativo tanto atteso è una vittoria significativa per il nostro settore – ha detto Daniel Kruse, presidente dell’Associazione – L’EIHA è stato un forte sostenitore di questo cambiamento per quasi dieci anni e, inoltre, ha contribuito con solidi dati scientifici alla consultazione delle parti interessate della Commissione europea nel 2020. Questi livelli massimi a livello dell’UE aiuteranno notevolmente i nostri membri e tutti gli operatori del settore alimentare che desiderano lavorare con prodotti derivati dai semi di canapa, come l’olio di semi di canapa”.
Di seguito il comunicato integrale di EIHA:
Bruxelles, 14 marzo – A seguito del parere positivo del Comitato permanente per i prodotti alimentari, la Commissione ha modificato il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i livelli massimi di delta-9-tetraidrocannabinolo (Delta-9-THC) nei semi e nei prodotti di canapa da questi derivati.
Questi valori saranno applicabili agli alimenti secchi derivati da semi e all’olio di semi di canapa. Saranno obbligatori per tutti gli Stati membri. Questa iniziativa pone finalmente fine alla frammentazione del mercato interno e molto probabilmente darà un ulteriore impulso agli investimenti nel settore. Le norme saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri 20 giorni dopo la pubblicazione del regolamento e dei suoi allegati sulla Gazzetta Ufficiale. Per consentire agli operatori economici di prepararsi alle nuove regole, il regolamento prevede anche un periodo transitorio prima dell’applicazione dei livelli massimi che consentano l’utilizzo e la vendita delle scorte già esistenti.
I livelli massimi sono stati fissati a 3,0 mg/kg per i prodotti secchi (farina, proteine, semi, snack) e a 7,5 mg/kg per l’olio di semi di canapa. Il Comitato Permanente non ha fissato per iscritto un’incertezza di misura.
L’incertezza di misura è definita come un parametro, associato al risultato di una misurazione, che caratterizza la dispersione dei valori che potrebbero ragionevolmente essere attribuiti a una grandezza, a una quantità che si vuole misurare (o “misurando” secondo il “Vocabolario internazionale di metrologia” – ndR: per incertezze di misure si intendono i relativi parametri non negativi che caratterizzano un intervallo di valori attribuiti).
Nella prassi, i laboratori accreditati che effettuano analisi per i controlli ufficiali devono rispettare le regole su come determinare la loro incertezza di misura estesa. I laboratori sono obbligati a riportare i loro risultati con l’incertezza di misura che può variare dal 40 al 50%.
La normativa afferma chiaramente che un prodotto è non conforme solo se è oltre ogni ragionevole dubbio al di sopra del livello massimo più la corrispondente incertezza di misura. La valutazione dei risultati delle prove deve essere effettuata sommando la corrispondente incertezza di misura al fine di verificare la commerciabilità del rispettivo prodotto.
L’EIHA ha chiesto valori più elevati, ma ha approvato e sostenuto le proposte della Commissione europea sui livelli massimi di THC negli alimenti a condizione di un regolamento chiaro e ufficiale sulle incertezze di misurazione.
L’EIHA è delusa dal fatto che l’incertezza di misura ufficiale per il THC non sia stata risolta. Ciò continua a generare ambiguità e incertezza nel mercato. Ora ogni FBO deve costantemente spiegare e difendere l’incertezza di misura alle autorità.
L’EIHA ha già chiesto alla Commissione una dichiarazione ufficiale, inclusa nel documento che pubblica i livelli massimi di THC negli alimenti, in merito all’incertezza di misura nell’intervallo 40-50% e al concetto di non conformità solo se il risultato del test è oltre ogni ragionevole dubbio al di sopra il livello massimo.
Di fatto, tenendo conto della dichiarata incertezza di misura dei laboratori, saranno commercializzabili gli alimenti di canapa citati contenenti tra 4,2 – 4,5 mg/kg per i prodotti secchi e tra 10,50 – 11,25 mg/kg per l’olio.
“Questo atto legislativo tanto atteso è una vittoria significativa per il nostro settore e l’EIHA è un forte sostenitore di questo cambiamento da quasi dieci anni. L’EIHA ha anche contribuito con solidi fatti scientifici alla consultazione delle parti interessate della Commissione europea nel 2020. Questi livelli massimi a livello dell’UE aiuteranno notevolmente i nostri membri e tutti gli operatori del settore alimentare che desiderano lavorare con prodotti derivati dai semi di canapa, come l’olio di semi di canapa”, afferma Daniel Kruse, presidente dell’EIHA.
Finora, gli Stati membri avrebbero fissato il proprio livello massimo di THC nei prodotti a base di semi o avrebbero seguito la dose di riferimento acuta (ARfD) obsoleta e inutilmente rigida di 1 mg/kg/peso di Delta-9-THC derivata da una raccomandazione dell’EFSA del 2015.
Le incongruenze tra i 27 Stati membri hanno messo gli operatori in una situazione molto difficile e spesso hanno ostacolato un commercio regolare o lo hanno bloccato del tutto.
“Pezzo dopo pezzo, stiamo realizzando un vero mercato unico della canapa per l’Europa – aggiunge Lorenza Romanese, amministratore delegato dell’EIHA – Continueremo in questa direzione e faremo del nostro meglio per rendere la vita più facile ai coltivatori e ai trasformatori di canapa”.
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