L’Erba del Prof all’ExpoCook 2022 coi prodotti superfood siciliani a base di Canapa Sativa “light”
Testo e foto di Maurizio Ceccaioni – L’Erba del Prof all’ExpoCook 2022 coi prodotti superfood siciliani a base di Canapa Sativa
Non sono mai stato un grande esperto nel campo della coltivazione e utilizzo della canapa, ma seguendo sui media lo “scontro ideologico” sulla legalizzazione dell’uso ricreativo e medico della cannabis, ho cercato di documentarmi in materia. Per di più, avevo poi conosciuto persone che, per loro patologie, non potevano fare a meno di medicinali a base di estratti di cannabis come il cannabidiolo (Cbd), spesso difficili da reperire e in gran parte provenienti dai Paesi Bassi e Svizzera.
Le mie reminiscenze sulla canapa si rifanno all’infanzia, quando prendevo la scatola degli attrezzi di mio padre e mi divertivo a intrecciare i fili della stoppa a mo’ di cordicella. Filamenti robusti simili a quelli della criniera di un cavallo che mi incuriosivano per il colore, l’odore, la consistenza e l’uso che se ne faceva. Però non avrei mai immaginato che il nostro Paese, verso la fine degli anni 30 del XX secolo, fosse stato un leader mondiale nella produzione di questa pianta introdotta da noi già all’inizio dell’Era cristiana. Un primato che già dal secondo dopoguerra fu relegato nella memoria del tempo, con il progressivo declino e poi la scomparsa della sua produzione agricola. Ma non del tutto, almeno nella forma originaria. Perché da studente delle superiori nella fine degli anni 60, capii che la cannabis era rimasta ancora nell’immaginario collettivo, però solo per uso ricreativo in forma di Marijuana: l’erba da fumare, la gangia. E, come penso sia stato già per i fruitori del sedicesimo secolo, anche a quei “figli dei fiori” poco importava di tessuti, corde, reti da pesca e quant’altro si potesse fare con la pianta di canapa, se non fumarla.
L’Erba del Prof: la scoperta dell’impresa di Giovanni Puglisi
Sono stato recentemente a Palermo per la IV edizione ExpoCook dopo i limiti imposti dalla “pandemia” sulla presenza fisica alle manifestazioni. In questa fiera dedicata alla ristorazione ho incontrato Giovanni Puglisi, un ex professore di elettronica di Ragusa, riconvertito dopo 30 anni di scuola a coltivatore di Canapa Sativa, con la cui farina realizza prodotti alimentari di vario genere.
Dopo aver fatto vari assaggi dei suoi prodotti, tra cui un trancio di pizza con le acciughe preparata anche con questa farina di semi dal pizzaiolo di Avola, Giuseppe Bologna, mi si è aperto davanti un mondo. Perché pur trattando spesso di enogastronomia, non mi era mai capitata una rivelazione così sconvolgente per i miei canoni etici culinari, scoprendo che con la canapa ci si può fare anche da mangiare.
Quella di Giovanni Puglisi produttore di canapa, è una storia che iniziò un giorno del 2017 quando, ispirato dalla figlia con problemi d’intolleranza alimentare mise da parte oscillografi, diodi e circuiti stampati, per iniziare una coltivazione di quella che lui definisce come ‘Canapa Sativa light’: quella legale.
A normare la libera coltivazione di questo tipo di cannabis intervenne la legge del 2 dicembre 2016 n. 242, relativa alla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. Sono piante di canapa provenienti da sementi certificate di Canapa Sativa Linnaeus e, a differenza della ‘cannabis indica’ (quella che si fuma, per capirci), non producono effetti psicotropi, avendo un contenuto di THC (tetraidrocannabinolo) inferiori al 0,2%. Anche se questo non è bastato a fermare le fibrillazioni di qualche politico del nostro Ancien Regime, in cerca di produrre un certificato politico di “esistenza in vita”, continuando a giostrare su una cattiva interpretazione della precedente legge.
Così Giovanni affittò un ettaro di terreno a Chiaramonte Gulfi, a pochi chilometri da Ragusa, e con l’aiuto della moglie Pina e dei figli Andrea ed Enrica fondò l’azienda agricola L’Erba del Prof, iniziando con una coltivazione a campo aperto di circa 20.000 piante.
Dopo circa 120 giorni, la prima raccolta prodotta dai semi certificati di “Felina 32” (ndR: genetica adatta a produrre seme alimentare e biomassa da estrazione-CBD) forniti da Assocanapa, una pianta con un’abbondante inflorescenza ricca di semi, molto adatta per l’alimentazione.
«Dopo le procedure di essiccazione – spiega il Prof – si procede al recupero dei semi che vengono utilizzati per farne la farina da usare nella produzione dei nostri prodotti. È una farina integrale senza glutine, ricca di fibre vegetali, con la presenza degli otto aminoacidi essenziali per la sintesi proteica, vitamine B1, B2, B6, E, D, Omega 3, Omega 6, Omega 9, cannabidiolo, ferro, potassio, magnesio e fosforo».
Ne va fiero della sua farina Giovanni Puglisi, anche perché secondo le sue informazioni, potrebbe essere l’unico in Italia a produrla dal seme intero.
Ad una mia richiesta di chiarimenti sull’uso delle altre parti della pianta come le inflorescenze, Puglisi mi dice che ci sono ancora molti problemi in ballo nella normativa e che i produttori – come quelli associati a Federcanapa – si aspettano dalla politica dei chiarimenti in positivo rispetto all’attuale quadro normativo in materia, dato che per il Dpr309/1990 (Testo Unico Stupefacenti) i prodotti residui come ad esempio le inflorescenze (ma anche foglie, oli o resine) sono classificati come “pianta da droga”. «Ma è possibile venderli per uso tecnico o ornamentale – dice ancora – cioè non per uso umano, ovvero “ricreativo”: si possono comprare per uso “ornamentale”, ma non per essere fumate».
Però, in attesa che s’intervenga sulla normativa, dall’azienda agricola l’Erba del Prof arrivano sugli scaffali fisici e virtuali dei prodotti alimentari di estremo interesse che, grazie alle elevate proprietà nutritive, sono classificati come “superfood”.
Ci sono i tipici biscotti siciliani con pasta di mandorle, al pistacchio o al cioccolato, i babà al rum e le busiate (pasta tipica siciliana originaria del trapanese), il croccante di mandorle e la ricotta salata, la brioscia per fare colazione con il gelato, tisane e salamini.
Prossimamente saranno messi in vendita anche vari tipi di caponata siciliana. Ovviamente, sempre tutto rigorosamente a base di Canapa Sativa L. nelle genetiche concesse e nei regimi permessi dall’attuale normativa.
Sul sito è possibile acquistare anche una collezione di infiorescenze di canapa che, come già detto, sono solo ad uso tecnico e ornamentale. È possibile comprare i prodotti dell’Erba del Prof sia attraverso il sito (con tempi di consegna entro i 7 giorni lavorativi), oppure nei negozi fisici convenzionati.
L’Erba del Prof
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