“Canapa è”, approfondimento sui vincitori del V Concorso internazionale sul miglior olio di semi di canapa
È nata nel 2015 nel segno della grande tradizione agricola che ha sempre caratterizzato la Campania. Si tratta di Canapa Campana, impresa che lo scorso maggio si è aggiudicata il primo posto tra i vincitori del V Concorso internazionale sul miglior olio di semi di canapa “Canapa è”. Competizione tutta basata sulla qualità, sulle caratteristiche organolettiche-chimiche frutto della tecnica e manualità nel trattamento della materia prima, sua conservazione e trasformazione. Evento come sempre organizzato dall’associazione Fracta Sativa Unicanapa e dal suo presidente, l’avvocato Nicomede di Michele.
È giunto quindi il momento di raccontare questi migliori, i destinatari dei quattro i premi, tre per i primi assoluti e uno sull’olio più gustoso, riconoscimento che quest’anno è andato a un’azienda tedesca. Nelle analisi e nelle valutazioni degli oli sono state coinvolte l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna.
Premiazione avvenuta dopo un grande approfondimento sulle caratteristiche di questi oli che hanno rivelato molto sull’evoluzione di questo prodotto, come sottolineato dalla professoressa Severina Pacifico quando ha illustrato il generale abbassamento del valore di acidità di questi oli. Tutto è avvenuto in un luogo altamente simbolico del mondo della Canapa, a Frattamaggiore (Napoli) per statuto “Città della Canapa”, nei locali dell’ex Linificio Canapificio Nazionale Spa.
I vincitori del V Concorso internazionale sul miglior olio di semi di canapa
Canapa Campana quindi nella posizione più alta del podio per l’eccellenza del suo olio, realtà produttiva che ho raccontato più volte a cominciare dalle pagine da questo periodico specializzato sulla Canapa industriale, Canapa Oggi (link all’insieme degli articoli su Canapa Campana). A ritirare il premio Francesco Mugione, figura storica di questa eccellenza della Campania.
Sede a Caivano (Napoli), la società cooperativa ha dato vita a una “filiera corta” tra produttori di zona. I semi portati nella sede di trasformazione dai soci, vengono trasformati grazie a un processo di spremitura a freddo sotto continuo controllo onde evitare che vengano compromessi due punti tra loro strettamente correlati: le caratteristiche chimiche del prodotto finale e le sue notevolissime qualità organolettiche.
Un processo che inizia già da fasi precedenti, quindi da una corretta raccolta e nella fase cruciale dello stoccaggio del seme. Già qui il destino di quello che sarà olio viene in gran parte deciso.
Il processo di trasformazione non include alcun additivo e se da una parte viene fuori un olio eccezionale, dal resto della spremitura a freddo si ottengono i panetti dai quali ricavare l’ottima farina di semi di canapa. E qui, come indicano da Canapa Campana e come sottolineano con forza i migliori produttori, vengono fuori eccellenze che vanno dalla “pasta ai dolci, dai prodotti salati alla birra, ricchi di vitamine e acidi grassi essenziali come omega 3 e 6 e di oligoelementi, perfetti per diete vegane, vegetariane e onnivore, per portare benessere e salute sulle tavole di tutti”.
Nel campionario dell’offerta di Canapa Campana, confezioni con semi decorticati o interi, biscotti e snack in vari formati e abbinamenti di gusto, naturalmente l’olio vergine di semi di canapa, la birra in diverse confezioni, la farina da utilizzare per preparazioni personali, ma anche destinata a pizzerie e forni, poi la pasta (fettuccine, caserecce, penne rigate, fusilloni, lasagne, fil di ferro, paccheri, tubetti).
Secondo e terzo posto di “Canapa è” 2022
Molino Crisafulli società cooperativa, realtà siciliana ben nota per le sue precedenti vittorie (tre consecutivi primi premi a “Canapa è”), in questa edizione ha conquistato il secondo posto.
Terza posizione per l’Impresa Agricola Colle Elisa-Dolomiti Canapa, realtà dal Veneto, in provincia di Belluno, dedita all’agricoltura di montagna con ottimi risultati sulla Canapa.
Tutti e due i prodotti, quello siciliano e quello veneto, si sono distinti per l’ottimo rapporto tra acidi grassi polinsaturi Omega 6 e Omega 3, basso valore di acidità oltre a un ottimo contenuto di α-Tocoferolo (la forma vitaminica più attiva e potente).
– I siciliani operano a Caltagirone, in provincia di Catania, cittadina di nascita di mio padre e di mio nonno, quella che loro definivano la petit Paris.
Giuseppe Sammartino ha ritirato il premio attorniato dalla sua giovane famiglia: “Gestiamo questa realtà dal 1988 e lo facciamo completamente in famiglia. Oltre me, mio fratello Francesco e mio padre Gaetano. Questo riconoscimento ci spinge ad andare sempre più avanti. Ultimamente abbiamo aggiunto un nuovo laboratorio con certificazione biologica nel segno della sperimentazione e della continua ricerca di una sempre maggiore qualità”.
L’arrivo nel settore della Canapa è arrivato dopo, conoscendo le grandi potenzialità della pianta e dei suoi prodotti, seguendo anche l’iter della Legge 242 che, a fine del 2016, avrebbe sancito la nascita della filiera della Canapa industriale.
“Proprio dal 2016 abbiamo iniziato a coltivare Canapa con l’intento di chiudere subito la filiera dell’alimentare. Abbiamo ragionato sulla cosa e abbiamo fatto alcuni investimenti sul progetto. Oltre all’olio facciamo la farina, la pasta e anche la birra. Con l’olio abbiamo sempre cercato di dare il meglio sin dal primo anno”.
La realtà del Molino Crisafulli, la sua esperienza e la sua eccellenza ne hanno fatto un importante punto di riferimento, da qui l’inizio come assegnatari di una Misura 16.1 – innovazione per produttività e sostenibilità dell’agricoltura – e come capofila con il Gal Kalat, in questo caso proprio per il controllo di THC negli alimenti in modo da definire delle linee guida e un protocollo di trasformazione così che, appunto, non si vadano a sforare i limiti massimi di THC negli alimenti da Canapa. Lavoro avviato anche con la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia di Caltagirone, ente regionale che ha sempre curato la conservazione di grani antichi in Sicilia, senza dimenticare la collaborazione con il Crea di Acireale e, come consulente esterno, con l’Università statale di Milano.
“U primu”, olio di semi di Canapa del Molino Crisafulli, poi “C.Bidì”, la birra alla Canapa Siciliana, “Semmenta”, semi di Canapa e la Pasta Margherito alla Canapa che, come tutti i prodotti esistenti al mondo a base di farina di canapa, è una miscela con altre farine per garantire la consistenza del prodotto in unione all’apporto nutraceutico di questa particolare farina oltre alla sua grande digeribilità (in questo caso, farina di semola di grano duro Margherito – antica varietà della Sicilia – con farina di Canapa coltivata in Contradada Tempio agro di Caltagirone – pasta trafilata al bronzo ed essiccata lentamente a bassa temperatura).
– Per quanto riguarda i veneti, hanno iniziato a produrre olio dal 2016 con il loro primo ettaro. A ritirare il riconoscimento in quel di Frattamaggiore, Elisa Colle. Il loro olio è stato individuato come il migliore dal punto di vista dell’acidità e per l’unicità intrinseca del prodotto.
Questa realtà si trova con precisione a Borgo Valbelluna, distante otto chilometri da Feltre. L’area dove si trovano i campi di canapa è in zona collinare, intorno ai 400 metri d’altezza. Non irrigano il campo e portano avanti un’essiccazione naturale del seme. La loro filiera si chiude entro i 30 chilometri.
Come ebbe modo di sottolineare la stessa Elisa, “il nostro punto di forza è che sappiamo di trattare il nostro seme in maniera amorevole”.
Anche nel loro caso si tratta di un lavoro completamente curato in famiglia con terreni tradizionalmente di famiglia, ereditati da lontani avi. Per la raccolta del seme hanno iniziato grazie all’opera del loro trebbiatore che ha modificato una macchina in modo da consentire di ottenere un seme molto pulito. Una vittoria anche per le particolari condizioni di coltura collinare.
Anche in questo caso si tratta di un recupero colturale tradizionale. Hanno iniziato a occuparsi di colture tipiche del territorio bellunese, quelle che erano state abbandonate perché erano state ritenute poco produttive o redditizie. Però erano tipicità caratterizzate da valori etici e nutrizionali notevoli. Da quel primo passo sono giunti alla coltivazione della Canapa che fino ai primi anni 50 era molto diffusa nel territorio bellunese.
E ci sono riusciti con grande successo raggiungendo grande qualità ed eccellenza. Oggi curano due ettari di seminativi ben suddivisi in diverse colture: uno a Canapa sativa e l’altro a Mais sponcio rosso, a Fagiolo Gialét del Presidio Slow Food e Patate rosse di montagna.
Una particolarità a base di olio di semi di Canapa dell’Impresa Agricola Colle Elisa? Il Sapone di Canapa lavorato a freddo, ricco delle proprietà di questo olio, delle vitamine A, E, D, reidratante e rigenerante per le pelli secche, sensibili e delicate.
Poi le fettuccine alla canapa (lavorazione artigianale ed essiccazione a bassa temperatura), l’olio di semi di canapa. Infine, la farina dalla molitura del panello vegetale che viene fuori separato dall’olio dalla spremitura a freddo dei semi di canapa, prodotto tanto desiderato da pasticcerie, ristoranti, forni e pizzerie.
L’olio di semi di canapa più saporito
Questo riconoscimento è andato alla tedesca BAFA Badische Naturinstrumente GmbH (link) grazie alla sua divisione HempFoods (sito web in costruzione). Si tratta di una realtà fondata nel 1996. A ritirare il premio per l’impresa germanica è stata Rachele Invernizzi, amministratore delegato di South Hemp Tecno srl, nel direttivo di EIHA-European Industrial Hemp Association, nonché vicepresidente di Federcanapa.
La storia di questa impresa tedesca la vede come prima in Germania a trattare la Canapa per quanto riguarda la lavorazione delle fibre, occupandosi anche dei settori della propagazione, semina e raccolta dei semi, lavorazione industriale e commercializzazione dei prodotti da Canapa.
Oggi commercializza la canapa coltivata prevalentemente a livello regionale e, sorpresa, non Germania, ma Francia, visto che dal 2011 l’impianto di produzione è stato trasferito nella Nazione transalpina, nel cuore di una regione francese dove la tradizione della Canapa ha sempre rappresentato il meglio di quel Paese.
Il trattamento delle fibre e lo sviluppo di prodotti derivati continua a essere al centro dell’attività, dalle lettiere per animali a cappotti termici per l’edilizia. Ma anche sviluppo di nuove soluzioni tecniche per la canapicoltura, come la raccoglitrice ideata e realizzata insieme a Götz Landtechnik GmbH, Deutz-Fahr GmbH e all’Istituto statale per la produzione vegetale: il mezzo raccoglie sia la paglia che i semi di canapa in un’area di coltivazione e in un solo passaggio.
Da lì l’attività si è espansa alla fornitura di semi e al trattamento anche per la produzione alimentare. Il passo è stato breve.
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