Siglato protocollo d’intesa tra Canapa Campana e Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II
Il 5 aprile a Caivano (Napoli) nella sede della cooperativa Canapa Campana, in via Clanio II, è stato siglato un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Agraria della università Federico II di Napoli. Ad apporre la firma al documento, il dottor Nunzio Fiorentino, ricercatore del team capeggiato da Massimo Fagnano, professore di Agronomia e coltivazioni erbacee e Francesco Mugione delegato dalla Cooperativa.
Il protocollo d’intesa fra Canapa Campana e l’Università, prevede che il Dipartimento di Agraria faccia prove e ricerca sulla coltura della canapa, sui suoi benefici e sugli effetti al suolo. Per raggiungere questi obiettivi, la cooperativa ha messo a disposizione un ettaro di terreno oltre a dati ed esperienza accumulati su diverse qualità di semi coltivati in questi anni
La ricerca congiunta avrà tre punti chiave da raggiungere, adatti a verificare la varietà più adatta di canapa e i migliori metodi di coltura:
- Confrontare diverse densità di semina per verificare la qualità e la quantità di produzione del seme;
- Gestire la fertilizzazione per migliorare la resa sia quantitativa sia qualitativa;
- Verificare l’assorbimento di CO2 della Canapa e il suo rapporto con il terreno e con i metalli pesanti in esso contenuti.
“La nostra collaborazione con l’Università e con gli Enti di Ricerca è continua e questo protocollo è un’ulteriore tassello – ha detto Francesco Mugione, ispiratore della cooperativa e animatore a livello nazionale della ripresa della coltivazione della canapa – Sostenere la ricerca e implementarla significa riuscire a coltivare un prodotto sempre migliore per le tavole dei nostri clienti. La Canapa ha straordinarie qualità nutrizionali che sono un toccasana per il nostro organismo. Noi della cooperativa abbiamo realizzato un esempio di filiera corta. I nostri prodotti sono tutti made in Italy e a chilometri zero. La nostra coltivazione e la trasformazione della canapa si ispirano a criteri ecologicamente e socialmente sostenibili”.
“Per noi come Dipartimento – ha affermato il dottor Nunzio Fiorentino – incontrare realtà così appassionate alla coltura della Canapa e così aperte a progetti di ricerca e analisi dei terreni e delle colture è sempre una gioia. Siamo ancora all’età della pietra rispetto alla conoscenza di questa coltivazione, includendo tutte le filiere possibili. Per questo le attività che stiamo portando avanti rappresentano un passaggio importante per pianificare una filiera efficiente”.
La società cooperativa agricola Canapa Campana è nata nel 2015 per iniziativa di tre giovani agricoltori, Valentina Capone, Simona Falco e Giuseppe Mugione.
La volontà fu quella di reintrodurre la canapicoltura nel territorio, dando vita a un sistema cooperativo e di filiera corta, ritenuto il più adatto per far ritornare in Campania la coltivazione della canapa, pianta dai molteplici utilizzi e dalle tante proprietà, molte ancora da scoprire. Un ritorno nelle terre campane dove oltre 60 anni fa la coltura era ben presente, rendendo allora l’Italia la seconda nazione al mondo per quantità di canapa prodotta e la prima nazione per qualità della fibra.
Come descrivono da Canapa Campana, “intorno al 1914, infatti, la provincia di Caserta produceva circa 157.000 quintali di canapa mentre nel napoletano i quintali prodotti erano 89.000, facendo sì che la Campania fosse la seconda regione italiana per produzione di canapa tessile”.
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