Catania, Archicart e l’idea di case in cartone ondulato con canapa
La Sicilia è sempre stata patria di idee geniali, vuoi forse per la commistione di culture diverse, vuoi per la mescolanza secolare di razze che hanno portato nell’Isola personali esperienze in ogni campo. Un gruppo di trentenni etnei ha creato da due anni una startup per rivestimenti e per l’edificazione di case nel segno dell’ecologia, efficienza e risparmio energetico. Si tratta di Archicart e l’idea di case in cartone ondulato con canapa che oggi prende sempre più forza.
Un poker di siciliani ha dato vita a questa realtà innovativa che può essere perfettamente integrata nel settore della bioedilizia. Di questa loro idea divenuta realtà in piena crescita, i quattro danno la seguente definizione: “Archicart è un atelier tecnologico di progettazione, ricerca e realizzazione di manufatti edilizi, orientati alla sostenibilità ambientale, alla flessibilità ed al risparmio economico”.
Sede a Giarre, in provincia di Catania, a metà strada fra il capoluogo del Catanese e Taormina, l’azienda è una fucina di idee creata da Gianfranco Distefano, ingegnere informatico, controllo qualità, domotica e informatizzazione, Raoul Vecchio, ingegnere architetto dedito a promozione e progettazione, Dario Distefano, anche lui ingegnere architetto, amministratore delegato dell’azienda dedito a progettazione e produzione, Mario Schilirò, perito tecnico nonché responsabile commerciale di Archicart.
Fino a oggi hanno progettato ristrutturazioni di interni per case preesistenti, utilizzando il cartone ondulato che è stato il loro obiettivo come materia prima attorno al quale ideare, realizzare, dando così vita alla loro startup.
Ora l’obiettivo sta cambiando e i quattro giovani siciliani stanno pensando a una casa interamente nuova, ad alta resa energetica. Oltre al cartone ondulato, questa vedrà l’utilizzo della canapa.
In breve, come raccontato da Dario Distefano, il cartone ha già proprietà termo-resistenti elevate, diventa molto adatto quindi all’impiego per strutture di parete.
I quattro professionisti hanno brevettato un particolare metodo che incrementa la resistenza di questo materiale con riempimenti grazie a prodotti naturali, quindi cellulosa, canapa industriale al pari della paglia, senza dimenticare l’argilla espansa. In questo modo, a seconda dell’abbinamento, le pareti in cartone ondulato mutano le loro caratteristiche e loro risposte alle più varie sollecitazioni.
Sempre del tutto naturali, i trattamenti che vengono applicati al materiale servono per garantire spiccate doti ignifughe e idrorepellenti.
Ottimo il prodotto finale, del tutto riciclabile, da utilizzare per esempio al posto delle vecchie pareti in cartongesso che, al contrario, sono altamente inquinanti e con una resa molto più bassa come materiale isolante, protettivo e a tutela della salute. Basta solo considerare le sole proprietà della canapa, l’alta capacità di assorbire l’eccesso di umidità e rilasciarla in periodi secchi, senza considerare quanto sperimentato fino a oggi in combinazione con calce e argilla, anche in progetti di altre aziende (leggi qui articolo su un’altra impresa del Meridione). Provati già con successo, per alcune realizzazioni, intonaci in terra cruda e pittura a calce.
Ma sull’utilizzo innovativo della canapa la Sicilia ci sta abituando, basta considerare un precedente articolo di Canapa Oggi sul progetto Kanèsis.
Tornando ad Archicart, i responsabili dichiarano: “La canapa ha ottime prestazioni termiche e la cosa ci ha portato a decidere di fare test a confronto e in abbinamento con altri materiali, cellulosa, argilla espansa – sottolinea Dario Distefano – Il tutto grazie a un’azienda di Misterbianco qui a Catania, la Guglielmino Cooperativa, dove il 4 maggio avrà luogo un workshop sulla posa di malte in calcecanapulo e terra cruda (ndR: pagina evento Facebook). Parteciperanno esperti e docenti di atenei di Agraria. Giornata con dimostrazioni teorico-pratiche di lavorazione e applicazione della canapa in edilizia a cura dell’architetto Sergio Sabbadini del Politecnico di Milano”.
“Sarà quindi un’occasione preziosa di ulteriore approfondimento e studio. Al workshop presenteremo le caratteristiche del calcecanapulo – continua Dario – sia in pannelli che in blocchi, come per riempimenti, oltre che in associazione ad altri materiali come con i pannelli in cartone ondulato o altri sistemi costruttivi. È materiale molto flessibile, dalle tante applicazioni. Siamo ben lieti di collaborare con altre aziende per creare sistemi costruttivi a tuttotondo per lo studio e l’applicazione di materiali coibenti e innovativi pescando dalla tradizione”.
“Le prossime case in cartone avranno sezioni portanti in cartone, la cui struttura interna è sì vuota ma che noi riempiremo di canapulo: alla fine le strutture saranno al 50 e 50 fra canapulo e cartone – conclude Dario Distefano – Stiamo valutando quale materiale legante usare per le fibre in canapa, per esempio la calce che garantisce resistenza e coesione maggiore, anche se il peso aumenta. Dobbiamo ancora verificare il matrimonio migliore con i pannelli in cartone per garantire la leggerezza e le altre qualità del nostro materiale principe”.
Così Archicart e l’idea di case in cartone ondulato con canapa prenderà vita molto presto. Entro il 2017 o al massimo entro i primi del 2018 si potrà ammirare il primo prototipo di abitazione interamente edificata in cartone ondulato con l’apporto di altri materiali, canapa inclusa.
Nel dicembre 2014 Archicart come idea entrò da finalista fra i progetti rivoluzionari al PinCube 2014, Premio Nazionale per l’Innovazione, tenuti a Sassari, partecipando all’Expo Innovazione insieme ad altre cinquanta idee da tutta Italia. All’ottobre dello stesso anno aveva già vinto la StarCup Sicilia 2014 surclassando le idee di tutti gli altri team da atenei siciliani (Catania, Messina, Enna e Palermo) per assicurarsi la partecipazione proprio al PinCube 2014.
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