Indica Sativa Trade la canapa in ricca salsa bolognese, sollevato il sipario della quinta edizione
Unipol Arena, sollevato il sipario su Indica Sativa Trade la canapa in ricca salsa bolognese, evento giunto alla sua quinta edizione in quel di Casalecchio di Reno (link alla galleria fotografica).
Questa Fiera Internazionale della Canapa in scena fra il 12 e il 14 maggio 2017, si conferma fra le rassegne più complete sviluppando tutti i fronti riferibili alla filiera della canapa che, da questo 2017, ha avuto il pieno sostegno istituzionale grazie alla legge nazionale 242 entrata in vigore lo scorso gennaio.
Resta ancora scottante il tema della cannabis terapeutica che stenta a trovare regolamentazioni certe in tutte le regioni italiane e, soprattutto, deve superare palesi contraddizioni andando incontro alle esigenze dei malati.
Fra coloro che si occupano di canapa nel settore alimentare sta invece scemando la speranza di vedere entro giugno (termine fissato nell’articolo 5 della legge 242 – sei mesi dalla sua entrata in vigore) il rilascio del regolamento che dovrebbe fissare i livelli massimi di cannabinoidi che potranno essere presenti negli alimenti fatti con ingredienti derivati da questa pianta.
Come si farà? Forse un decreto che farà slittare il termine già stabilito con la nuova legge? Certo è che fino a ora, nessun incontro fattivo è stato portato avanti. Il fronte non avanza di un passo.
Canapa Oggi ha esplorato la Fiera internazionale bolognese, ha ascoltato, fotografato (a questo link un’ampia galleria foto) dialogato con i primi “attori” di questa realtà economica dalle mille sfaccettature, dal settore alimentare alla bioedilizia, passando per la nutraceutica, la biotecnologia, gli approfondimenti in campo medico e sulla salute, cosmetica, abbigliamento.
Da qui nascerà una collana di articoli, il successivo a questo sarà con una ricca galleria fotografica sull’esposizione.
Era già evidente che per il settore questo sia un momento chiave che va giocato bene fra sostegno al mondo agricolo, trasformazione del prodotto, scelta delle varietà giuste assecondando i progetti di prodotto finale. Il tutto senza tralasciare fasi cruciali come la logistica, i processi e gli strumenti per la mietitura.
Tanto vi è ancora da fare in un settore storico italiano, tutto è da ricostruire, teso fra le applicazioni della così definita canapa industriale e quelle terapeutiche. Molto deve ancora essere fatto, sperimentato, immaginato per trovare le idee giuste che devono nascere nella prospettiva di trovare spazio certo nel mercato e, magari, suscitare sinergie fra realtà imprenditoriali affini.
In mezzo al tutto, lei, la Cannabis Sativa, protagonista della nuova legge nazionale, di quelle regionali già nate e di quelle future, prossime o, purtroppo, ancora lontane. Da questa pianta e dalle sue varietà, le speranze di diversificazione, realizzazione di nuove frontiere applicative insieme a un ritorno fruttuoso alle origini.
Quindi, Indica Sativa Trade, la canapa in ricca salsa bolognese: cento realtà diverse tutte presenti a questa fiera internazionale, 14 quelle olandesi, 17 spagnole, due inglesi, una rispettivamente dalla Slovenia, dal Nepal e dalla Repubblica Ceca, tutte le altre italiane. Quindi anche le associazioni e i “sistemi” di cooperazione come Canapa Campana, Assocanapa, Il Borgo della Canapa, Lapiantiamo, Deep Green.
Giovanni Milazzo, fondatore di Kanesis, azienda siciliana che ha il brevetto e ha sviluppato un Hemp Filament (HF) adatto per la stampa 3D, idea rivoluzionaria e dalle numerose applicazioni, Alberico Nobile dell’Associazione Deep Green (gruppo Facebook), Andrea Trisciuoglio dell’Associazione LaPianTiamo, hanno dato vita al primo spazio di approfondimento, “Storie di Canapa, due storie scelte fra tante: una legata alla canapa industriale e l’altra alla cannabis terapeutica.
“La cannabis terapeutica di produzione italiana potrebbe bastare per il fabbisogno della sola area toscana e non per le altre – ha sottolineato Alberico – Quindi la si deve importare dall’Olanda. In più, i medici hanno poche se non alcuna indicazione sulla posologia e quindi prescrivono con estrema difficoltà. Senza parlare della pessima legislazione da parte delle regioni, pochissime quelle che oggi sono riuscite a dotarsi di una loro norma”.
“La Puglia, su questo tema, è il fiore all’occhiello con circa 300 pazienti – ha rimarcato Trisciuoglio – Il punto cruciale è che si deve evitare la trasformazione di molti pazienti in clienti, costretti all’acquisto. Nel mondo di chi si oppone all’attuale situazione e fra coloro che si augurano una più ampia scelta sulla cannabis, ho visto solo caos. Però, chi ha la sclerosi come me che sono a Foggia o come chi ce l’ha ad Amsterdam o a Londra, non può non unirsi su questo tema internazionale: non esiste nulla di più social di questo tema e più unificatore di così”.
“L’Istituto Farmaceutico Militare si è preposto di produrre il preparato farmacologico FM2 con 6% di THC e 8% di CBD – ha aggiunto Alberico Nobile – Ma ogni pianta ha i suoi terpeni e fa mondo a sé. Stessa cosa per ogni malato, che ha sue particolarissime esigenze non attenuabili da una tipologia di pianta, mentre un’altra si rivela adatta”.
“L’Istituto farmaceutico Militare dovrebbe parlare con i malati – ha concluso Nobile – confrontarsi con loro per ampliare la gamma di prodotti, così da renderli adatti a più patologie. Bisogna studiare le genetiche e le soluzioni più giuste a ogni affezione. Senza contare poi che, a seconda dell’irraggiamento solare, delle condizioni climatiche come il tasso di umidità, il contenuto e la concentrazione dei componenti della canapa può variare notevolmente”.
Canapa è innovazione nell’uso di materiali, nel segno della sostenibilità: un matrimonio perfetto fra tradizione e futuro, come l’idea di Kanesis. “Il Pla (ndR: acido polilattico, un polimero derivato da piante come il mais, il grano o la barbabietola, ricche di zucchero naturale, compostabile e quindi di derivazione naturale, sostituto perfetto, per esempio delle buste di plastica) unito a biomasse diverse è stata l’idea vincente – ha detto Giovanni Milazzo – Mi chiesi, ‘se unissi fibre corte e lunghe della canapa con la stessa matrice, cosa verrebbe fuori? Così, come primo esperimento, scaldai in un pentolino del Pla, poi aggiunsi fibre, poi ancora canapulo. Feci prove quantitative: l’aggiunta del canapulo ha favorito moltissimo l’amalgama perfetta del materiale e la resistenza del prodotto finale”.
Da lì ne venne fuori la HempBioPlastic HBP da impiegare per tutte le applicazioni industriali che utilizzino come materia di base granuli termoplastici di derivazione sintetica, sostituendole, senza esigere modifiche sostanziali dei macchinari. Un materiale duttile, meccanicamente migliore delle plastiche petrolchimiche.
A chiudere il ciclo di approfondimenti sulla terapia medica, Marco Ternelli di Medical Cannabis. Intervento panoramico sul prezzo della cannabis terapeutica italiana, la FM2 oggi dal costo di 6,88 euro al grammo (8,30 con iva), costo in farmacia fra i 15 e i 16 euro al grammo, sul comportamento del corpo medico che se riesce a buttarsi alle spalle vari problemi legati a pregiudizi, poi deve chiedersi se esiste una letteratura medico-scientifica che metta in relazione la soluzione o l’efficace lotta alla patologia con la cannabis.
Farmaci in commercio e loro tipologie: cinque tipi dall’Olanda, uno italiano, l’FM2, con 5-8% di THC e 7,5-12% di CBD, il Bedrocan (22% di THC e meno dell’1% di CBD) più altri quattro tutti olandesi, farmaci tutti da sativa tranne il Bedica derivato dall’Indica (14% di THC, meno dell’1% di CBD), “metodi di coltivazione che devono assicurare costanza di valori al prodotto finale, quindi coltivazione indoor, isolati dall’esterno, non su normale terreno che è possibile portatore di troppe variabili e contaminazioni batteriche, ma, per esempio, su lana di vetro. Piante che, sempre nel segno della costanza dei valori dei componenti finali, non nascono da semina, ma sono clonate”.
“Poi i metodi di assunzione – ha proseguito Ternelli – Quello più efficace è di sicuro la vaporizzazione, mentre la tisana è la peggiore: i cannabinoidi di natura oleosa non si amalgamano con l’acqua, non sono solubili e l’alta temperatura decima i cannabinoidi presenti”.
Un mondo tutto da scoprire, nella sua efficacia e composizione, nell’appropriato uso dello strumento cannabis terapeutica. Senza dare nulla per scontato.
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