Uova e carne ad alto valore nutrizionale grazie alla canapa: collaborazione tra CRAB e “Azienda Agricola Silvia O.”
La canapa sativa come integratore ad uso zootecnico, nuova frontiera per creare un circuito virtuoso nel segno del biologico e della salute sfruttando le enormi potenzialità della pianta. Uova e carne ad alto valore nutrizionale grazie alla canapa o meglio, grazie ai suoi semi fortemente caratterizzati da una carica di proteine e acidi grassi polinsaturi ad alto valore biologico, sali minerali e vitamine.
Come da prima sperimentazione, questi elementi che possono diventare un ottimo apporto nutritivo per gli animali con benefiche e ottime ripercussioni sul prodotto finale (leggi a questo link i benefici per l’uomo).
Proprio in quest’ottica è nata l’idea innovativa dell’Azienda Agricola Bio “Silvia O.” che voleva valorizzare l’allevamento di galline ovaiole e polli mediante l’utilizzo di semi di canapa come integrazione nella dieta tradizionale. Il progetto è stato sposato dal CRAB, Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia a totale partecipazione pubblica, che ha iniziato a supportarlo grazie al finanziamento regionale della Regione Abruzzo nell’ambito del Programma Regionale CRR 2014-2015 Progetto 2.2 “Coltivazione della canapa a scopo industriali ed ambientali dell’Abruzzo”.
La prima fase sperimentale gode già di una riserva di dati raccolti già nel corso di dodici mesi nell’allevamento di Massa d’Albe, in provincia dell’Aquila, della “Silvia O.”.
Affinché la sperimentazione avesse valore scientifico e netto, sono stati creati gruppi di controllo con alimentazione differente: un gruppo di galline ovaiole e un gruppo di polli sono stati alimentati con la dieta “standard”, mentre a due gruppi sperimentali sono stati aggiunti semi di canapa alla normale alimentazione.
Le uova campionate e le carni provenienti dai polli allevati, sia dai gruppi con alimentazione standard che da quelli addizionati con semi di canapa, sono stati analizzati nei Laboratori del CRAB per valutare il contributo nutrizionale dei semi sulle uova e sulle carni di pollo oltre a verificare il livello di apporto nutrizionale/nutraceutico ai prodotti finali.
I risultati ottenuti dalle analisi nutrizionali sulle uova deposte da galline ovaiole alimentate con dieta integrata con semi di canapa, confrontate con quelle standard, hanno evidenziato differenze notevoli nella composizione degli acidi grassi.
Infatti, diminuiscono gli acidi grassi saturi e aumentano gli acidi grassi polinsaturi: il contenuto di acidi grassi polinsaturi essenziali, come gli omega-3 e omega-6, aumentano di più del doppio rispetto nelle uova provenienti da galline alimentate con semi di canapa, rispetto al gruppo alimentato con materia prima consueta.
Per quanto riguarda la carne di pollo, i risultati sono analoghi: nei campioni da polli alimentati con integrazione di semi di canapa, aumentano gli acidi grassi polinsaturi, diminuendo quelli saturi e monoinsaturi. Tra i polinsaturi aumentano soprattutto gli omega-3 come l’acido α-linolenico (ALA) che risulta raggiungere valori doppi rispetto alla carne da polli alimentati con dieta standard. Gli omega-6 come l’acido linoleico (LA) aumentano del 50% rispetto agli animali alimentati secondo consuetudine quindi senza semi di canapa.
Traendo le naturali e riscontrate conclusioni, nutrire le galline ovaiole e i polli con semi di canapa apporta un valore aggiunto da un punto di vista nutrizionale ai prodotti finali di uova e carne. Infatti, la presenza di Omega-3 e Omega-6 (“acidi grassi essenziali” -EFA- perché l’uomo deve introdurli attraverso la dieta non essendo in grado di sintetizzarli autonomamente) rendono questi prodotti più salutari per gli effetti benefici che apportano al benessere del consumatore.
Gli acidi grassi essenziali possono influenzare l’andamento della malattia cardiovascolare e i suoi fattori di rischio, come la concentrazione plasmatica elevata di colesterolo LDL. Sostituire gli acidi grassi saturi con gli acidi grassi monoinsaturi o polinsaturi riduce il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e pertanto anche il rischio di sviluppare la malattia.
Gli acidi grassi polinsaturi, come l’acido linoleico, o l’acido α-linolenico, incrementano i livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”) che favorisce l’eliminazione dei trigliceridi dal flusso sanguigno.
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