Donne in Campo-Cia, dal terremoto alla ricostruzione puntando sul successo di canapa e piante officinali
La canapa ha triplicato le superfici dedicate in tre anni e le piante aromatiche, medicinali e da condimento hanno fatto registrare un aumento degli ettari sopra il 60% e quasi 3.000 aziende occupate. Da qui l’iniziativa delle imprenditrici appartenenti alla Confederazione Italiana Agricoltori con Donne in Campo-Cia, dal terremoto alla ricostruzione puntando sul successo di canapa e piante officinali.
L’idea ha avuto il suo esordio il 13 giugno a l’Aquila nella Sala comunale di Palazzo Fibbioni puntando il focus sulla rinascita del Centro Italia, una ricostruzione imprenditoriale che deve passare per l’agricoltura cogliendo opportunità ricche di promesse in settori che sono in crescita evidente.
Grandi potenzialità dalla canapa, come sottolineato da Donne in Campo, coltura che ha avuto una crescita del +200% in tre anni. Poi le piante aromatiche, medicinali e da condimento, settore che non è stato da meno. Tanti gli impieghi, dal campo alimentare alla cosmetica ai vestiti.
Tra usi alimentari e cosmetici, il tessile e la bioedilizia senza dimenticare i traguardi raggiunti e raggiungibili in medicina, questo tipo di coltivazioni sta tornando sui campi italiani dopo decenni di colpevole abbandono.
Nell’ultimo triennio la superficie dedicata alla canapa è grandemente cresciuta passando da 950 a quasi 3.000 ettari. L’area destinata alle piante officinali e aromatiche in Italia è lievitata negli ultimi tre anni del 63%, aumentando da 4.410 a 7.190 ettari.
Questi i numeri palesati nel corso dell’iniziativa di Donne in Campo-Cia per il Centro Italia, “Ricostruire il Futuro – Officinali, Mellifere, Canapa: Profumo di domani”.
In questo modo la Confederazione ha voluto lasciare un segno di vicinanza e di interesse nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma illustrando quelle che sono opportunità concrete dimostrandole con numeri e opportunità di mercato che interessano i settori oggetto dell’incontro.
“La canapa, le erbe officinali così come le mellifere, necessarie alle api e quindi fondamentali per l’impollinazione delle piante e la tutela della biodiversità – ha detto Mara Longhin, presidente nazionale di Donne in Campo – sono un buon punto da cui ripartire nei territori devastati dal sisma. Perché è a questi luoghi che siamo vicini ed è da questi luoghi che vogliamo immaginare insieme un futuro che veda protagonista la nostra agricoltura”.
In aree a forte vocazione rurale come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria possono essere molto concrete le possibilità di ricostruzione imprenditoriale e lavorativa a disposizione degli agricoltori locali. Una possibile primavera resa possibile anche dalla legge 242 del 2016 (entrata in vigore il 14 gennaio 2017) in merito alle “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” e che ha dato il via normativo tanto atteso a livello nazionale.
“La canapa rappresenta un’occasione unica per i territori – hanno rimarcato le Donne in Campo della Cia – Da una parte contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli. Dall’altra è una produzione versatile grazie ai suoi mille impieghi. Prima di tutto in campo alimentare: dalla pasta al pane alla farina, che non contiene glutine, fino all’olio ricco di Omega 3 e dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Poi nel settore abbigliamento e arredamento con la produzione di tessuti resistenti e green perfetti per maglie, vestiti, borse, tappeti, ma anche sacchi, corde, teloni e imbottiture per materassi. In più, dalla canapa si ottengono mattoni ecologici e sostenibili da usare nella bioedilizia e pellet per il riscaldamento delle case, senza dimenticare gli utilizzi per detersivi, tinte e colori, solventi e inchiostri”.
Anice, aloe, camomilla, calendula, cumino, gelsomino, genziana, lavanda, liquirizia, maggiorana, menta, melissa, mughetto, rosmarino, piretro, salvia, valeriana, zafferano, tantissime le possibilità di sviluppo grazie anche alle piante officinali.
L’industria farmaceutica, erboristica, alimentare, liquoristica, cosmetica è sempre più interessata a questo patrimonio vegetale, tanto da incrementarne continuamente l’utilizzo.
“Eppure in Italia nonostante gli incrementi registrati negli ultimi anni – ha sottolineato Donne in Campo Cia – e 2.940 aziende produttrici in tutto il Paese (+34%), di queste quasi la metà biologiche (41%), la produzione di piante aromatiche, medicinali e da condimento non cresce ancora abbastanza e riesce a far fronte al fabbisogno nazionale soltanto per il 30%”.
“Il potenziale agricolo è altissimo – ha detto Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia – È qualcosa di più di una speranza, è un’opportunità per molti agricoltori, in primis delle zone terremotate, anche per soddisfare i bisogni crescenti dei consumatori che vanno verso i prodotti naturali e biologici e sono sempre più attenti all’impatto ambientale e all’ecosostenibilità”.
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