Brevetto Enea per pareti termoisolanti antisismiche con fibra di canapa
Sicurezza, confort termo-acustico- igrometrico, risparmio energetico e sostenibilità. Queste le caratteristiche del brevetto Enea per pareti termoisolanti antisismiche con fibra di canapa.
Sì, proprio la canapa è stata ritenuta la materia prima più adatta a questo progetto che, come sottolineato dal Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea, rappresenta una risposta agli “eventi sismici che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi tempi hanno messo in luce la grande vulnerabilità del patrimonio edilizio, evidenziando come anche elementi senza funzione strutturale possano comportare gravi danni alle cose o perfino mettere a rischio la sicurezza delle persone”.
Una prima possibile applicazione è proprio Casa Italia, il Piano per la messa in sicurezza del territorio nazionale lanciato dal Governo dopo i terremoti iniziati ad Amatrice il 24 agosto del 2016. Una necessità di primissimo livello in Centro Italia visto che proprio la ricostruzione e la consegna di abitazioni temporanee sta segnando il passo.
La soluzione ideata dai tecnici dell’Ente intende rafforzare-sostituire le tradizionali tamponature che delimitano gli spazi interni delle abitazioni e dei fabbricati in genere, quelle che durante i terremoti, proprio per il movimento della struttura portante o nei momenti che ne procedono il collasso, possono essere espulse con gravi conseguenze per chi si trova in quegli stessi ambienti.
Occorreva una soluzione che evitasse il ribaltamento fuori piano delle pareti e che tenesse conto di altri fattori: le pareti-tamponature di nuova concezione dovevano avere caratteristiche di sicurezza sismica unita a confort termo-acustico- igrometrico, risparmio energetico e sostenibilità.
Per dare un quadro chiaro su chi ha trovato questa soluzione brevettandola, il Dipartimento svolge attività di studio, analisi, ricerca, sviluppo, implementazione e trasferimento di tecnologie e conoscenze al sistema produttivo, alle Istituzioni e ai cittadini “per favorire la transizione verso nuovi sistemi di produzione e consumo basati su un approvvigionamento ed un utilizzo sostenibile delle risorse” secondo linee direttive precise.
I tecnici Enea descrivono che la funzione antisismica è svolta da un numero di piani cordati, opportunamente combinati tra di loro, che si oppongono agli effetti espulsivi e che contemporaneamente consentono di sfruttare a pieno le capacità di dissipazione energetica delle strutture, eliminando il grave problema delle tamponature fragili.
Quando si parla di piani cordati, si intende la struttura che tiene insieme queste nuove tamponature e reagisce nella maniera voluta in caso di terremoto: le “corde” sono in canapa, risultate come le più soddisfacenti dopo prove sperimentali.
L’impiego fibre naturali garantisce poi la funzione termoisolante di queste pareti tecnologicamente sicure, fibre moedellate in pannelli che si uniscono ai piani cordati per la sicurezza antisismica. Per fibre naturali si intende ancora una volta quelle ricavate dalla canapa.
Come sottolineato dallo stesso Ente, “studi recenti, anche condotti da Enea, hanno evidenziato infatti come la canapa possieda straordinarie capacità isolanti, buona durabilità e garantisca una limitata velocità di propagazione delle fiamme in caso di incendio”.
Il tutto, pannelli e piani che hanno funzioni distinte e disgiunte, costituiscono un kit “prefabbricabile”. Questo può essere composto a seconda delle personali esigenze di spazi da suddividere, possono essere montati “a secco” grazie a collegamenti meccanici.
Sulla scelta della canapa, gli ingegneri e i tecnici Enea hanno portato avanti test numerici e sperimentali utilizzando in particolare corde fatte con fibre di questa pianta, sperimentazioni che hanno dimostrato come questo tipo di fibra abbia caratteristiche di resistenza e deformabilità tali da rispondere alle richieste prestazionali indicate dalle Norme.
La facilità e praticità del montaggio di queste pareti di nuova concezione, permette l’utilizzo in edifici nuovi o già esistenti, persino in quelli che si trovano nelle cosiddette “condizioni emergenziali”.
Enea ha infine sottolineato come questa soluzione tecnica potrebbe trovare “largo impiego all’interno di Casa Italia, il Piano per la messa in sicurezza del territorio nazionale lanciato dal Governo” per la ricostruzione dopo i terremoti distruttivi in Centro Italia.
Commenti recenti