Associazione Canapa e Filiera alla ricerca del seme perfetto nonché italiano con il supporto delle università
Tre università coinvolte, un centro di ricerca genetica in Calabria, coinvolti produttori agricoli tra Veneto e Sicilia, l’Associazione Canapa e Filiera è alla ricerca del seme perfetto, tutto italiano e con varianti per l’utilizzo in terreni e microclimi diversi, per scopi di prodotto differenti.
L’obiettivo è mettere in grado l’agricoltura di poter avere semi validi e creare una rete di poli sementieri nostrani.
“C’è un vuoto sulle infiorescenze, il ministero non sa a che punto è il territorio, ci sono diversi punti senza dati aggiornati e i fondi destinati dalla legge alla ricerca rimangono al palo”, sottolinea Antonino Chiaramonte, presidente dell’Associazione Canapa e Filiera.
Canapa Oggi si era già confrontato con Chiaramonte sui problemi della filiera della canapa nel dopo-legge nazionale 242 (articolo a disposizione tramite questo link).
“Come associazione siamo avanti, oltre all’accordo con la Cia, la convenzione con tre atenei. Rinnovata quella con il dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Chimica e Tecnologie dell’Università di Cosenza, dipartimento di Chimica forense dell’università romana La Sapienza. Quest’ultima analizza le nostre piante dal punto di vista dei principi attivi, quantitativi e tipologia. L’ateneo di Cosenza analizza le tipologie dei semi. Con l’università di Reggio, individuare le migliori condizioni di coltivazione della canapa industriale per una valorizzazione della granella per usi alimentari e degli scarti di produzione per usi secondari”.
Le analisi sono fortemente indirizzate all’individuazione di semi e piante adatte all’area di Sicilia e Calabria anche se l’azione dell’Associazione Canapa e Filiera si sta ampliando notevolmente anche in altre regioni a cominciare dal Veneto.
Tutte le convenzioni con gli atenei includono lo scambio di informazioni e di materiali di riproduzione della canapa industriale.
Canapa Oggi (CO): Che risultati ha ottenuto l’Associazione Canapa e Filiera in queste prime sperimentazioni?
Antonino Chiaramonte (AC): “Abbiamo compiuto uno studio da tre anni su Futura 75, Felina, Fedora, Ferimont e altre varietà riscontrando come la prima sia la cultivar che ha risposto meglio i termini di qualità, quantità e salute stessa della pianta a seconda dei vari terreni: frutto del nord ovest della Francia, con clima prevalentemente marino, molto simile a quello del centro Italia e quindi molto utilizzabile da noi, risponde meglio a momenti di siccità e a caratteristiche particolarmente acide del terreno”.
(CO): Il vostro metodo di lavoro?
AC: “Sperimentazioni su seme nostro, su campi conosciuti e raccolto il seme, pulito e gestito nella maniera più naturale possibile, senza essiccatoi. Abbiamo ottenuto un prodotto con germinabilità altissima, capacità strabilianti e, a distanza di un anno di conservazione, ha dato risultati mostruosi: all’Orto dei Dogi, nell’Isola di Sant’erasmo a Venezia abbiamo ottenuto piante alte sei metri e con fusto spesso. In questo caso, vista la totale naturalezza e purezza del suolo, voglio proprio vedere che tipo di olio tireremo fuori. Lo stesso seme coltivato in Puglia, Calabria, Lazio, Umbria, Friuli, ha dato una pianta che ha risposto benissimo. La domanda oggi è, che seme andremo a produrre? Visto che non è più nettamente francese, ma da piante coltivate in Calabria come prima generazione e anche in altre regioni come seconda generazione. Dai semi che ho selezionato abbiamo avuto sia piante femmine che piante maschili, ci sarà impollinazione, probabilmente avremo semi che si riprodurranno”.
(CO): Quali i suoli migliori per impiantare la canapa?
AC: “I terreni ideali sono solo quelli buoni e ben esposti, non servono altre caratteristiche. Anche qui in Sicilia, nell’area di Partanna (Trapani) per esempio, la canapicoltura verrebbe benissimo. A Marineo, in provincia di Palermo, aspettiamo risposte, ma ho notato che devo seguire direttamente l’andamento delle coltivazioni per avere risultati. In Calabria il periodo di siccità ha fatto soffrire le piante”.
(CO): Quali altre collaborazioni avete attivato in questa ricerca del seme e della pianta perfetti?
AC: “Abbiamo una stretta collaborazione con i vivai Milone che ritengo la struttura del Sud Italia più all’avanguardia in assoluto sulla genetica, dove fanno micropropagazione: nelle sue serre di Lamezia Terme ogni tipo di misurazione, compresa quella della capacità di penetrazione delle radici, diverse situazioni di illuminazione e tanto altro. Poi lo staff della professoressa Napoli e della professoressa Mazzuca dell’Università di Cosenza. Ci sta seguendo direttamente il dottor Alfredo Battistini del ministero dell’Agricoltura, Franco Belmonte direttore regionale della Cia Calabria, lo staff del professore Matarazzi della Sapienza e il Crea di Rende specializzato negli oli che ha aperto una finestra su quello da canapa: presto sigleremo un protocollo. A Latina per esempio, nella zona di Sezze e Pontinia, abbiamo seminato canapa industriale e in parte con seme delle nostre sperimentazioni”.
(CO): Quindi, da Nord a Sud Italia, dove state agendo?
AC: “Province di Venezia e Treviso operiamo su più campi in diversi comuni, a Jesolo, a Cavallino Treporti (ndR: dove si sperimenta e si fa bioedilizia da canapa). Poi Friuli, in provincia di Pordenone, a Porcia ea Cordemon che ha questo nome perché celebre nei tempi andati per la produzione di corde di canapa. In questo comune abbiamo allacciato rapporti con una storica azienda, l’Antica Corderia. Umbria, Lazio, Campania con Caserta e Marcianise fra tutte. Infine Calabria, Puglia e Sicilia. Il tutto su oltre una cinquantina di ettari”.
(CO): L’obiettivo primario di tutto questo lavoro dell’Associazione Canapa e Filiera?
AC: “Vogliamo sapere tutto sul seme nostro, ogni sua caratteristica e attitudine. Intendiamo consentire la coltivazione anche in piccole quantità ma non con un seme che canapicoltore deve sperimentare: tu coltivatore mi dici che tipo di terreno hai e io ti do l’indicazione precisa e le piantine già belle e fatte. In più con questa realtà emergente della canapa da fumare, la canapa light, non si può coltivare così liberamente in campo aperto per le piogge acide, irrorazioni di veri tipi: bisogna pensare a una coltivazione protetta, in serra. Bisogna quindi specializzare le tipologie di seme, consigliare le tipologie di colture in funzione del prodotto che si vuol raggiungere e dei terreni utilizzati”.
(CO): Una previsione sulla canapicoltura italiana?
AC: “Se in italia aumenterà esponenzialmente la richiesta di canapa, nella prossima primavera un mare di gente vorrà seminare. Quello che producono i francesi non basterà più, il seme da Futura 75 sarà introvabile, fra le migliori varietà come risultati nel nostro Paese. Quindi cercheranno di prendere seme dove capiterà. Il problema riguarda molto da vicino il mondo politico. Noi, con questa sperimentazione credo che siamo gli unici a portare avanti un lavoro del genere. Deve essere creata una forte rete di poli sementieri e fare sì che la canapa diventi una forte risorsa per gli agricoltori. Di poli sementieri ce ne vogliono almeno due forti, uno al centro sud e uno al centro nord”.
(CO): Ultimo punto, la canapa terapeutica…
AC: “Sono in contatto con gruppi di ammalati, con diverse realtà. L’ho già detto pubblicamente, vorrei candidare la Calabria come una delle regioni che può produrre la canapa terapeutica. Lo dobbiamo fare, in Italia dobbiamo individuare almeno tre regioni per fare il prodotto farmaceutico. Le professionalità e le strutture di altissimo livello ci sono, come le serre all’avanguardia. Vorrei poi chiudere con il settore alimentare su cui stiamo lavorando per farne un mosaico di prodotti preziosi, di settore e non da supermercato. Con Amaurys Pérez, campione olimpico della pallanuoto, partner del birrificio artigianale Zion di Rende in provincia di Cosenza (ndR: fra le altre birre produce la Iroko, alla canapa), vogliamo proporre un menù a base di canapa per il mondo sportivo, quindi una serie di alimenti del tutto naturali, nutrienti e vincenti”.
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