Cannabis terapeutica e Parlamento italiano, previsioni economiche ribassate dalla Difesa per la produzione: da 12 milioni a 1,6… ma la Ragioneria di Stato dà ancora parere negativo
Nuova relazione tecnica in commissione Bilancio, nuove cifre in un balletto che sembra avere qualcosa di grottesco. Cannabis terapeutica e Parlamento italiano, previsioni economiche ribassate dalla Difesa per la produzione… uno stravolgimento rispetto al precedente documento visto che dai paventati 12 milioni di euro necessari per la coltivazione e preparazione di farmaci, si è passati a una cifra che è poco più di un decimo: 1,6 milioni. In più, pare che non ci sia più bisogno di personale aggiuntivo, punto presente nella precedente relazione e sparito in quella nuova.
Però il parere della Ragioneria di Stato rimane negativo per più punti: anche se 1,6 milioni, rimane una spesa aggiuntiva; se altri enti pubblici dovessero essere autorizzati a produrre cannabis terapeutica, bisogna dimostrare che questo non comporti altri costi per lo Stato; infine l’articolo 11 sull’aliquota Iva ribassata al 5 per cento che farebbe mancare entrate per 350.000 euro (il testo completo in immagini leggibili a fine articolo). Sul fatto che si sia poi trovata la copertura, bisogna ancora verificarlo e la parola spetta all’Aula.
Strada in salita quindi per il futuro provvedimento di legge che dovrà ridisegnare l’universo cannabis terapeutica italiano? Lo si potrà affermare solo osservando il corso delle tante “manovre” all’interno di più o meno segrete stanze parlamentari.
La questione è stata affrontata anche dal QuotidianoSanità. La relazione tecnica mette in evidenza quanto ribadito dalla stessa Difesa, la messa a punto della coltivazione di due varietà di cannabis, “denominate CIN-RO e CIN-BOL, la prima impiegata per la fabbricazione di cannabis FM2, la seconda (ancora in fase di sperimentazione) impiegabile per la fabbricazione di cannabis FM ad alto contenuto di THC“.
Questo fa parte di una serie di punti sull’attività dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, che prendono spunto da una curiosa frase: “Per quanto del ddl in esame non indichino espressamente l’esigenza di potenziale l’attività dello Stabilimento, il Ministero della Difesa ha fornito i seguenti elementi informativi…”.
Vista la cronica mancanza, a livello nazionale, di forniture per questa tipologia di farmaci, è molto “particolare” che nel disegno di legge non si evidenzi che fra le emergenze per le quali viene progettato non ci sia quella di risolvere il problema della non reperibilità di questo prodotto necessario a molti pazienti. In tanti sono dovuti letteralmente andare a caccia dei farmaci da cannabis e molte regioni e ospedali ne sono rimaste senza per lunghi periodi.
Tornando ai contenuti del documento, è stato ribadito anche il contenuto del comma 3 dell’articolo 6 per l’eventuale produzione supplementare da parte di altri enti-imprese, oltre alla cannabis terapeutica già prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, ma è necessario un decreto del ministro della Salute per poter individuare “uno o più enti o imprese, da autorizzare alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis a uso medico. Tali strutture dovranno essere soggette all’obbligo di operare in «Good agricoltural and collec-ting practice (GACP)» in base alle procedure indicate dallo stesso Stabilimento (ndR. quello militare di Firenze)”.
Però, proprio su queste strutture che dovessero essere deputate a produzione supplementari, il dipartimento della Ragioneria dello Stato – ministero dell’Economia e delle Finanze, rimarca che “preliminarmente occorrono chiarimenti in merito alla natura giuridica delle strutture che eventualmente potranno essere autorizzate alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis. In particolare, qualora dovesse trattarsi di strutture pubbliche detta potenziale nuova attività è suscettibile di determinare oneri a carico della finanza pubblica. È pertanto necessario che la relazione tecnica fornisca delucidazioni in merito a tale profilo e dimostri l’assenza di eventuali oneri o quantifichi gli stessi con l’indicazione della relativa copertura“.
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