La rinascita della canapa in Grecia a Mantineia, Arcadia settentrionale
In pieno Peloponneso si assiste al ritorno di una coltura che, come in Italia, costituiva una grande realtà produttiva. La rinascita della canapa in Grecia a Mantineia (Μαντίνεια), Arcadia settentrionale, è una realtà, raccontata da alcune testate greche e tangibile dai campi dove emerge questa pianta tornati a essere parte integrante del panorama locale.
Stanno spingendo avanti gli studi sulle applicazioni, metodi di coltivazione – condizioni ambientali e nel settore farmaceutico-terapeutico.
Protagonista del racconto è Argyris Mountzouris che sottolinea come le grandi oscillazioni delle temperature ambientali aiutino e stimolino la produzione di resina da parte delle piante di cannabis. L’escursione termica è notevole anche d’estate con notti particolarmente fredde. A fare sistema o filiera è To Kannavi, un collettivo che informa ed educa anche la gente sul potenziale della canapa, della sua applicazione nell’industria e nella medicina.
Si tratta di Cannabis Sativa naturalmente, nel 2017 sono arrivati alla seconda stagione di coltivazione e raccolto. Il primo nel 2016 fu portato avanti a Thiva, a nord-ovest di Atene, dopo l’annuncio della decisione ministeriale congiunta di legalizzare la coltivazione della canapa industriale in Grecia dopo 60 anni di divieto.
Da ricordare che la Grecia è diventata il sesto paese europeo a legalizzare la cannabis per scopi medici ma con una forte limitazione che ancora persiste: la materia prima può solo essere importata quindi per produrre in loco i farmaci; oppure si possono importare direttamente i medicinali. Per adesso la cannabis è stata spostata da una Tabella A della legge 3459/2006 in materia di droga (droghe vere e proprie – equivalente alla Classe A in Gran Bretagna) a farmaco della Tabella B (riconoscimento dello status di farmaco), la stessa categoria di metadone e oppio con valori medici approvati. In futuro, forse prossimo, si potrà utilizzare la cannabis locale.
Tornando alla canapicoltura greca, a seguito della diminuzione del prezzo delle patate nell’anno scorso, la produzione di canapa ha fornito agli agricoltori un’alternativa più redditizia.
La raccolta è iniziata all’inizio di settembre e i frutti di questo lavoro sono utilizzati da diverse aziende che fanno uso della pianta, esempio fra i possibili quello di una catena di fast food che usa la farina di cannabis per fare le pizze.
Si possono utilizzare varietà di cannabis incluse nell’elenco deciso da parte dell’Unione europea, piante che devono avere un contenuto di THC inferiore allo 0,2 per cento.
Come raccontato dal giornale Ekathimerini, prima che la pianta fosse bandita nel 1957, l’area dell’Arcadia era grande produttrice di cannabis tessile, a basso THC, utilizzata per fare corda, sacchi e stoffa, ma c’era anche la Indica per l’hashish. Nel 1904, il quotidiano Moreas scrisse che la raccolta della canapa a Mantineia arrivò a oltre 6 milioni di chili.
Il clima a Mantineia sembra essere particolarmente ideale per la canapicoltura come sottolineato dagli operatori di To Kannavi. Nei campi che sono stati visitati ed esaminati, le piante hanno raggiunto anche i 3,5 metri d’altezza e il terreno si è rivelato ben più adatto rispetto a quello che caratterizza la zona di Thiva.
Il fenomeno si sta comunque allargando ad altre aree come nella zona del Comune di Volo (Βόλος, Vólos), alla periferia della Tessaglia o a Xanthi (Ξάνθη), alla periferia del territorio amministrativo di Macedonia Orientale e Tracia oltre che in altri distretti della Grecia.
Lo studio sulla pianta sta andando avanti su diversi fronti. Oltre agli utilizzi della pianta vanno avanti anche sul fronte della coltivazione, ad esempio registrando terreni e climi dove cresce meglio, viene promossa la ricerca e la creazione di una banca dati che aiuterà i futuri canapicoltori. Il gruppo To Kannavi passa anche dati e informazioni all’organizzazione agricola ellenica (Hellenic Agricultural Organization – Elgo).
“L’ anno scorso abbiamo provato a produrre semi. Quest’ anno, oltre ai semi e agli steli, ci siamo concentrati sui fiori – ha dichiarato a Ekathimerini, Alexandros Delistathis, membro di To Kannavi – La cannabis ha molti usi e tutte le parti della pianta possono essere utilizzate. Dai gambi si può realizzare truciolare per pannelli isolanti e persino bioplastiche. Dai semi è possibile produrre prodotti alimentari come olio, farina, proteine o da gustare persino come snack. Dal fiore si possono avere oli essenziali utilizzati per cosmetici e prodotti medici”.
E sull’aspetto medico e farmacologico dei raccolti fatti a Mantineia stanno lavorando ricercatori dei laboratori di Farmacognosia e Chimica dei Prodotti Naturali dell’Università di Atene che vede fra le sue guide il professore Alexios-Leandros Skaltsounis.
L’intento è quello di portare avanti uno studio approfondito sulle proprietà farmaceutiche della cannabis industriale analizzando infiorescenze e canne. L’intento è rilevare il contenuto di CBD cannabidiolo nelle varie parti, trovare nuove tecniche estrattive, del tutto innovative, per avere un prodotto utile al settore terapeutico.
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