Sarebbe eresia impiegare la canapa per biomassa a uso energetico
Lo abbiamo già scritto: se ce n’è una di coltivazione versatile al punto da essere quasi sorprendente, questa è proprio la Canapa. Eppure è necessario fare dei distinguo, perché c’è uso e uso di una coltivazione così ricca di impieghi. Che dire di farne biomassa a uso energetico?
Secondo il presidente di Canapa Live, Emiliano Stefanini, ad esempio, l’uso ai fini energetici sarebbe quasi un’eresia. “La delibera legislativa approvata lo scorso primo febbraio 2017 dal Consiglio regionale del Lazio, per esempio, vieta espressamente la coltivazione della canapa per produzione di biomassa a uso energetico, fatto salvo l’utilizzo della stessa nei micro impianti per la produzione di energia a esclusivo uso aziendale”.
E, d’altra parte, come dare torto a questa visione della canapa se si pensa al valore, non solo nutraceutico ma anche economico dell’olio estratto da questa pianta (“1 litro vale 40 euro! come puoi pensare di farci il biodiesel?“, sottolinea Stefanini).
Semmai, secondo lo stesso Stefanini: “Con la canapa a uso industriale potremmo fare un usa e getta intelligente, in quanto qualsiasi oggetto tessile o plastico da essa derivato è del tutto riciclabile e compostabile!”.
Per non parlare degli usi della pianta “fresca”: “Le foglie e i semi si possono utilizzare per creare un ottimo pesto. In cucina, poi, questa pianta è in grado di fornirci quasi tutto: dall’olio, per l’appunto, alla farina, al consumo in insalata”.
Insomma, potremmo dire che – una volta ricostruita una filiera che necessita ancora di molti pezzi mancanti del puzzle – per la Canapa si apriranno talmente tante strade che ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. L’importante sarà non sminuirne le potenzialità.
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