Primo compleanno di Canapa Oggi, viaggio lungo dodici mesi in un continente produttivo italiano tutto da scoprire e raccontare
Primo compleanno di Canapa Oggi che proprio il 19 febbraio 2017 ha iniziato le sue pubblicazioni. Un primo editoriale per far comprendere gli obiettivi di questo bollettino di informazione per il settore professionale della Canapa poi, subito, il primo grande appuntamento.
Infatti questi dodici mesi sono iniziati con Canapa Mundi 2017 e sono stati compiuti con Canapa Mundi 2018.
Primo compleanno di Canapa Oggi: articoli, approfondimenti, traduzione di studi scientifici esteri e i protagonisti italiani… soprattutto
L’attività di informazione di Canapa Oggi è stata scandita da eventi che hanno riguardato il mondo della Canapa e della Canapa Industriale, le fiere internazionali (oltre a quella Romana, gli appuntamenti di Napoli, Bologna, Milano e, tutto nuovo, avverrà a Catania), i corsi e i seminari, l’attività delle associazioni.
Stessa priorità per i racconti dal mondo imprenditoriale, quello che fa questo comparto, immagini per parole e foto delle sue vittorie, la descrizione di realtà create e portate avanti con grande fatica e determinazione, esempio perfetto di creatività tutta italiana.
Da qui l’apertura di necessari spazi di divulgazione sui Social Network:
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Tanti i protagonisti intervistati e tantissimi ancora quelli con i quali avere un confronto per arricchire la costellazione che Canapa Oggi sta portando alla luce. Il tutto per ottenere una visione sempre più chiara di cosa accade oggi nel settore, dei bisogni profondi e delle aspirazioni.
Moltissime le realtà e le ricerche scientifiche estere raccontate, direttamente tradotte in Italiano, compito che rimarrà peculiare per incastonare al meglio la situazione nostrana nel panorama internazionale.
Primo compleanno di Canapa Oggi: punti di forza e punti di debolezza del settore
La Canapa Industriale è un settore con grandi prospettive e potenzialità, in larga parte ancora inespresse. L’Italia non può perdere l’occasione di recuperare terreno in un campo in cui altri Paesi hanno già compiuto passi da gigante.
Pesa ancora una ingiustificata diffidenza dovuta all’abbinamento semplicistico tra canapa, cannabis e Marijuana.
Canapa Oggi si è proposta – fin qui, speriamo, con successo – di svelare la profondità e le implicazioni economiche ed ecologiche dell’uso industriale di questa fibra vegetale. Inoltre, grandi benefici si profilano per quanto attiene un uso terapeutico dei principi attivi di questa erba millenaria.
In un contesto storico in cui si guarda con speranza ad un’economia circolare per ridurre i gravissimi problemi di impatto ambientale delle attività umane sul pianeta, proprio dalla Canapa possono giungere risposte in molteplici direzioni, tutte sostenibili nella misura in cui il primo a sostenerle sarà il Legislatore.
Il male assoluto per il comparto della Canapa italiana è la quasi totale divisione dei produttori, la confusione che ancora regna sovrana nonostante il forte desiderio espresso da tanti d’essere forza unita, quindi interlocutrice forte con le istituzioni e realtà estere. Da queste ultime si dipende innanzitutto per l’approvvigionamento di semente necessaria a far partire le stagioni agricole.
Dipendenza dall’estero che si trasforma in sudditanza economica anche per la distruzione del patrimonio di genetiche nostrane grazie alla demonizzazione post secondo conflitto mondiale che ha coinvolto ogni coltura di Canapa. Mentre in Francia, in Germania e in altre nazioni hanno continuato a fare Canapa.
Il compleanno di Canapa Oggi, fattori e punti d’attenzione che hanno caratterizzato i suoi lettori
Non è compito semplice quello di portare avanti con efficacia il racconto di un settore che è alla ricerca di una sua fisionomia certa e stabile.
Una legge, la 242 del 2016 entrata in vigore a gennaio 2017, ha rappresentato un primo passo per dare dignità alla filiera della Canapa Industriale.
Molte le lacune normative e i punti da completare come fissato nella stessa legge. Grave indugio dei vertici di Stato e del Parlamento.
Il primo riferimento, il più ovvio, è sui ritardi accumulati per la definizione del livello di THC negli alimenti, scelta che doveva essere fatta entro giugno 2017. Invece nulla.
Poi le infiorescenze, la Cannabis Light Legale, assurta in pochi mesi a sub settore di successo, fonte di bei proventi e volano pieno di energia per le altre produzioni, ma attivo nel pieno di un vuoto legislativo, tutto da normare e per questo ancora rischioso. Intanto condiziona manifestazioni e fiere prendendo sempre più spazio a scapito di altre realtà.
La mancanza di una banca del seme italiano, il duopolio del tutto insufficiente e strategicamente suicida dei due soli impianti di trasformazione delle paglie e canapulo: un potenziamento deciso e una diffusione darebbero una spinta decisiva, per esempio, alla Bioedilizia.
L’assenza di macchine adatte alla trebbiatura soprattutto in relazione alla destinazione del prodotto finale e quindi alla varietà di Cannabis Sativa utilizzata. La mancanza di apparati giusti (se non derivati da altri) per la lavorazione del seme onde ottenere olio e farina.
C’è tantissimo da fare.
Senza contare i “malanni” della Cannabis Terapeutica, con un’Italia lasciata al palo, a osservare altre nazioni che stanno moltiplicando e potenziando strutture di produzione, mentre i nostri pazienti restano anche per mesi senza forniture, nell’impossibilità di proseguire le loro terapie prescritte dal Sistema Sanitario. Così l’Italia deve fare bandi per importare materia prima: l’unica sua fonte (riconosciuta) per la produzione di Cannabis Terapeutica, pur in via di potenziamento, è quella insufficiente dell’Istituto Chimico Farmacologico Militare di Firenze.
Primo compleanno di Canapa Oggi, la continua crescita del numero dei lettori
Tutti questi fattori hanno guidato la composizione dei lettori di Canapa Oggi, molti appartengono alla sempre più larga fascia della popolazione dedita al cosiddetto consumo consapevole, informato.
Sono coloro che vogliono sapere sempre di più su cosa offre il mercato, da dove proviene un prodotto, le sue caratteristiche organolettiche e sensoriali (gusto e profumi) con l’obiettivo multiplo del benessere, della salute, del ben vivere. Fascia d’età, questa, che varia dai 35enni agli oltre 45enni, interessati all’alimentare d’eccellenza e ai prodotti come l’Olio al CBD e i suoi derivati.
Stesso range d’età anche per molti imprenditori consolidati che leggono Canapa Oggi. Sono personaggi che hanno creato o trasformato attività agricole sposandole alla Canapa, dando vita a prodotti unici come solo l’inventiva italiana sa fare.
C’è un ricco parco lettori fatto di giovani e giovanissimi, quelli che hanno aperto da poco le loro attività o le stanno ideando, sia agricole che di Grow Shop, tutti tesi a capire come indirizzare il lavoro, sulla Canapa Light in primis (visto il momento) ma non soloHanno bisogno di farsi conoscere, di far comprendere le loro idee, l’originalità, il legame con i territori d’appartenenza. Un lavoro che ha fuso tradizione e innovazione, azione che in tanti hanno saputo fare.
Non mancano le storie e Canapa Oggi continuerà a tracciarle.
Non ci sono confini in tutto questo lavorio di settore tra alimentare, bioedilizia, tecnologia avanzata per l’applicazione della Canapa, tessile, cosmetica e molto altro. Molte parole devono essere ancora spese, moltissimi gli incontri da fare.
Per chi lavora con la parola, coscientemente e di gusto, il divertimento è assicurato.
La valorizzazione, la strutturazione di un comparto, il suo successo, passano tutti per una comunicazione efficace, informata, analitica, emozionale, potente.
Questo è il modello giornalistico di Canapa Oggi.
Per segnalare situazioni, trasmettere comunicati stampa, porre domande, esprimere dubbi, ottenere contatti (ove possibile), avere informazioni su inserzioni pubblicitarie, queste sono le e-mail di Canapa Oggi:
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