Al Seeds&Chips 2018 la Coldiretti sul boom per la coltivazione di canapa in Italia
Dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4.000 stimati per il 2018, terreni dove si sta facendo anche sperimentazione nei metodi e nelle tecnologie. Al Seeds&Chips 2018 la Coldiretti sul boom per la coltivazione di canapa in Italia dà un quadro netto di grande crescita.
Il tutto è stato presentato a Milano nell’ambito di una mostra sui tanti utilizzi della pianta al Gate 3 del Mico – Milano Congressi.
Grande spinta propulsiva arriva dalla Cannabis Light-Legale, ma il panorama è ricco delle più svariate soluzioni come obiettivo finale di prodotto.
Soluzioni di gusto come la ricotta alla canapa fino agli eco-mattoni e ai rivestimenti isolanti per la bioedilizia.
Dall’olio ricco di CBD e con spiccate doti antinfiammatorie alle bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane ma qui l’attenzione all’uso è da verificare secondo i termini di legge che consentono, in questa area legislativa indefinita, l’uso tecnico o florovivaistico.
Poi pasta, biscotti e cosmetici, solo per fare pochi altri esempi senza dimenticare il settore tessile.
“Il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori – ha rimarcato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti – proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del Paese”.
Seeds&Chips 2018 la Coldiretti sul boom per la coltivazione di canapa: lo studio “La new canapa economy”
Secondo le stime Coldiretti sono centinaia le nuove aziende agricole che hanno avviato nel 2018 la coltivazione di canapa, dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli Venezia-Giulia, Sicilia e Sardegna con il moltiplicarsi di esperienze innovative.
La grande spinta della “cannabis light con la coltivazione e vendita di piante, fiori e semi a basso contenuto di principio psicotropo (Thc) che potrebbe sviluppare un giro d’affari potenziale stimato in oltre 40 milioni di euro. Un boom spinto – descrive Coldiretti – dall’approvazione della legge numero 242 del 2 dicembre 2016 che ha disciplinato il settore”.
“Con la nuova norma non è, infatti, più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2% – ricorda la Coldiretti – fatto salvo l’obbligo di conservare per almeno dodici mesi i cartellini delle sementi utilizzate. La percentuale di Thc nelle piante analizzate potrà inoltre oscillare dallo 0,2% allo 0,6% senza comportare alcun problema per l’agricoltore. Al momento risulta consentita solo la coltivazione delle varietà ammesse, l’uso industriale della biomassa, nonché la produzione per scopo ornamentale, mentre per la destinazione alimentare possono essere commercializzati esclusivamente i semi”.
Grande scommessa per il futuro potrebbe essere la coltivazione della Cannabis Terapeutica, oggi limitata in Italia al solo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Al contrario, con una diffusione controllata della produzione, il settore potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10.000 posti di lavoro (come la Coldiretti sostiene dal 2015) riducendo la dipendenza dall’estero e proiettando il prodotto italiano nei mercati internazionali: ci sono tutte le condizioni ambientali e tecniche per avere una Cannabis Terapeutica di primissimo livello.
Seeds&Chips 2018 la Coldiretti sul boom per la coltivazione di canapa: panoramica produttiva a Milano Convegni
Per avvalorare il quadro di questo settore in forte crescita, al Centro congressi di Milano sono arrivate molte aziende, tante quelle create e condotte da giovani, realtà che hanno portato esperienze che vanno dalla produzione di biscotti e taralli fino al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio dalle spiccate proprietà benefiche da essere menzionate dal ministero della Salute, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e avvalorate da numerose ricerche in tutto il mondo.
“Ma c’è anche chi usa la canapa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra – sottolinea Coldiretti – Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. Dalla canapa si ricavano oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra”.
“Se c’è chi ha utilizzato la canapa per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo – conclude Coldiretti – non manca il pellet di canapa per il riscaldamento, elemento che assicura una combustione pulita”.
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