Entro la primavera via libera per legge alla cannabis terapeutica in Germania
All’unanimità. Lo scorso gennaio il voto del Bundestag, il Parlamento tedesco, è stato inequivocabile: sì alla cannabis terapeutica in Germania. Tutti i partiti dell’arco parlamentare federale hanno approvato la nuova legge che permetterà di approntare questa tipologia di cure, il tutto sostenuto dal sistema sanitario federale.
Epatite C, Parkinson, terapie del dolore in malati di Hiv, cancro e dolore cronico in genere, anoressia, sclerosi multipla, grave perdita di appetito o nausea da chemioterapia e altre patologie-manifestazioni mediche gravi sono fra quelle ricomprese nella nuova norma, tutte curabili con i farmaci in questione. Sempre a condizione che le terapie tradizionali non abbiano avuto avuto effetto.
La piena entrata in vigore della norma sulla cannabis terapeutica in Germania, è prevista per questo marzo 2017 con l’ingresso della primavera.
“Prevedo un certo aumento nel ricorso a questa terapia, anche se dire fino a che punto non è ancora possibile – ha detto a una testata locale Josef Mischo del Medical Association tedesco e presidente dell’associazione medica del Saarland – Come comunità medica, accogliamo con favore il fatto che le possibilità terapeutiche siano state ampliate. È bene che i legislatori abbiano lasciato in gran parte ai medici la decisione sull’uso della cannabis. In questo momento posso già immaginare che molti medici, fra le altre cose, stiano iniziando test per vedere se ci saranno miglioramenti grazie alla cannabis per i loro pazienti con dolore cronico”.
In questo modo per i malati non ci sarà più bisogno di chiedere il permesso per la cura all’Istituto federale delle droghe e dei dispositivi medici (BFarm), come previsto dalle disposizioni fino a oggi in vigore in Germania. Attualmente solo circa 1.080 persone che in tutto il Paese hanno avuto il permesso di utilizzare farmaci a base di marijuana medica.
Secondo questa legge nuova di zecca, le case assicurative devono prevedere polizze sanitarie che coprano i costi dei questi farmaci, come sottolineato in una nota da Hermann Gröhe, ministro federale della Salute nonché proponente della nuova normativa. Il ministro ha pure rimarcato il concetto secondo il quale le “persone malate in maniera cronica e critica devono essere curate nel miglior modo possibile”.
C’è una differenza, almeno rispetto allo stato attuale, su quanto previsto dalla legislazione italiana: i tedeschi che faranno ricorso a terapie a base di cannabis, riusciranno a farlo grazie alla materia prima importata dall’Olanda e dall’estero, presto anche dal Canada, in quanto non è prevista la coltivazione sul suolo germanico. In Italia invece per la cannabis terapeutica c’è anche produzione nazionale stabilita da apposita norma e sotto sorveglianza delle Forze Armate in quel di Firenze (anche se in quantitativo limitato).
Il provvedimento legislativo tedesco apre nuovi scenari e le case farmaceutiche non stanno a guardare, basta considerare la fusione in atto fra la germanica MedCann Pharma GmbH e la canadese Canopy Growth Corp, dando vita a un colosso transnazionale della canapa che avrà due scopi susseguenti: il primo, quello di importare canapa terapeutica; il secondo che sarà conseguenza di possibili nuovi provvedimenti di legge in Germania, quindi quello di essere il primo produttore di farmaci del settore.
Che la realtà socioeconomica tedesca abbia fiutato le potenzialità del settore, non solo mediche ma anche quelle affaristiche, si nota da ben altri “movimenti” e rumor vari. In più, ad aprile 2017 andrà in scena l’International Cannabis Business Conference, proprio a Berlino, evento internazionale, il primo B2B europeo sulla cannabis, che calamiterà tutti gli operatori del settore sparsi nel mondo e che ha già visto l’adesione di moltissimi politici del Bundestag. Scopo del grande convegno-esposizione, è quello di agire per rendere la metropoli tedesca, “capitale europea del commercio e delle politiche sulla cannabis”.
Marlene Mortler, commissario della Federal Drug, nelle fila del Csu, l’Unione Cristiano Sociale, come altri che hanno proposto e/o votato la nuova norma, ha già messo le mani avanti su una possibile visione della legge come allargamento di concessioni all’uso ricreativo della cannabis perché “aumenterebbe il consumo di droga”.
“La cannabis come medicina non è certamente un farmaco miracoloso – ha aggiunto Marlene Mortler – ma tutti dovrebbero avere il diritto di averla e pagare per quando può essere di aiuto e di supporto nella malattia”.
Cura sì, ma non altro in Germania. Almeno per adesso.
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